Corriere della Sera, 27 novembre 2022
Centurioni estorsori
Bei tempi (per loro, ovviamente) quelli dell’aprile 2012 quando una cinquantina di centurioni del terzo millennio assediò il Colosseo, conquistando il secondo anello dell’Anfiteatro Flavio, per protestare contro l’allontanamento deciso dal Campidoglio e dalla Questura: la loro insistenza verso i turisti («Te faccio Cesare nella foto cor gladio sguainato, ma me devi paga’ bene») era diventata insopportabile, sempre meno folkloristica e sempre più pressante. Si passò alle soluzioni drastiche. Ma la loro forza d’urto era ancora potente, sfondarono il servizio d’ordine. Dopo il 2012 molti hanno abbandonato la comoda carriera esentasse ma ormai complicata dal fastidioso ostacolo della legalità e delle ordinanze di allontanamento.
Poi c’è stato il Covid. Sono spariti i più onesti e i meno violenti: ex figuranti di Cinecittà, spesso padri di famiglia che arrotondavano le entrate con la corona d’alloro dorata e il peplo rosso. Colore romanesco nonviolento. Ed è rimasto il fondo peggiore: uno sparuto drappello di veri e propri estorsori, ormai non più di cinque, i soliti noti. Ieri sono state eseguite tre ordinanze di misura cautelare contro altrettanti pregiudicati (due agli arresti domiciliari, uno è finito in carcere) per estorsione. Denunce che risalgono ad agosto e a settembre: prima la foto, poi pesanti richieste economiche, minacce fisiche, bottini da 500 euro. Racconta la dirigente Sironi: «Uno di loro era un timido turista irlandese. Prima gli hanno chiesto 200 euro. Non soddisfatti lo hanno, diciamo, scortato fino a un bancomat per ottenerne altri 50. Lui è venuto a denunciarli da noi, li ha subito riconosciuti nel nostro archivio fotografico. Sono italiani, nessuno straniero». Grazie a questi riscontri, la Procura ha ottenuto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma la misura cautelare. Da tempo il piazzale del Colosseo, per le ordinanze di allontanamento col Daspo urbano, era zona vietata. Agivano però in largo Gaetana Agnesi, sul belvedere accanto al Celio. Qualche volta sono stati avvistati in piazza Venezia, sotto al Vittoriano. «Possiamo ormai dire oggi, con gli arresti, che la categoria dei gladiatori-estorsori è in via di estinzione. Non abbasseremo certo la guardia ma dopo anni di attento presidio della zona e grazie alla piena sintonia con la Procura della Repubblica abbiamo di fatto debellato un fenomeno che danneggiava l’immagine della Capitale e del Paese sui media e sui social internazionali», dice soddisfatta la dottoressa Maria Sironi, dirigente del commissariato Celio.
Addio centurioni, insomma? Una soluzione legale e professionale ci sarebbe, assicura Sergio Iacomoni, famoso sul web come Nerone, 70 anni, ex dipendente della Banca d’Italia in pensione, presidente del Gruppo Storico Romano attivo dal 1994, formato da 450 appassionati di storia romana e specializzato in rappresentazioni anche all’estero (l’ultima al «Festival Romain» al teatro romano di Lione in Francia l’8 e 9 ottobre 2022): «Tra noi ci sono medici, ex generali di aeronautica ma anche titolari di banchi di frutta al mercato. Tutti uguali nei ruoli. Ci unisce l’amore per Roma. Abbiamo un repertorio di spettacoli e costumi bellissimi. Potremmo organizzare angoli di rappresentazioni in accordo col Campidoglio e i responsabili del Parco archeologico. E poi, anch’io ho un sogno…» Quale, caro Nerone alias Sergio Iacomoni? «Un gruppo speciale di vigili urbani vestiti da pretoriani per controllare l’area intorno al Colosseo. Come avviene in alcune città turistiche americane dove gli sceriffi sono vestiti come nei film ma sono sceriffi veri. Uniscono il colore alla garanzia della legalità. Ma non sarebbe meraviglioso?»