1. RAI1, MONTESANO E QUELLA “MACCHIA GRAVE E INDELEBILE DI MUSSOLINI”, 14 novembre 2022
IL CASO MONTESANO SCONQUASSA LA RAI! – LA CLIP DELL’ATTORE CON LA MAGLIETTA DELLA DECIMA MAS ERA REGISTRATA: POSSIBILE CHE NESSUNO SE NE FOSSE ACCORTO PRIMA DI MANDARLA IN ONDA? DELLE DUE L’UNA: O NON L’HANNO NOTATA L’HANNO TRASMESSA VOLUTAMENTE PER FARE CASINO E FARE PUBBLICITÀ AL PROGRAMMA. MA RISCHIANO DI PAGARLA CARA: MONTESANO HA FATTO CAUSA A VIALE MAZZINI – MIRELLA SERRI: “FORSE SI SAREBBERO DOVUTI SVEGLIARE PRIMA. TUTTI RICORDANO LE SUE RIPETUTE APPARIZIONI SULLE PIAZZE AFFOLLATE DI NO VAX. NON CONTENTO, ESORTAVA ANCHE A NON PAGARE IL CANONE RAI….” – VIDEO: QUANDO DA GOMEZ LODAVA MUSSOLINI
Marco Zonetti per https://www.vigilanzatv.it/ La maglietta con il simbolo della X Flottiglia Mas, fregiata dal motto Memento Audere Sempre, è costata cara a Enrico Montesano, raggiunto da un provvedimento della Rai che lo ha defenestrato da Ballando con le Stelle, talent danzante condotto da Milly Carlucci il sabato sera su Rai1.
Il caso era già stato sollevato durante la puntata, quando sui social qualcuno aveva fatto notare che, nella clip trasmessa in diretta prima dell'esibizione di Montesano, quest'ultimo indossava la maglietta con il simbolo fascista durante le prove della coreografia.
Il putiferio è poi deflagrato la domenica mattina dopo la denuncia di Selvaggia Lucarelli, corredata dalle foto tratte dalla clip, e la presa di posizione del Consigliere di Amministrazione in quota Dipendenti Riccardo Laganà che auspicava provvedimenti seri da parte di viale Mazzini.
Dopodiché si sono aggiunti, fra gli altri, la cantante Fiorella Mannoia, il presidente della Federazione della Stampa Beppe Giulietti, la parlamentare del Pd Simona Malpezzi, l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato, l'Anpi, tutti unanimi nello stigmatizzare l'esposizione di un "simbolo fascista" sulla tv pubblica, invitando chi di dovere a intervenire. Solo nel tardo pomeriggio la Rai ha quindi annunciato la defenestrazione di Montesano da Ballando, esprimendo le scuse ai telespettatori e "in particolare a coloro che hanno sofferto e pagato in prima persona a causa del nazifascismo".
Il comico, che già in giornata aveva categoricamente ribadito di non avere nulla a che fare con fascismo e totalitarismi e di disprezzarli profondamente, ha risposto al comunicato della Rai gettando un altro sasso nello stagno. Un macigno, in realtà. Annunciando di aver dato mandato ai suoi legali per tutelare la sua onorabilità, Montesano ha sottolineato che la clip incriminata "è stata vista dai rappresentanti della Rai sia durante le prove della sua prestazione artistica sia durante la registrazione della stessa, sia nel montaggio senza alcuna obiezione" e che il materiale montato "è stato ulteriormente esaminato" senza obiezioni sulla regolarità.
L'obiezione di Montesano è piuttosto condivisibile, in effetti. Difficile credere che nessuno si sia accorto di nulla prima di montare e mandare in onda la clip, specie in un programma come Ballando con le Stelle dove notoriamente in fase di realizzazione tutto è controllato fin nel minimo dettaglio. Qualcun altro pagherà, dunque? Soprattutto alla luce del fatto che, sabato sera, dopo la messa in onda della clip della discordia e l'esibizione di Montesano, quest'ultimo è stato celebrato dalla giuria e Milly Carlucci lo ha ringraziato pubblicamente per la sua partecipazione al programma (peraltro già fortemente criticata da molti per via delle sue posizioni no vax).
