Iacopo Scaramuzzi per www.repubblica.it, 25 novembre 2022
“IL PAPA VUOLE LA MIA MORTE” – NUOVO CAPITOLO DEL THRILLER VATICANO: DOPO LA REGISTRAZIONE DELLA TELEFONATA CON BERGOGLIO, ORA SPUNTANO ALCUNE CHAT DEL CARDINALE GIOVANNI ANGELO BECCIU, CHE CON FAMILIARI E AMICI ACCUSA IL PONTEFICE: “PER ORA SONO LORO A TRIONFARE E TRAFIGGERCI. MAI AVREI IMMAGINATO NON UN PAPA MA UN UOMO ARRIVASSE A TANTO” – IL MESSAGGIO RISALE AL 22 LUGLIO, DUE GIORNI PRIMA DELLA CHIAMATA REGISTRATA DAL PORPORATO… -
"Vuole la mia morte", "non pensavo arrivasse a questo punto": così il cardinale Giovanni Angelo Becciu, imputato in Vaticano in un processo per la compravendita-truffa di un palazzo al centro di Londra, parla di Papa Francesco in una chat con amici e famigliari.
Il processo, iniziato il 27 luglio 2021, fu preceduto dalla decisione di Bergoglio, il 24 settembre 2020, di sollevarlo dall'incarico di prefetto della congregazione dei Santi e di togliergli i diritti legati al cardinalato.
Al momento di essere eletto Papa, Francesco aveva già trovato Becciu nella posizione di Sostituto agli affari generali, ossia numero due della Segregteria di Stato, e lì lo aveva tenuto fino al 2018, quando lo elevò alla dignità cardinalizia collocandolo alla testa del dicastero responsabile dei processi di beatificazione e canonizzazione.
Prima dell'inizio del processo, Francesco ha anche trasferito i fondi dalla Segreteria di Stato all'Amministrazione del patrimonio della sede apostolica (Apsa) ed ha modificato l'ordinamento giudiziario vaticano per far sì che anche un cardinale possa essere processato dal tribunale vaticano: prima, anche se rinviati a giudizio, comparivano davanti alla Corte di Cassazione presieduta da un porporato parigrado.
Di recente, però, pur non essendo ancora concluso il processo, il Papa ha permesso a Becciu di tornare a frequentare le cerimonie pubbliche come il Concistoro dello scorso agosto.
La rogatoria vaticana in Sardegna L'esistenza e i contenuti delle chat sono stati resi noti nel corso dell'udienza di mercoledì da parte del promotore di giustizia, ossia il procuratore del tribunale vaticano, Alessandro Diddi, e sono il frutto di una indagine svolta dalla Guardia di finanza di Oristano, su rogatoria del Vaticano, trasmessa ora a Roma.
I messaggi che il cardinale sardo si scambia con i suoi amici e famigliari 2022 "seppur non appaiano fornire fonti di prova di fatti costituenti reato, descrivono l'habitat (maturato nella cerchia dei familiari e dei più stretti congiunti degli odierni indagati) nel quale l'argomento del processo vaticano al cardinale Angelo Becciu viene trattato, restituendo una serie di commenti e valutazioni che dimostrano l'esistenza di un regime condiviso di sostanziale ostilità nutrito da costoro verso le autorità giudiziarie vaticane e verso il pontefice", scrivono le stesse Fiamme gialle in una informativa ora pubblicata dall'Adnkronos.
"E' cattivo, vuole la tua fine" "Non pensavo arrivasse a questo punto: vuole la mia morte", scrive Becciu in un messaggio a Giovanna Pani il 22 luglio dello scorso anno, due giorni prima che, con l'aiuto della figlia di questa, Maria Luisa Zambrano, registrasse un telefonata con Papa Francesco, colpo di scena emerso nel corso dell'udienza in Vaticano. Nella chat, riportata nei dettagli nell'informativa dei finanzieri di Oristano, la donna lo invita ad avere coraggio, "vedrai che la verità trionferà", gli dice.
E lui: "Per ora sono loro a trionfare e trafiggerci!", "Ma la vittoria sarà degli onesti". Pani, di nuovo, scrive a Becciu: "E' cattivo, vuole la tua fine", riferendosi a "su Mannu", che tradotto significa "il Papa". A quel punto il cardinale risponde: "Non vuole fare brutta figura per la condanna iniziale che mi ha dato". E ancora: "Mai avrei immaginato (che) non un Papa ma (che) un uomo arrivasse a tanto". Pani allora gli risponde: "E' un grande vigliacco, ma tu combatti e fai risplendere la verità, è dura lo so, coraggio vinceremo in pieno", "c'è del marcio in Vaticano".
"E come ne uscirà la Chiesa? A me le ossa le hanno già rotte e quindi non farò più notizia", scrive Becciu in un'altra chat. "Che razza di responsabilità si sono assunti chi ha adottato questa politica di falsa e inopportuna trasparenza", continua il cardinale che nella chat scrive in sardo. "Tutti come pere cotte ne scendiamo", continua concludendo: "credibilità zero".
Zizzu, Mannu, Puzzinosos In un altro scambio, il 13 luglio dello scorso anno, il cardinale Angelo Becciu, esordisce: "Buongiorno! Un bel programma per oggi". Un utente della chat scrive: "Un colpo in testa al Papa", e il card. Becciu ribatte: "Non ci riesco". "Lo facciamo noi", la risposta dello stesso utente. Ma un'altra componente della chat sottolinea: "Dio ha il controllo di tutto, non c'è nulla da temere, basta credere, fidarsi e rigranziarLo sempre".
La Guardia di finanza di Oristano fornisce anche una sorta di vocabolario dal sardo all'italiano, per interpretare le chat della famiglia Becciu. "Per fare qualche esempio, quando si leggerà: 'Zizzù o semplicemente dovrà intendersi il Papa (Francesco, nome che viene comunemente abbreviato in 'Ciccio', che tradotto in sardo si scrive 'Zizzu'); 'Su Mannu', dovrà intendersi il Papa; detta allocuzione in sardo significa 'Il Grandè (inteso, nella chat, in senso gerarchico, non in senso apprezzativo), 'Il Capo', 'II Principale'". E ancora, "Puzzinosos', dovranno intendersi coloro i quali hanno condotto le indagini e il processo; si evidenzia che la parola sarda 'Puzzinosù (al plurale 'Puzzinosos') assume molteplici significati in italiano tutti di senso dispregiativo, ossia può essere tradotta con gli aggettivi 'puzzolente', 'fetido', 'maleodorante', ma anche con i sostantivi 'diavolo', 'demonio'", si legge nell'informativa.