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 2022  novembre 14 Lunedì calendario

Il peso dell’affitto

La casa inarrivabile è Antonio che a 56 anni ha perso il suo (noto) ristorante in Brera a Milano: sfratto esecutivo, bloccato per due anni il mutuo dell’abitazione. Ora lavora a chiamata in un albergo e la moglie Stefania fa le pulizie. La casa inarrivabile è Giuseppe Buonanno, Modena, quartiere Madonnina, impiegato al ministero della Difesa: due figli di 32 e 27 anni, casa popolare con bollette che superano il canone d’affitto, fissato a 449 euro. La casa inarrivabile è la voce di Valeria, insegnante di liceo, mentre mette in tavola una zuppa e para la domanda- calcio di rigore della figlia. «Mamma, ho freddo». Risposta: «Mettiti ilmaglione».
Tempo di straordinari
Bergamo, quartiere Valtesse. Un tempo borgo agricolo, oggi una fetta di città spalmata tra lo stadio e i piedi della collina Maresana. «Indossiamo il maglione per non accendere il riscaldamento», dice Valeria Mascheretti. Ha 49 anni, insegna storia e filosofia. Ventiquattro ore settimanali, sei in più rispetto al normale orario di cattedra. «Le ho chieste io: sei ore “in eccedenza” sono 450 euro da aggiungere ai 1.500 euro di stipendio. Altrimenti affoghi».
Bollette schizzate e famiglie in affanno. Famiglie, coppie, single, studenti. Inquilini in affitto che stringono i denti. Che non riescono più a pagare il canone se pagano il gas alle stelle. Che si ingegnano. Mollano casa – c’è chi la perde – per cercarne una più piccola; subaffittano stanze. E poi le liti nei condomìni, molti dei quali morosi, e dunque palazzi che diventano polveriere, sempre per via delle bollette pazze.
La stangata
A scandire la nuova vita al tempo del caro-vita c’è lei: la casa. Quanto costa, in media, mantenerne una? Più 1.800 euro rispetto all’anno scorso. È la stangata che, alla fine del 2022, tra canone e bollette, si abbatte sulle famiglie in affitto. Un’impennata che alza l’asticella del costo generale a 13.300 euro annui (dati Immobiliare. it). È una specie di soglia di sopravvivenza. «Oggi 7 inquilini su dieci fanno fatica a pagare le spese nei tempi – spiega Francesco Borrelli, presidente di Anaci (Associazione nazionale amministratori di condomini e immobili) – La morosità è passata dal 15% al 35%. Conseguenza del Covid e degli aumenti energetici causati alla guerra in Ucraina. Sono numeri da allarme sociale».
Appartamento a piano terra con affaccio giardino. Divorziata, jeans e pullover comprati usati su Vinted («compro lì anche per i miei figli»). La “prof” Valeria Mascheretti questa casa la abita solo quando è il suo turno coi ragazzi: con l’ex marito si sono organizzati così. La casa «è dei figli». Nella settimana dispari Valeriavive in un bilocale, 650 euro per 47 mq. Con le spese lievitate, fanno 850 euro. La mamma-insegnante fa di conto. «Se calcolo le spese di qui e quelle di casa mia, vado a pari. Ho rinunciato a vestiti e scarpe nuove, allo sci, a cenare fuori».
Corsa al trasloco
Per milioni di penultimi italiani laparola d’ordine, a fine 2022, è: ridursi, ridimensionarsi. «Cercano case più piccole, dimezzano la metratura per abbattere le spese». Barbara Manduco, titolare dell’agenzia immobiliare Rihabitat in centro a Torino, fotografa una tendenza che pare inarrestabile. «I pezzi che vanno di più stanno tra i 40 e i 70 metri. La gente si limita: chi ha un trilocale,passa al bilocale. Ci si stringe in spazi più ridotti. La prima domanda che fanno clienti è: quanto si spende di gas?».
Per incorniciare i racconti di chi vive da retrocesso, costretto a sacrifici impensabili fino a dodici mesi fa, bisogna posare la lente ancora su qualche numero: l’affitto medio di un trilocale – 877 euro al mese – è aumentato del 7,7% (sempre rispetto al 2021); le bollette del gas del 46% e dell’81% quelle dell’elettricità. In pratica – stime Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) – una famiglia pagherà 1.730 euro di gas naturale e 1.120 di fornitura elettrica. «Il 70% degli italiani vive in condominio – ragiona ancora Burrelli di Anaci – Parliamo di famiglie da 1.300-1500 euro di stipendio. Con gli aumenti abnormi del costo dell’energia tanti, troppi, non riescono a pagare. I condomìni rimangono senza soldi e cresce il numero di quelli cui vengono staccate le utenze». Eccolo il retro-cornice della “crisi”: un condomino da 150 persone “costava” 140mila euro l’anno: adesso costa 215 mila. Un condominio da 25/30 inquilini è passato da 20-25mila a 45-50mila. Energia, luce, gas, acqua.
Addio ferie
Modena, quartiere Madonnina. Giuseppe Buonanno, 60 anni, impiegato al ministero della Difesa. Napoletano, vive qui da 32 anni. «Nel 2003 abitavano in quattro in 45 mq. Adesso in 75 mq. Alloggio popolare dell’Acer: 449 euro di canone. L’ultima bolletta, 500 euro... Per fortuna adesso lavora anche mia moglie – collaboratrice scolastica – Ma è dura. Sacrifici? Non andiamo in ferie da 8 anni».
