25 novembre 2022
PER FAR FINIRE LA GUERRA IN UCRAINA, BASTA ASPETTARE: LA RUSSIA NON SE LA PUÒ PERMETTERE – MOSCA HA SPESO 82 MILIARDI DI DOLLARI, UN QUARTO DEL SUO BILANCIO ANNUALE, PER “L’OPERAZIONE SPECIALE”: SOLTANTO LE FORNITURE DI ARTIGLIERIA SONO COSTATE PIÙ DI 5,5 MILIARDI DI DOLLARI. E IL PREZZO STA AUMENTANDO – LA STIMA DEGLI 82 MILIARDI RAPPRESENTA I COSTI MILITARI DIRETTI, MA NON INCLUDE LA SPESA PER LA DIFESA STABILE DEL PAESE O LE PERDITE DELL’ECONOMIA… -
(ANSA) - La Russia ha speso 82 miliardi di dollari, pari a un quarto del suo bilancio annuale, per la guerra in l'Ucraina dall'inizio dell'invasione il 24 febbraio scorso: è la stima della rivista statunitense Forbes, secondo cui Mosca ha speso finora più di 5,5 miliardi di dollari solo per le forniture di artiglieria. E i costi della guerra per la Russia stanno aumentando, mentre le sue risorse si stanno esaurendo, scrive la rivista che cita l'accordo con l'Iran per la fornitura di armi e un possibile accordo con la Corea del Nord. L'anno prossimo, il "conto della guerra" potrebbe diventare troppo alto, ritengono gli esperti di Forbes. La stima degli 82 miliardi di dollari, precisa il bisettimanale, rappresenta i costi militari diretti della Russia per i 9 mesi di guerra, ovvero include i costi necessari per sostenere le operazioni militari, ma non la spesa per la difesa stabile del Paese o le perdite legate all'economia.
La rivista cita alcuni esempi dei costi diretti. In media, ogni soldato costa allo Stato circa 200 dollari al giorno, finora le forze russe hanno lanciato oltre 4.000 missili per un costo medio di 3 milioni di dollari l'uno e poi c'è l'artiglieria con il prezzo medio di un proiettile di circa 1.000 dollari, per una spesa stimata in oltre 5,5 miliardi di dollari.
Nel 2021 le entrate di bilancio russo ammontavano a 340 miliardi di dollari, quindi la Federazione ha già speso un quarto delle sue entrate dello scorso anno nelle operazioni militari in Ucraina, scrive Forbes. Se in primavera questi costi potevano sembrare accettabili, considerando che la Russia incassava circa un miliardo di euro al giorno dalla vendita di petrolio e gas, ora la situazione è diversa fanno notare i ricercatori della rivista, sottolineando che le entrate del bilancio federale russo derivanti dall'export di petrolio e gas stanno diminuendo.
Mosca, infatti, ha già perso la maggior parte del mercato europeo del gas dopo che la fornitura del Nord Stream è stata interrotta e le sanzioni sul suo petrolio inizieranno a dicembre. Nel frattempo, la guerra richiede più soldi: in autunno, le spese miliari legate al conflitto sono raddoppiate e adesso la Russia ha bisogno di almeno 10 miliardi di dollari al mese.