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 2022  novembre 14 Lunedì calendario

Le vere battaglie per la libertà


Che Enrico Montesano fosse inadatto ce ne accorgiamo ora? Voglio dire: cosa porta un programma come Ballando con le stelle a invitarlo? Lo share, l’Auditel, le polemiche social che può scatenare. Io non ce l’ho con lui. Ha detto minchiate sui vaccini. E per questo è stato chiamato dagli autori Rai, da Milly Carlucci. Altrimenti col cazzo che sarebbe stato scelto per partecipare. Quindi di chi è la colpa? A me fa ridere l’ipocrisia. Ridere nel senso che mi inorridisce. Così come mi inorridiscono i paladini della libertà per i like. Mi spiego meglio.
La Lucarelli si lamenta che Montesano non poteva indossare la maglia della Decima M.A.S, un corpo militare della Marina italiana ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, fascista e alleato dei nazisti. Una cosa schifosa. Ma gli autori? E il programma che – appunto – chiama un personaggio del genere? La Lucarelli perché non se l’è presa con loro? Ah perché ci lavora, già. Direte: no no, lei quando erano usciti i nomi dei partecipanti qualcosa aveva detto. I tempi dei me o lui sono finiti, di integerrimi veri ne sono rimasti pochi. La Lucarelli in tutto questo ci sguazza, altroché. Prima risata.
Seconda risata. La Decima M.A.S è insignita della medaglia d’oro tuttora. Basta guardare il sito della Marina Militare. E allora che facciamo, ce la prendiamo anche con loro? Tra l’altro se leggete le motivazioni tutto trasuda di fascismo, pure il linguaggio. C’è di più. È notizia di pochi giorni fa che Pierfrancesco Favino interpreterà il capitano Salvatore Todaro, protagonista di un salvataggio di 36 nemici appena bombardati dalla nave che comandava. Un gesto eroico, di una umanità incredibile. Il film è stato scritto da Sandro Veronesi, premio Strega. Non uno di destra. Ma Todaro, signori, rispondeva ad ordini fascisti ed era alleato dei nazisti. In quel caso non li seguì ma tutta la sua carriera l’ha fatta nel ventennio fascista. Todaro è morto bombardato dalle forze alleate nel 1942, giusto per capirci. E quindi, again, che facciamo? Mettiamo alla gogna Veronesi? Favino? Procediamo con la cancel culture? Cancellare non serve a niente. Censurare nemmeno. Dire le cose come stanno sì invece. Non per i like, non per le polemiche social, vero Lucarelli & Co?
Terza risata. Dove sono tutte queste influencer/giornaliste, ora che c’è da fare una vera battaglia per la libertà? Perché nessuno parla di Iran? Sono state date le prime condanne a morte per le proteste in piazza ma c’è un silenzio assoluto in Italia. Le influencer/giornaliste si accontentano di tagliarsi ciocche di capelli in tv o su Instagram, sempre per un like, mai per la sostanza. Perché non ricordano Masha Amini, uccisa dalla polizia morale iraniana (c’è pure la polizia morale italiana, ma è un’altra cosa, per fortuna) per non aver indossato il velo? Perché non parlano di Hesti Hossein, 16enne manganellata a morte per aver strappato una foto del grande mullah? O di Mohammad Reza, 24 anni, che si è dato fuoco per protesta al regime, o di Khodanour, ragazzo preso a fucilate e legato a un palo e lasciato lì? O delle centinaia di vittime ammazzate e scomparse? Dice bene Mattia Feltri su La Stampa: “Potranno ammazzarli tutti, ma noi siamo più morti di loro”. Noi che parliamo di Montesano, aggiungo io. Quarta risata. Anche se non c’è un cazzo da ridere.