12 ottobre 2022
Tags : Aleksander Čeferin
Biografia di Aleksander Čeferin
Aleksander Čeferin, nato a Lubiana il 13 ottobre 1967 (55 anni). Avvocato penalista sloveno. Presidente della Uefa (dal 2016), vicepresidente della Fifa, già presidente della federazione calcistica della Slovenia.
Titoli di testa «Uno squalo che nuota tra gli squali» [Faz]
Vita Caparbio sin dalla nascita. Il padre Peter racconta che aveva solo quattro anni quando, durante una passeggiata, il cane che portava al guinzaglio volle tornare a casa. Lui però non lasciò la presa. E fu così che fu il cane a riportare Aleksander al guinzaglio, trascinandolo in terra fino a casa • A scuola non va alla grande ma è ben seguito dalla mamma, preside alle elementari, e dal padre avvocato • «I nostri genitori volevano che imparassimo a suonare uno strumento. Hanno scelto la fisarmonica, ma a prima vista l’abbiamo odiata. Nelle ore di pratica, non abbiamo mostrato alcun talento musicale o sforzo nell’allenamento. Questo è andato avanti per mesi con sgomento dei nostri genitori e malcontento del nostro insegnante di musica. Aleksander, tuttavia, ha capito come avremmo potuto risolvere il problema. Ha suggerito di vendere la fisarmonica e di dividere il ricavato. Lo abbiamo fatto con la massima riservatezza. Nostra madre in seguito scoprì che lo strumento mancava ma non si preoccupò. Dopotutto, la casa era più armoniosa senza lo strumento armonioso» (il fratello Rok) • Alla fisarmonica Aleksander preferisce il pallone. Ci gioca dopo scuola con gli amici • Tifa Hajduk Spalato, una delle migliori squadre dell’ex Jugoslavia • Nel 1991 si iscrive alla facoltà di Legge e dopo la laurea va a lavorare con il padre • Nel 1986, la guerra: «Non ho dovuto sparare. Avevo 23 anni. Ero in giardino con la famiglia. Arrivò un uomo. “È iniziata la guerra, tu Aleksander vieni con me”, mi disse così e mi arruolò. Per noi sloveni durò, per fortuna, solo dieci giorni» [De Carolis, cit.] • Il suo primo incarico nel mondo del calcio è quello di membro del comitato esecutivo del KMN Svea Lesna Litija, squadra slovena di calcio a cinque. In seguito, dirigente dell’NK Olimpija Ljubljana fino al 2011 • Nell’autunno 2016, con 42 preferenze su 56, l’Uefa lo sceglie come successore di Platini: «La sua è stata una candidatura nata dal basso, nel senso che a parte Italia e paesi scandinavi, ha dovuto lottare per conquistare il consenso nelle grandi federazioni europee» [Panorama] • «Io vedo una Uefa in cui ci saranno opportunità uguali per tutti i membri» • il 7 febbraio 2019, presentatosi come unico candidato al Congresso di Roma, viene confermato per un secondo mandato • «Non ho mai detto che sarei stato il presidente di una nuova Uefa. Sarebbe populista. Rispetto il passato dell’Uefa e di Michel, siamo amici. È stato un buon presidente, una superstar con il carisma. Io sono meno esposto, le persone mi conoscono di meno. Quando sono stato eletto, l’Europa del calcio aveva piuttosto bisogno di un avvocato, tutto era un po’ in disordine e la percezione della gente era “sono tutti corrotti...”. L’Uefa è un’organizzazione pulita e più trasparente perché i tempi sono cambiati» • «Non siamo influenzati dai politici, ma la politica è parte della vita e noi possiamo influenzarla, perché abbiamo il sostegno di tanti. Convinco i governi a investire in infrastrutture. Alcuni capi di stato sono interessati al calcio, altri meno. Macron e Erdogan sono tifosi, Merkel pure» [De Carolis, cit.] • Da sempre vicino ad Andrea Agnelli – è padrino di sua figlia – s’è però opposto con tutte le sue forze alla Superlega: «Ha soppresso la Superlega, l’ha sfilettata secondo tutte le regole dell’arte della politica associativa. Il capolavoro di Čeferin è culminato nel suo autoritratto come salvatore del gioco. Un monopolio miliardario spacciato per attivismo di base. Chiunque conosca il business ha compreso la farsa. È diventato chiaro che uno squalo nuota tra gli squali. Il Campionato Europeo di calcio, in cui non passa giorno senza che la Uefa non prenda decisioni quantomeno discutibili, mostra quali alleanze Čeferin sta forgiando per rimanere in gioco» [Faz] • «Amici miei, quando c’è armonia tra la Uefa e le associazioni che ne fanno parte, i suoi club, i campionati, i giocatori, i tecnici, i tifosi, i partner commerciali e televisivi, il Cio, Bruxelles e ogni singolo governo europeo nell’opporsi a un progetto arrogante e sdegnoso, ideato da una manciata di miliardari che non sono capaci di accettare l’idea che su un campo da calcio come anche nella vita potresti perdere contro qualcuno che è più piccolo di te. In casi come questo, il calcio vince» • «Andrea Agnelli? Un usurpatore, un dittatore, il Putin del calcio, un uomo senza vergogna. Nemmeno