Corriere della Sera, 26 novembre 2022
Alberto Michelini parla della moglie di Soumahoro, Murekatete
roma Alberto Michelini, come mai Liliane Murekatete, moglie di Soumahoro, lavorò con lei a Palazzo Chigi durante il governo Berlusconi?
«Ero rappresentante del presidente del Consiglio al G8 dell’Africa. A un incontro organizzato da Laura Boldrini, allora all’Unhcr, lei tenne un discorso molto bello. E la mia assistente disse: “Perché non la prendiamo?”».
E lei?
«La convocai. Mi raccontò che era fuggita dal Ruanda al tempo della guerra con i Tutsi, lei era Hutu. Disse che sua madre era un’insegnante e suo padre medico, studiava dai salesiani, parlava perfettamente italiano ed era intelligente, ci colpì e la prendemmo».
A fare cosa?
«Veniva con noi agli incontri con le delegazioni africane. Era una buona presentazione avere nel nostro staff una persona africana. E lei era molto brava nelle relazioni. Ed era di buona famiglia».
Buona famiglia?
«Un giorno incontrammo il primo ministro del Ruanda e lei me lo presentò come suo zio».
Era la nipote del premier?
«Così mi disse. E vidi che si salutavano in modo affettuoso».
Da allora?
«Ha lavorato con noi 3 anni e poi non l’ho più vista».
Era già super griffata?
«No. Vestiva con tailleur sobri. Era capace. Poi dipende come usi la tua intelligenza. Ed evidentemente c’è stata un’evoluzione. Sono sconcertato».