MowMag, 13 novembre 2022
Mick Jagger in Sicilia
No, minchia, è tornato, l’incubo della Sicilia del Sud-Est: Mick Jagger. Ha appena postato nel suo profilo Instagram una foto in cui raccoglie le arance, con la dicitura tipo “relax in Sicily” e un’altra al parco archeologico di Siracusa.
Adesso, Signor Meloni, non ne possiamo più di questi extracomunitari che vengono a rubare il lavoro ai siciliani. E poi prende anche per il culo: relax?
Adesso, io sono atlantista col superturbo e ritengo che la Sicilia debba rientrare nella giurisdizione americana: petrolio, casinò, libera vendita delle armi, bordelli, altro che crisi del Mezzogiorno, però però un po’ di reciprocità ci vorrebbe, signor Meloni: ma lei lo sa per andare in America quante rotture di coglioni ci sono? Vieni in vacanza? Vieni per lavorare? Fammi vedere il contratto. Etc. Etc. E invece arriva un extracomunitario come Mike Jagger e può tranquillo raccogliere le arance come se niente fosse?
Adesso: io capisco i siciliani che sono dei provinciali baluba che sperano che Mike Jagger dia loro una collana di perline e una sveglia da collo e che sono tutti esaltati ogni volta che viene un uippis, come se la Sicilia avesse bisogno dei uippis contemporanei per avere prestigio. Ma vabbé, se sono arricchiti volgari ignoranti non possiamo farci niente. Ma il lavoro vogliamo tutelarlo?
Mick Jagger arriva qui, raccoglie gli agrumi, e non c’è neanche un ministrone ai legumi e all’identità culinaria che indaga.
Voglio dire: può anche essere che Mick Jagger sia caduto in mano al caporalato, che venga sfruttato. Insomma indaghiamo.
P.s. Torna praticamente ogni settimana da due anni. Qui la gente sta iniziando a chiedersi: “Ma chi è che si scopa Mick Jagger?” che non riesce a stare lontano dalla Val di Noto? Perché le cose sono tre: o viene a rubare il lavoro ai siciliani, o è entrato in un torbido giro di sfruttamento dei braccianti, o si scopa qualcuno.