la guerra lo ha ammorbidito, vergognosamente» • «Pensavo fossimo amici, ma mi ha mentito in faccia fino all’ultimo minuto dell’ultimo giorno, assicurandosi che non ci fosse nulla di cui preoccuparsi. Il tutto mentre il giorno prima aveva firmato i documenti necessari per il lancio del loro progetto spettrale» [a SkySport] • «I rapporti Uefa-Putin? In passato corretti, era ben preparato per un meeting. Non credo sia tifoso di calcio, gli piacciono più altri sport» [De Carolis, cit.] • «Mi piange il cuore a punire gli atleti russi: non è la loro guerra, non l’hanno decisa né voluta. Ma dobbiamo mostrare unità per la pace» [Ibid.] • La Uefa ha chiuso il contratto con Gazprom. Quanto le è costato in termini politici e economici? «È stato giusto. Finanziariamente è costato molto (150 milioni fino al 2024, ndr). Per noi è un colpo al portafoglio, ma alla gente viene tolta la vita. Parlo tutti i giorni con Pavelko, presidente della federazione ucraina. Ho avvisato Dyukov della federcalcio russa prima di decidere» [De Carolis, cit.] • «Le nostre nuove regole di fairplay finanziario stanno cercando di rallentare il divario. Non possiamo essere ingenui, ma il nuovo sistema è buono, lo dimostra il fatto che le leghe che vogliono regole sempre più rigide e i grandi club che le vorrebbero più morbide sono tutti d’accordo. Con il nuovo piano i club possono spendere fino al 70% delle loro entrate per gli stipendi, il che renderà i club sostenibili perché ora ci sono alcuni club che spendono il 100% per gli stipendi, il che significa che non sono sostenibili» • «Fifa e Uefa sono d’accordo nel 95% delle cose. Il cinque per cento è molto interessante per l’opinione pubblica a cui piacciono gli scandali e le risse, ma penso che sia importante proteggere entrambe le nostre organizzazioni e quando non siamo d’accordo non siamo d’accordo. I rapporti tra Uefa e Fifa ora sono migliori di prima perché prima era dura» • A maggio l’annuncio della nuova Champions in vigore dal 2024: «La svolta è epocale perché, di fatto, la Champions che tutti noi oggi conosciamo, dalla stagione 2024-25 non esisterà più. Il format viene stravolto totalmente, in quanto si passerà dalle attuali 32 a 36 squadre che non si sfideranno più come ora nella fase a gironi, ma verrà introdotto una fase campionato. In questa fase, le squadre avranno garantite otto partite, contro le attuali sei, con otto squadre diverse. Ognuna di queste affronterà quattro gare in casa e quattro in trasferta. Alla fine della fase campionato, le prime otto squadre in classifica, si qualificheranno direttamente alla fase a eliminazione diretta, mentre le squadre dal nono al ventiquattresimo posto, si sfideranno tra di loro, per decretare le ulteriori 8 squadre qualificate alla fase a eliminazione diretta. Le squadre che termineranno la fase campionato dal 25esimo al 36imo posto verranno eliminate» [sportstartmagazine] • «È una grande soddisfazione, che profuma di vittoria, per Aleksander Ceferin. Il presidente UEFA ha rilasciato dichiarazioni entusiastiche in merito alla nuova formula che, pur andando incontro al modello della Super Lega, ne rinnega la matrice elitaria. La UEFA ha dunque trovato la via di mezzo per far contenti tutti o quasi, seppellendo definitivamente l’idea di una Lega di ricchi che ancora sopravviveva nelle idee di Juventus, Real Madrid e Barcellona» [Vocica, persemprecalcio] • «Sono super super soddisfatto della Conference League. All’inizio c’erano tanti cosiddetti esperti di calcio che dicevano che sarebbe stata una competizione non importante. Adesso- spiega Čeferin a Sky Sport- in finale sono arrivate due squadre che possono giocare facilmente in Champions League. La Conference è un torneo molto difficile. Non vedo l’ora di godermi la finale, anche se qualcuno dice che lo stadio che la ospiterà è troppo piccolo. Ma meglio che ci siano stadi piccoli, ma pieni di tifosi realmente interessati piuttosto che avere grandi stadi vuoti. Per questo sono molto contento di questa competizione e ritengo che sia stata una buona idea partire con questa nuova coppa» [A Skysport] • Il 3 ottobre ha fatto sapere che si ricandiderà per un altro mandato: «Se sarò l’unico candidato? Ad oggi sembra di sì». Ha già ricevuto 55 lettere di sostegno.
Curiosità È cintura nera di terzo livello di karate stile Shotokan • Appassionato di viaggi, ricorda sempre con orgoglio di aver attraversato ben cinque volte il deserto del Sahara, quatto in auto e una in moto pur non avendone la patente • Parla correntemente lo sloveno, il serbo-croato, l’italiano e l’inglese.
Amori È sposato con la proprietaria di galleria d’arte, già fotografa di guerra. Ha tre figlie.
Titoli di coda «Non sono un codardo, non faccio le cose di nascosto»