Commentando la decisione di Viale Mazzini di punire il comico, lo stesso Consigliere Rai Laganà ha puntualizzato che "la linea etica è maggiormente credibile quando si individuano e redarguiscono conduttrice, dirigenti e autori responsabili del controllo editoriale di un contenuto, oltretutto registrato".
Per quanto riguarda invece l'opinione di Montesano sul fascismo, VigilanzaTv ha fatto qualche indagine rispolverandone un'intervista rilasciata nell'ottobre 2018 a Peter Gomez nella trasmissione La confessione, in onda sul Nove e visibile a questo link. L'attore - continuando a professarsi "uomo di Sinistra", pur convinto che le distinzioni fra Destra e Sinistra siano ormai superate - confidava a Gomez riguardo a Benito Mussolini: "Penso che lui sia stato un uomo che voleva bene agli italiani, che voleva aiutare gli italiani, ma ha una macchia indelebile troppo grave che sono le leggi razziste, le leggi razziali, su questo non lo perdono". Montesano stigmatizzava altresì la scelta del Duce di "essersi alleato con un pazzo furioso e portato l’Italia in guerra. Lui [Mussolini] sapeva benissimo che non eravamo in grado, voleva solo stare al tavolo della pace, pensando che il pazzo... che il caporale pazzo con i baffetti avrebbe vinto”.
Basteranno queste dichiarazioni a scagionare Montesano dalle accuse di simpatie fasciste? Vedremo.
Frattanto, sempre riguardo a Ballando con le Stelle, è scoppiato un altro caso di più frivola entità. In un flash, il sito Dagospia di Roberto D'Agostino si è infatti domandato come mai la concorrente Marta Flavi, eliminata nella seconda puntata del talent, non partecipi a Domenica In come gli altri membri del cast. Dietro le quinte del programma si vocifera che il motivo possa essere la grande amicizia che lega Mara Venier a Maria de Filippi.
Venier ha più volte parlato del debito di riconoscenza che la lega alla conduttrice di Amici e C'è posta per te, che le offrì lavoro permettendole di restare alla ribalta quando la Rai le diede il benservito anni fa. Ed è noto che Marta Flavi fosse sposata con Maurizio Costanzo quando questi conobbe la Maria nazionale innamorandosene. Il triangolo sentimentale portò fatalmente al divorzio con serratissima battaglia legale tra Flavi e Costanzo, che poi impalmò De Filippi.
La peculiare assenza di Marta da Domenica In è quindi dovuta alla lealtà che lega zia Mara all'amica Maria? L'eternamente giovane fatina Flavi sarebbe dunque una sorta di Rebecca, la prima moglie che è opportuno tenere fuori il più possibile da Domenica In, dove invece più volte è stata ospite De Filippi con tutti gli onori del caso? Questa, almeno, è la voce che ci hanno riferito dai corridoi della Rai. La quale al momento, vedi caso Montesano, ha però una questione ben più delicata per le mani che probabilmente continuerà a tener banco nei prossimi giorni. A tutto beneficio dello share...
2. IL CASO MONTESANO Estratto dell’articolo di Silvia Fumarola per “la Repubblica”
Enrico Montesano fuori da Ballando con le stelle, con tante scuse al pubblico da parte della Rai. Una domenica di passione. Ci sono volute oltre sette ore perché viale Mazzini decidesse di escludere l'attore - concorrente dello show del sabato di Rai 1 - dal programma. In un filmato era apparso alle prove mentre indossava una maglietta nera della formazione militare fascista X Mas, con il motto dannunziano: "Memento audere semper".
L'attore, fuori dallo show, ha dato «mandato all'avvocato Giorgio Assumma insieme al suo agente Settimio Colangelo di esaminare la situazione per tutelare al meglio la sua identità personale e la sua onorabilità ». Montesano sottolinea che la maglietta al centro delle polemiche «è stata vista dai rappresentanti della Rai sia durante le prove sia durante la registrazione, sia nel montaggio senza alcuna obiezione» e che il materiale montato «è stato ulteriormente esaminato senza obiezioni ».
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3. MA A VIALE MAZZINI POTEVANO PENSARCI PRIMA Mirella Serri per “La Stampa”
Enrico Montesano questa volta l'ha fatta troppo grossa. Volendo a tutti i costi dimostrare che il suo cuore batte per l'estrema destra (di questi tempi conviene), l'ex «Conte Tacchia», il personaggio che gli diede notorietà, sabato sera si è esibito nelle prove (andate in onda) di «Ballando con le Stelle», lo show di Rai1 condotto da Milly Carlucci, indossando una maglietta total black che aveva stampata sulla schiena la frase «Memento audere semper».
