Avvenire, 13 novembre 2022
Incidenti
Altri due morti sul lavoro in una settimana che ha visto ben dodici vittime. Gli ultimi due a perdere la vita sono stati un artigiano di 50 anni di origini albanesi e un edile 69enne. Il primo incidente è avvenuto in un cantiere di Villaga, in provincia di Vicenza, dove l’artigiano stava eseguendo alcuni lavori di ristrutturazione in un’abitazione in collina. Era arrivato con un furgone e stava scaricando del materiale edile in una strada in pendenza. Durante questa fase sarebbe prima caduto del materiale e poi, cercando di fermare il furgone che indietreggiava, l’uomo è stato schiacciato.
Un altro lavoratore edile di 69 anni, A.P., è morto cadendo da un’impalcatura, da un’altezza di circa sette metri. L’uomo stava lavorando in un cantiere in pieno a centro, a pochi passi dal Comune di Pescina, in provincia dell’Aquila. L’impatto è stato fatale, uccidendo sul colpo l’operaio. Sull’ennesimo incidente mortale indagano ora i carabinieri, coordinati dalla procura di Avezzano. Secondo l’ultimo rapporto dell’Inail, nei primi nove mesi del 2022 le denunce di infortunio sul lavoro sono state 536mila, con un aumento del 35,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le denunce mortali sono state 790, in calo del 13,2% «per il notevole minor peso delle morti da contagio, a cui si contrappone però il contestuale incremento dei decessi in itinere», scrive l’Inail nel report mensile.
Anche l’Ispettorato nazionale del lavoro ha reso noti, nei giorni scorsi, i risultati dell’attività dei primi nove mesi dell’anno. Tra gennaio e settembre le ispezioni effettuate sono state 12.522 (in
tutto il 2021 furono 13.924) e hanno rilevato un tasso di irregolarità dell’83%. Complessivamente, si legge nel rapporto dell’Inl, sono stati 6.196 i provvedimenti di sospensione dell’attività di impresa adottati: 4.085 per impiego di personale in nero e 2.111 per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza. A seguito dell’adozione delle sospensioni, l’83% delle imprese ha provveduto alla regolarizzazione e, conseguentemente, i provvedimenti adottati dagli ispettori sono stati revocati. Il direttore dell’Ispettorato, Bruno Giordanbo, sottolinea due dati: l’aumento dei provvedimenti (6.196 in nove mesi rispetto ai 3.971 di tutto il 2021) e le sospensioni per motivi di sicurezza (2.111 quelle dei primi nove mesi del 2022, rispetto alle 9 del 2021). «Ciò dimostra – sottolinea Giordano – che l’incremento dell’attività dell’Ispettorato del lavoro porta a risultati immediati e positivi per i lavoratori e per le stesse imprese, che possono mettersi a norma senza interruzione dell’attività. La legalità del lavoro deve essere sentita come bene comune», conclude.