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 2022  novembre 21 Lunedì calendario

CHI HA AIUTATO GIANDAVIDE DE PAU DOPO GLI OMICIDI? GLI INVESTIGATORI SI CONCENTRANO SUL RUOLO DELLA GIOVANE PROSTITUTA CUBANA CHE LO HA RICEVUTO DOPO LA CARNEFICINA - IL 51ENNE HA PASSATO CON LEI METÀ DELLA GIORNATA DI GIOVEDÌ IN ZONA STAZIONE TERMINI (IN UN B&B GESTITO DA UN ESPONENTE MINORE DELLA FAMIGLIA CASAMONICA), A LEI HA CHIESTO DI ANDARE DALLA SORELLA (DOVE POI È STATO FERMATO) PER PRENDERGLI DEI SOLDI E DEI VESTITI PULITI - DE PAU PROBABILMENTE E’ STATO AIUTATO DA ALCUNI COMPLICI, FORSE ALTRI PREGIUDICATI - INTERROGATO PER 7 ORE, DE PAU DICE DI AVER VISTO UN ALTRO UOMO NELL'APPARTAMENTO DOVE HA UCCISO LE DUE DONNE CINESI…

Fulvio Fiano,Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera” Preda mancata, complice involontaria ma forse anche responsabile, almeno in parte, della fuga del killer. Il ruolo della 25enne cubana che ha vissuto a stretto contatto con l'omicida delle tre donne nel quartiere Prati è al vaglio degli inquirenti. E l'ipotesi del favoreggiamento non può essere esclusa a priori.

«Ho capito di essere salva per miracolo, quell'uomo avrebbe potuto uccidere anche me». Arrivata in questura, dove era stato già portato suo fratello, la donna ha parlato come chi si liberi finalmente di un peso dopo aver realizzato lo scampato pericolo. Il suo racconto, seppur non dettagliato, si è rivelato prezioso per gli investigatori della IV sezione della Mobile che stringevano il cerchio su Giandavide De Pau, già indicato dalla sorella dell'uomo come sospetto.

Di fatto, però, se nessuna responsabilità può essere attribuita alla cubana, anche lei prostituta, per aver messo il killer in contatto con la sua prima vittima, la colombiana Martha Castano Torres, è da lei che De Pau è tornato dopo il triplice omicidio. Sicuramente sporco di sangue, forse ancora con l'arma del delitto, avrebbero anche avuto un rapporto sessuale dopo quello di mercoledì sera.

Il 51enne ha quindi passato con lei in via Milazzo, zona stazione Termini, almeno metà della giornata di giovedì. A lei ha chiesto di andare dalla sorella ad Ottavia (dove poi è stato fermato) per prendergli dei soldi e dei vestiti puliti, da lei è stato probabilmente accompagnato in parte dei suoi spostamenti senza meta a bordo della Yaris noleggiata a nome della sorella e ritrovata in via Milazzo.

La cubana ha provato ad aiutarlo nella fuga o ha agito sotto le sue minacce e nel timore di contrariarlo dopo aver intuito quello che aveva fatto? In ogni caso, è chiaro che sulle ore passate assieme all'assassino la donna dovrà fornire ulteriori chiarimenti per fugare ogni dubbio. La sua versione è che ha dovuto aspettare il primo momento di distrazione dell'uomo per andare a denunciarlo, ma se invece si fosse decisa a farlo solo quando ha capito che l'uomo stava per essere scoperto?

«INCAPACE DI INTENDERE» De Pau ha trascorso la prima notte a Regina Coeli, dove è entrato sorridente, in isolamento per le norme anti Covid. Viene guardato a vista nel timore che possa uccidersi e appena possibile riceverà la visita del suo avvocato Alessandro De Federicis. Coinvolto nell'operazione che ha smantellato il clan di Michele Senese nel 2020, il 51enne è rimasto ai domiciliari fino al marzo scorso, col permesso di uscire di casa una volta a settimana per recarsi in un istituto di igiene mentale. Nel suo passato ci sono due ricoveri in cliniche psichiatriche e da aprile era in carico alla Asl Roma 1 per la stessa patologia, oltre ad essere seguito da Sert per la dipendenza da cocaina. In questo quadro si inserirebbe il triplice omicidio, per il quale la procura non contesta al momento la premeditazione.

«Al mio risveglio ho visto un uomo nero e molto sangue, ho tamponato la gola di una delle ragazze cinesi ma non ricordo altro», ha raccontato sabato in questura. Parole confuse e con passaggi sconclusionati, intervallate da crolli psicologici funzionali però alla richiesta di perizia psichiatrica che avanzerà il suo legale.

Un uomo che per anni ha maneggiato armi, che si è rapportato con la violenza della camorra e ha gestito la tensione dei summit criminali, si chiede l'avvocato, può aver ucciso in modo così immotivato e lasciando così tante tracce in giro (tra cui un cellulare, anche questo intestato alla sorella), se non in una situazione di incapacità di intendere?

2 - CHI HA PROTETTO DE PAU IN FUGA CACCIA AGLI AMICI DEL KILLER DI PRATI Estratto dell’articolo di Andrea Ossino per “la Repubblica - Edizione Roma”

[…] Per 36 ore Giandavide De Pau ha vagato tra le vie di Roma e l'appartamento dove riceve una escort cubana, in via Milazzo, prima di tornare a casa della sorella dove è stato arrestato. Mentre gli investigatori davano vita a un'importante caccia all'uomo e l'intera città si chiedeva chi fosse il killer delle prostitute, l'ex autista del boss Michele Senese si nascondeva, probabilmente aiutato da alcuni complici, forse altri pregiudicati.

Sicuramente dalla trentenne cubana con la quale ha avuto anche un rapporto. […] Appare strano che nessuno abbia incontrato il killer e avvisato le forze dell'ordine dopo aver notato quell'uomo sconvolto e sporco di sangue. Ma così è stato, e adesso l'indagine potrebbe allargarsi al ruolo di possibili "favoreggiatori".

A dover chiarire la sua posizione è sicuramente la donna cubana. Perché De Pau, dopo aver ucciso Martha Castano Torres e le due donne cinesi, ha bussato alla porta dell'appartamento dove riceve i suoi clienti, un B&B vicino Termini gestito da un esponente minore della famiglia Casamonica, sopra un bar dove nasi imbiancati, spacciatori e prostitute hanno più volte costretto la polizia ad intervenire.

Quella sui possibili complici non è l'unica domanda che si pongono i pm di Roma in queste ore. De Pau, interrogato per 7 ore, afferma di aver visto un altro uomo nell'appartamento di via Riboty dove ha ucciso le due donne orientali. Occorre capire se si tratta di un delirio dell'indagato o di una rivelazione: una seconda persona potrebbe essere stata presente durante il delitto e non avrebbe avvisato le forze dell'ordine. […]