Risaliamo 174 km a Nord-Ovest. Milano. È, in termini assoluti, la città più cara d’Italia. Dove è quasi impossibile spendere meno di mille euro che è poi la cifra-monstre (fino a) richiesta per una stanza in fitto (centro, Città Studi, zona Bocconi). A giugno Antonio e Stefania perdono il lavoro. Lui calabrese, 56 anni. Titolare di un noto ristorante in via Solferino. «Arriva il Covid a marzo 2020 e il locale chiude. Riapro, ho le rate indietro del mutuo e tanto altro da pagare. La macchina dei costi non si è mai fermata per i due anni di pandemia: ciò che si è fermato è l’incasso. Riapro, ma arriva lo sfratto esecutivo e chiudo per sempre».
Il dopo di Antonio e Stefania si chiama Opera Cardinal Ferrari, la onlus che dal 1921 offre una casa a chi non ha (più) casa. Senza dimora, persone in difficoltà, studenti fuori sede, precari. «Trovarsi senza lavoro e senza casa con tre figli a carico è un dramma – racconta Stefania – Oggi, grazie all’aiuto dell’Opera, abbiamo ritrovato la dignità». Nella battaglia contro rate e bollette alla fine marito e moglie sono riusciti a rimettere la testa fuori dall’acqua. Stefania da ottobre ha un contratto a tempo indeterminato come responsabile pulizie; Antonio collaboracon un albergo. Pensare che, salito dalla Calabria, a inizio anni ’90, aprì il primo karaoke di Milano.
La città che corre, e però indietro ne restano tanti. Dice Pasquale Seddio, presidente dell’Opera Cardinal Ferrari: «In Italia abbiamo 2,6 milioni di persone costrette a chiedere aiuto per mangiare, fanno ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari: è l’effetto del caro bollette scatenato dalla crisi energetica». Ocf segue oltre 130 famiglie al mese. «Da gennaio 2020 a gennaio 2022 sono raddoppiati i pacchi viveri distribuiti; nel 2020 erano 524, nel 2021 abbiamo distribuito 1191 pacchi; oggi, dato del 10 novembre, siamo già a 1804 pacchi».
Antonietta è una delle 223 donne che ritira il pacco vivere all’Opera: «A Natale non ci saranno doni né pranzi: con il mio stipendio riesco a malapena a pagare alcune bollette». Tra le categorie più a rischio default ci sono le famiglie monogenitoriali, straniere, giovani coppie e le famiglie in cui il principale percettore di reddito è disoccupato.
Salvatore Sortino, sessantaduenne, nato a Milano da famiglia siciliana. Ex imprenditore. Fino al 2018 la sua Salmas (stand per fiere) fatturava 200 milioni l’anno.
Poi arrivano i debiti, l’azienda chiusa, la casa pignorata. «Non riuscivo più a pagare nemmeno una bolletta. Per lavoro ho girato il mondo.
Dopo il crollo, sono andato a dormire all’aeroporto di Malpensa». Ora meglio, ma «a 62 anni un lavoro chi me lo dà? Una casa non riuscirei a mantenerla, dormo in via Ortles (struttura della Ocf) per 45 euro al mese.
Le mie passioni restano il Milan, il limoncello e le sigarette».
Mille euro per una stanzaSottile è il confine che separa i penultimi dagli ultimi. Salvina e Gianni: 53 e 63 anni. A dicembre di due anni fa Gianni, l’unico dei due che lavorava (per il Comune di Siziano, nel pavese), cade sulle scale: scoppia il Covid; lui non riesce a pagare l’affitto. Frana tutto. E oggi? «Con il costo di luce e gas, se non fossimo stati accolti in una struttura per bisognosi, in una casa “normale” verremmo subito sfrattati». Sono quelli che Aldo Rossi, responsabile giuridico del Sunia (Sindacato inquilini e assegnatari) chiama «sfratti per morosità incolpevole». Dove si può – spiegano sia al Sunia che all’Anaci – si cerca di fare in modo che non vengano tagliate le utenze a chi se la passa davvero male. Altra cosa sono i furbetti: quelli non si estinguono mai. Sentite cosa dice, dei morosi per scelta, Clemente De Luca, 20 anni, salito da Caserta per studiare economia a Milano. «Io pago 1000 euro per una camera da letto più bagno: sono 14 metri quadrati. Zona semicentrale. Finché mi aiutano i miei ce la posso fare, ma poi? Le spese io le pago, altri non so».
Milano, la città impossibile. Ma altrove non va meglio. Nel Nord-Est un trilocale in affitto costa in media 9.700 euro l’anno (più 8,9% rispetto al 2021). A nord-ovest si sale a 11.500 euro, al Centro ce ne vogliono 10.800, al Sud 8mila e nelle isole 7.500. Tutto di più, tutto peggio. Prima di separarsi dal padre di sua figlia, Sabina Sala, insegnante, bergamasca, abitava in una grande casa. Adesso il suo spazio vitale si è ridotto a 25 mq. Fa anche la ceramista-vasaia. «Quando impasto i pensieri si svuotano. Fino a che non arriva il momento di pagare le spese».