La Stampa, 25 novembre 2022
Parigi dice sì al diritto all’aborto in Costituzione
Parigi
È stata accolta con applausi e urla di gioia l’approvazione dell’Assemblea nazionale francese al testo che punta ad introdurre il diritto all’aborto nell’articolo 66 della Costituzione. Il progetto, passato con 337 voti a favore e 32 contrari, rappresenta un primo passo importante per mettere in sicurezza una legge che in Francia è contenuta all’interno del Codice della Salute pubblica. «Un voto storico», ha commentato il ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, che ha sottolineato «l’emozione» provata nel difendere questa battaglia. La stessa che si è sentita nell’emiciclo, quando Aurore Bergé, capogruppo della maggioranza, ha raccontato l’esperienza della madre, che deciso di mettere fine ad una gravidanza «in un momento in cui era illegale» in Francia, facendo ricorso ad una procedura che «non è andata molto bene».
Ma il percorso è ancora tutto in salita, come hanno dimostrato le centinaia di emendamenti presentati dai Repubblicani che hanno rallentato il dibattito procrastinandolo per ore. Per superare l’ostruzionismo della destra neo-gollista, La France Insoumise, formazione della sinistra radicale, ha stretto un’alleanza inedita con i macroniani di Renaissance, partito di maggioranza.
Un matrimonio forzato, per difendere una misura che si riassume in una delle frasi inserite nel testo: «La legge garantisce l’effettività e l’eguale accesso al diritto all’interruzione volontaria di gravidanza». Poche parole per contenere un concetto che oggi sembra essere rimesso in discussione in molti paesi, come ha ricordato la deputata insoumise Mathilde Panot, che ha dedicato la vittoria alle «americane, polacche e ungheresi» i cui diritti sono oggi «ostacolati». «Il nostro Paese oggi parla al mondo», ha poi aggiunto per rimarcare l’importanza del voto in un momento come questo.
Assente dall’emiciclo «per ragioni mediche» Marine Le Pen, che ha disertato il voto continuando ad avere un atteggiamento ambiguo sull’argomento, mentre tra le fila del suo Rassemblement National sono molti i deputati che hanno fatto eco ai colleghi repubblicani, secondo i quali l’aborto in Francia non rischia di essere rimesso in discussione. In Francia il numero di interruzioni di gravidanza lo scorso anno è rimasto stabile, a 223 mila casi.
Adesso si attende il responso del Senato, dominato dalla maggioranza dei Repubblicani. Nella Camera alta del Parlamento la battaglia per superare l’ostruzionismo della destra si farà ancora più dura, con un esito per niente scontato. —