Si tratta del tremendo motto della X Mas, reparto dei mezzi d'assalto della Marina italiana. L'unità militare, nel marzo del 1941, prese il nome di X flottiglia Mas, proprio dalle iniziali della massima dannunziana di cui si fregiava. Nel 1943 il comando della unità combattente fu assunto da Junio Valerio Borghese, il quale, dopo l'8 settembre, la trasformò in una formazione per continuare la guerra e la repressione della Resistenza al fianco del Terzo Reich. Borghese - che nel secondo dopoguerra cercò di seppellire sotto un golpe, fortunatamente fallito, la democrazia italiana - mise insieme truppe feroci che si distinsero per atti di crudeltà.
La prima ad accorgersi della singolare t-shirt è stata una delle giurate, Selvaggia Lucarelli, che ha denunciato l'accaduto su Twitter. Sui social si è scatenata una protesta indignata. E ieri è arrivato l'annuncio dei vertici Rai i quali hanno chiesto «scusa a tutti i telespettatori e, in particolare, a coloro che hanno pagato e sofferto in prima persona a causa del nazifascismo... È decisione della Rai, dunque, di interrompere la partecipazione di Montesano alla trasmissione del sabato sera».
Forse a viale Mazzini si sarebbero dovuti svegliare prima: perché invitare a «Ballando con le stelle» un personaggio che aveva già dato ampia prova della sua vocazione alla provocazione di bassa lega. Tutti ricordano, ad esempio, le sue ripetute apparizioni sulle piazze affollate di No Vax per incitare alla «disubbidienza civile» nei confronti dei provvedimenti governativi che cercavano di contenere la strage da Covid. Non contento, l'attore-agitatore esortava anche a non pagare il canone Rai.
Evidentemente non c'è limite al perdonismo. Come si giustifica l'ex Conte Tacchia? Replica mostrando una tessera socialista del 1976. «Buona domenica amici! Le fesserie e le strumentalizzazioni lasciamole agli altri!», ha scritto sul suo canale Telegram. Di voltafaccia politici l'attore ne ha fatti parecchi: è stato anche vicino al Pds di Achille Occhetto, che lo ha perfino eletto europarlamentare; poi ha simpatizzato per la destra di Gianni Alemanno e pure per i pentastellati.
L'espulsione dalla trasmissione Rai di un personaggio che poteva essere fermato prima, visti i suoi trascorsi, è un minimo sindacale. Montesano, evocando la X Mas ha offeso la memoria della lotta antifascista. In nome del «dio» share si è spesso chiuso un occhio su comportamenti e proclami di assai dubbio gusto, basti ricordare i litigi e le parolacce che, nella medesima trasmissione, sono volati fra alcuni dei suoi protagonisti. Ma stavolta, invitando questo attore, ormai poco comico e molto desideroso di farsi notare dopo essere stato trascurato dal cinema, nel programma tv a caccia di ascolti di occhi ne sono stati chiusi due.
Spesso ci riempie la bocca con l'espressione «servizio pubblico». Ma proprio nel caso dell'agit prop No Vax, e dati i precedenti, il servizio Rai avrebbe dovuto sorvegliare e impedire l'affronto alla sensibilità dei cittadini e ai valori della Costituzione democratica. Montesano minimizza e lascia intendere che voleva scherzare. Però l'offesa non si può ridurre a una burla, come non lo sono i travestimenti dei politici che «per scherzo», dicono, si mascherano da SS. Quando il «Conte Tacchia» ha preso la parola a Roma intonando l'inno del mondo No Vax, «La gente come noi non molla mai», faceva sul serio. È legittimo sospettare che facesse sul serio anche in questa occasione e che volesse mandare un messaggio nostalgico. Comunque, quali che siano le motivazioni del cabarettista, consiglieremmo al neoministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che esorta a sviluppare le sinergie tra mondo della cultura e la tv, di non proporre una fiction con Montesano nei panni del «principe nero» dal 1941 al 1971, anno in cui fu emanato un ordine di cattura per Borghese (poi ritirato). -