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 2022  novembre 19 Sabato calendario

A Berlino affitti alle stelle

Mille euro per una stanza da studente? Forse ancora no, ma quasi. La mancanza di alloggi, l’inflazione, l’aumento delle bollette hanno fatto esplodere gli affitti. Uno studente non riesce a mantenersi fuori sede, non tutti i genitori possono mantenerlo. È una situazione a cui devono far fronte i giovani a Roma o a Parigi, ma per i coetanei tedeschi è una novità sgradevole, anche per chi non studia in un’altra città. I giovani erano abituati a lasciare la casa dei genitori appena si iscrivevano all’università, ma ora molti si dovranno rassegnare a rinunciare all’indipendenza.

Pochi anni fa, i ragazzi italiani venivano a Berlino alla ricerca di una chance di lavoro. E la metropoli era diventata come Parigi negli anni venti, attraeva anche i giovani artisti stranieri, scrittori o pittori, che potevano mantenersi con pochi euro. Di recente, nella capitale un appartamento di 30 metri quadrati, vicino all’università, è stato offerto per 787 euro al mese. Gli affitti per gli studenti in un anno sono saliti a Berlino del 18,5%. In media, in Germania del 5,9. Un alloggio medio, comprese le spese, arriva a 718 euro, secondo il rapporto annuale dell’Institut des deutschen Wirtschaft, l’istituto di economia tedesca di Colonia, pubblicato da Der Spiegel.
Monaco rimane la città più cara in Germania, ma di un soffio: un appartamento monocamera costa con le spese 787 euro, a Stoccarda 786. Gli affitti più bassi si trovano nella ex Germania comunista, 224 euro a Chemnitz, l’ex Karl-Marx-Stadt, a Magdeburgo 303, e a Lipsia 383. Per i costi si calcola un extra di almeno il 20%. I ragazzi potevano andare a vivere per conto loro grazie al Bafög, l’aiuto statale per gli studenti, istituito nel 1971, calcolato sull’affitto probabile, e sul costo medio della vita. Il diritto all’aiuto dipendeva dalle condizioni economiche dei genitori, e la sua entità era in rapporto alla città di residenza. Dopo gli studi, appena si ha un reddito, il Bafög va restituito ma a rate mensili su vent’anni e fino a 10 mila euro. È esentato chi ha un reddito minimo. Secondo i dati dell’ufficio federale di statistica, oggi il 37,8% degli studenti vive sulla soglia di povertà.
Il Bafög è stato di recente aumentato a un massimo di 934 euro mensili, di cui 360 destinati all’affitto (da 325 euro). Non basterà, per chi vuol studiare in una grande città. Per avere un’idea dell’aumento dei prezzi, nel 2008 il Bafög prevedeva un contributo per l’affitto di 133 euro, e un massimo totale di 443. Secondo Michael Vogtländer, esperto del mercato immobiliare, la ricerca di un alloggio per giovani è diventata ancora più difficile, perché molti tedeschi che avrebbero voluto comprarsi un alloggio vi hanno rinunciato a causa dell’aumento dei prezzi, e si sono accontentanti di vivere in affitto.
Inoltre, a causa del Covid e dei due anni di lockdown, il 35% degli studenti che arrotondavano con un lavoro ha perso il posto. In media, con lavoretti di poche ore, guadagnavano sui 200 euro al mese.
«Gli studenti avevano un’entrata, tra aiuti dei parenti e il Bafög, che consentiva di far fronte alle spese quotidiane, vitto, trasporti, vestiario e qualche svago, ora dovranno rinunciare e accontentarsi dell’essenziale, con conseguenze anche sui loro studi», dichiara Uwe Schroeder Wildberger, presidente del Mlp, un istituto finanziario di Heidelberg, storica città universitaria. È un problema per i giovani che seguono corsi di istruzione professionale, e per le aziende a cui mancano operai e artigiani qualificati.
Una tradizione per gli studenti, e non solo per loro, erano le WG come si dice per comodità, le comuni. I ragazzi vivevano insieme per ridurre le spese, gli affitti di solito per un grande alloggio erano inferiori, rispetto a quanto si sarebbe pagato per abitare da soli in un monolocale. Ma la mancanza di alloggi ha fatto diminuire drasticamente l’offerta, e i proprietari cercano di evitare l’affitto a gruppi di studenti, poco affidabili nella cura degli alloggi. Una stanza in un WG, vicino all’università, arriva a 650 euro, si risparmia poco e i servizi sono in comune.