la Repubblica, 26 novembre 2022
Storia delle sorelle Cara e Valeria Bruni Tedeschi
La famiglia Bruni Tedeschi non ha niente di ordinario: un passato nell’aristocrazia industriale torinese, due genitori melomani e appassionati di arte che hanno invitato tutto il bel mondo nel castello di Castagneto Po, la fuga in Francia durante gli anni di piombo, una giovane mannequin internazionale e poi first lady di Francia. Valeria e Carla, solidali e diverse. Una cresciuta nel mondo del cinema e del teatro più sperimentale, a cui ha reso omaggio nel film Forever Young.
L’altra che ha gravitato tra moda e jet set, costruendosi poi una carriera da compositrice e cantante. “Valeria è una donna nevrotica, instancabile, che riesce a far quadrare tutto in un apparente disordine” ha raccontato la madre, Marisa Borini. “Carla è più regolare, si confida meno, è determinata. Ha mandato a diciannove anni una foto a un’agenzia di mannequin. Poi a 29 anni ha deciso di smettere la moda per fare la musica. Ero scettica, e invece è riuscita. E poi ha fatto pure la première dame”.
Molti scommettevano sulla fine della relazione tra Carla Bruni e Nicolas Sarkozy dopo il tramonto politico, e invece è rimasta una coppia salda, crescendo la piccola Giulia e affrontando insieme le tempeste giudiziarie dell’ex Presidente. “Quando Nicolas è venuto la prima volta nella nostra villa a Cap Nègre si è seduto al posto di mio figlio, che purtroppo non c’era più” ha confidato Marisa Borini nel suo mémoire Mes chères filles, je vais vous raconter..., nel quale ripercorre tragedie come la scomparsa del figlio Virginio ma anche la rivelazione a Carla del suo padre biologico, Maurizio Remmert.
“I miei genitori ci hanno sempre lasciato libere, a me e mia sorella” ha raccontato Valeria che quando è passata dietro la macchina da presa ha spesso attinto al suo universo intimo, arruolando sua madre o Louis Garrel, l’ex compagno con cui ha adottato nel 2009 la piccola Céline. Nelle vacanze nella casa di villeggiatura a Cap Nègre dove un tempo Alberto Bruni Tedeschi suonava il pianoforte, si è provato a tenere lontano l’eco mediatico, con Valeria che non era per forza allineata sulla politica di Sarkozy, ma intanto è riuscita a ottenere un canale privilegiato per impedire l’estradizione dell’ex Br Marina Petrella. Un gesto umanitario che l’attrice e regista ha continuato a rivendicare, senza però farne una bandiera.