il Fatto Quotidiano, 25 novembre 2022
Iran, in carcere 14mila attivisti
L e Nazioni Unite provano a battere un colpo a oltre due mesi dall’inizio delle proteste popolari contro la gerontocrazia sciita iraniana che uccide e arresta anche i bambini pur di rimanere al potere dopo 40 anni di feroce dittatura. Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha tenuto a Ginevra una riunione per discutere se avviare un’indagine internazionale sulla sanguinosa repressione che sta scuotendo l’Iran. Il nuovo capo dell’or – ganismo, Volker Turk, ha denunciato: “Finora sono state arrestate circa 14.000 persone, compresi i bambini. L’uso inutile e sproporzionato della forza deve finire e anche l’applica – zione della pena di morte”. Ad allarmare l’Onu sono soprattutto le notizie trapelate, non solo via social media, da Teheran secondo cui anche i bambini sospettati di aver partecipato alle proteste vengono arrestati a scuola. Secondo fonti ufficiali, citate dal commissario Turk, almeno 21 persone arrestate rischiano di finire sul patibolo e sei sono state condannate a morte con l’accusa di mo hareb eh (inimicizia contro Dio) ed efsad-e fel-arz (corru – zione sulla terra). Turk ha sottolineato che più di 400 persone sono state uccise dall’inizio delle proteste che inizialmente sono state guidate dalle donne, comprese centinaia di studentesse delle scuole superiori, contro l’obbligo del velo. La bozza di risoluzione tedesca-islandese chiede agli investigatori di “raccogliere, consolidare e analizzare le prove di tali violazioni e di preservare le pr ove”, in vista di un futuro procedimento giudiziario.