il Fatto Quotidiano, 13 novembre 2022
Germania, I ricchi finanzieranno il piano da 200 miliardi
Le famiglie ad alto reddito tedesche dovrebbero partecipare al finanziamento delle misure statali di sgravio contro il caro energia, quindi il piano da 200 miliardi lanciato a fine settembre per contrastare il caro energia “per un periodo di tempo strettamente limitato, attraverso una sovrattassa di solidarietà energetica o un aumento dell’aliquota fiscale più alta”: è una delle proposte presentate nel rapporto annuale del Consiglio degli esperti economici della Germania, anche chiamati i “Cinque saggi”, che consigliano Parlamento e governo sull’economia e che a novembre pubblicano il loro rapporto che è centrale per i policy makers).
Il Consiglio, che si è oltretutto detto favorevole a una maggiore durata delle centrali nucleari, prevede una recessione in Germania per il 2023, con una riduzione dello 0,2% del Pil. Valutazione comunque più ottimistica di quella del governo tedesco, che ha stimato un calo Pil per l’anno prossimo dello 0,4%. Inoltre, gli economisti prevedono un leggero calo dell’inflazione, con un tasso del 7,4 per cento per il 2023 (quest’anno si aspettano l’8%).
Sulla questione degli aiuti contro la crisi energetica, i cinque saggi hanno descritto i pacchetti del governo Scholz come “fondamentalmente giustificati” ma hanno ritenuto che molte delle misure “non erano mirate in modo preciso”, perché mancavano gli incentivi al risparmio e perché consentivano di beneficiarne anche alle famiglie ricche, che possono invece “sostenere da sole gli oneri”.
Commentando il rapporto il ministro delle finanze Christian Lindner ha affermato che “il governo tedesco non alzerà le tasse” e ha ha aggiunto che alla luce della crisi attuale non è possibile immaginare di pesare ulteriormente sui cittadini. E mentre Spd e Verdi hanno espresso approvazione per la misura, Fdp e Cdu l’hanno bocciata. La presidente dell’Spd Saskia Esken si è detta soddisfatta del “fatto che gli esperti economici nel loro rapporto annuale accolgano le richieste dell’Spd e propongano che i redditi più alti e le persone con fortune molto alte siano maggiormente coinvolti”. L’esponente della Cdu, Gitta Connemann, ha criticato le proposte definendole “lontane dalla realtà e tossiche”.