Corriere della Sera, 26 novembre 2022
Un violentatore il fidanazato di Valeria Bruni Tedeschi
All’ultimo festival di Cannes aveva colpito al cuore critica e pubblico nei panni del tormentato Etienne nel film di Valeria Bruni Tedeschi Les Amandiers, in gara sulla Croisette, racconto molto ravvicinato, in pieni anni Ottanta, della scuola di teatro creata da Patrice Chéreau e Pierre Romans, di cui la regista fu allieva. L’Accademia dei César, gli Oscar francesi, lo aveva inserito nella lista dei 32 attori giovani da tenere d’occhio. Ieri Sofiane Bennacer, 25 anni, è finito sulla prima pagina di Libération — che da tempo indagava sul caso – con un’accusa atroce: stupro e violenza. La magistratura francese lo ha incriminato in seguito alle dichiarazioni di quattro donne. Valeria Bruni Tedeschi, arrivata ieri a Roma a presentare il film per l’uscita italiana (il 1° dicembre con Lucky Red) non ha dubbi e difende l’attore, attualmente suo compagno.
Una dichiarazione unica per la stampa italiana e francese. In un una data simbolica, il 25 novembre. «Oggi è la giornata contro la violenza sulle donne. Tengo ad esprimere, innanzitutto, il mio grande rispetto per la libertà di parola delle donne. Sono stata io stessa vittima di abusi durante la mia infanzia e conosco il dolore di non essere stata presa sul serio. Ciò non mi impedisce, tuttavia, di essere sbalordita, leggendo Libération, di vedere il trattamento riservato a un giovane uomo oggetto di un’indagine penale in corso, senza alcun rispetto per le persone che stanno lavorando su questa indagine, né per il principio di presunzione di innocenza». Rivendica la scelta fatta, nonostante già fosse emerso qualcosa. «Sono rimasta artisticamente impressionata da Bennacer sin dal primo secondo del casting del mio film e ho fortemente voluto che ne fosse l’attore principale nonostante le voci che circolavano, di cui ero a conoscenza. I miei produttori hanno espresso timori e riserve, ma gli ho comunicato che queste voci non dovevano mettere in discussione questa scelta: era impensabile per me fare il film senza di lui. Ad oggi, è chiaro a tutti che non è stato ancora giudicato, e questa scelta editoriale non è secondo me altro che un puro linciaggio mediatico, ben lontano dalla volontà di informare in modo obiettivo e imparziale». Conferma quello che i giornali d’oltralpe (il primo è stato Le Parisien) avevano scritto del loro legame. «Non devo esprimermi sulla mia vita privata, ma visto che sono tenuta a renderne conto, voglio dire che abbiamo effettivamente una relazione amorosa, ma questo rapporto è iniziato molto dopo la fine delle riprese, ed è basato innanzitutto su un’amicizia profonda. Ora, non vorrei più parlare di questo, parliamo del film». Con lei si è schierata la sorella Carla Bruni. «Senza la presunzione di innocenza, tutta la giustizia è incerta, discutibile e forse corrotta. Vergognatevi Libération: quando crocifiggete qualcuno sulla vostra prima pagina senza sapere se è davvero colpevole, vi fate beffe della democrazia. Dovreste cambiare il vostro nome: la libertà non è più il vostro business», il suo commento su Instagram.
Sofiane Bennacer si dichiara innocente. Su di lui pendono diverse incriminazioni. Due per stupro da parte di ex fidanzate e una «imputazione per violenza contro il coniuge». Per una quarta denuncia, l’attore è stato sottoposto al più favorevole status di «testimone assistito», come ha detto la pm Edwige Roux-Morizot. Le accuse, secondo Libération, sarebbero confermate da diversi testimoni. Scritto da Bruni Tedeschi con Noémie Lvovsky e Agnès De Sacy, Les Amadiers è uscito in Francia il 16 novembre, già visto da oltre 100 mila spettatori. Per i giovani protagonisti – Nadia Tereszkiewicz e Bennacer, soprattutto – un ingresso trionfale nel cinema francese. Che da lui ora prende le distanze. L’Accademia dei César tre giorni fa ha prontamente cancellato il suo nome.