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 2022  novembre 14 Lunedì calendario

La Wagner uccide i traditori

Si ammazzano anche tra loro. A colpi di martello. La già notevolmente vasta galleria degli orrori della Brigata Wagner si amplia con un ultimo quadro di morte: l’esecuzione filmata di un uomo accusato di aver tradito il gruppo perché voleva andare a combattere a fianco degli ucraini. Intenzione sufficiente, agli occhi dei mercenari fedeli a Vladimir Putin, per meritare un trattamento spietato e primitivo.
Il video è apparso su Grey Zone, uno dei canali Telegram legati all’organizzazione paramilitare fondata nel 2014 dall’oligarca Yevgeny Prigozhin, amico personale del presidente della Federazione. Dura un minuto e mezzo, è diviso in tre parti e si intitola “Il martello della vendetta”. Protagonista involontario è Evgenu Nuzhin, 55 anni, ex carcerato prelevato come tanti altri in una colonia penale in Russia e arruolato con la Brigata, impegnata sia nel Donbass, sia nella regione di Kherson. Si vede Nuzhin raccontare di aver abbandonato i miliziani per «fare qualcosa» contro Putin. «Il 4 settembre ho messo in atto il piano e me ne sono andato. L’11 ottobre stavo camminando in una strada di Kiev, qualcuno mi ha colpito alla testa e sono svenuto. Quando mi sono risvegliato ero in questa cantina, dove hanno pronunciato la mia condanna a morte».
La sua storia non è chiara. Secondo la versione accreditata dai Wagner, Nuzhin si è consegnato alle autorità ucraine, le quali però l’avrebbero arrestato e usato in uno scambio di prigionieri. Kiev non ha fornito alcuna spiegazione sul perché il 55 enne si sia ritrovato nelle mani del gruppo da cuiaveva disertato. L’ong Gulago, specializzata nella difesa dei detenuti in Russia, ha chiesto che Volodymyr Zelensky faccia luce sulla vicenda.
Il Cremlino usa i combattenti della Wagner per i lavori più sporchi in diversi scenari di conflitto: sono presenti in Libia, in Siria, nella Repubblica Centrafricana, in Mali e in Ucraina. Come riportato ieri da Repubblica, il governo del Kosovo indipendente ritiene di avere indizi concreti sul fatto chealcuni Wagner in incognito siano stati avvistati lungo il confine con la Serbia e possano fungere da sobillatori in un’area sotto stress per la contesa tra Belgrado e Pristina. Prigozhin, già sanzionato dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea per aver creato la Brigata, definisce il filmato dell’esecuzione «uno spettacolo». Che assume il valore di un monito per chiunque sia anche solo lontanamente sfiorato dall’idea di disertare. «Questo spettacolo dimostra che quell’uomo non ha trovato la felicità in Ucraina, ha incontrato persone scortesi ma giuste. Il titolo del video deve essere ‘il cane merita la morte del cane’, perché Nuzhin ha tradito consapevolmente la sua gente e i suoi commilitoni».
Gli ultimi quattordici secondi sono agghiaccianti. Nuzhin ha la testa appoggiata su una pila di mattonelle, cui è stato legato con del nastro adesivo. «Mi hanno detto che sono stato tradito...». Non si capisce a chi si riferisca e non ha il tempo di aggiungere altro. Uno sconosciuto alle sue spalle lo colpisce alla testa con una lunga mazza. Nuzhin collassa a terra. Un altro colpo di martello al volto, poi un altro e un altro ancora. Così si uccidono tra commilitoni, nella brigata dei fedelissimi di Putin.