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 2022  novembre 14 Lunedì calendario

Tutte le proposte per il prossimo Pd

Da quando il Pd ha perso così pesantemente le elezioni, in attesa del congresso, si moltiplicano i consigli ai dirigenti del partito, che si sono presi una lunga pausa di riflessione prima di decidere del loro futuro. Ci limitiamo qui a elencare i principali, senza indicare i mittenti perché richiederebbe troppo spazio e perché si tratta, insieme, di osservatori esterni e interni, politici e non, che, o hanno condiviso la sconfitta, o cercano di scaricarne le responsabilità su Letta & Co.Il Pd dovrebbe scegliere di allearsi con Calenda, come nel Lazio, abbandonando ogni ipotesi di ricostruire l’alleanza con i 5 stelle. Il Pd, se vuole ricostruire l’alleanza con i 5 stelle, deve chiudere preventivamente con Calenda. Il Pd non deve nemmeno pensare di ritrovarsi alleato di Renzi. Il Pd deve guardare al centro. No, deve guardare alla sua sinistra. Il Pd mai più dovrà partecipare a governi di emergenza, salute pubblica o unità nazionale. Il Pd deve puntare sulla crisi del centrodestra, che prima o poi arriverà, dato che Meloni e Salvini sono in competizione, e Berlusconi non li regge, e farsi trovare pronto se ci sarà l’occasione di un nuovo governo di emergenza. Il Pd deve diventare laburista, come nel Regno Unito, dove non a caso il Labour è avanti sui Tories. Il Pd deve portare a termine il processo che l’ha visto trasformarsi in un partito liberale di massa. Il Pd deve riconoscere che pensare di abbandonare il socialismo per abbracciare il liberalismo è stata una scelta sbagliata. Il Pd deve rafforzare la sua matrice socialista, come fanno i partiti di sinistra in Europa. Il Pd deve anticipare la crisi dei partiti socialisti europei per non farsi travolgere. Il Pd deve costruire un’alleanza di tutti quelli che non sono di centrodestra, costi quel che costi, anche la rinuncia alla guida della coalizione. Il Pd deve prendere atto che è impossibile realizzare un’alleanza anti-destra e tornare a lavorare da solo, come partito a vocazione maggioritaria. Il Pd deve accettare la sfida del presidenzialismo. No, non deve accettarla. Dev’essere per il proporzionale. No, deve difendere il maggioritario. Si potrebbe continuare: ma prima di farlo, occorre riconoscere che tutte queste proposte hanno solo una caratteristica comune: sono inconciliabili.