Avvenire, 12 novembre 2022
Donare il fegato a cent’anni. Un record
Al record di ultracentenari, che il nostro Paese detiene incontrastato da anni ormai, si è aggiunto anche quello del primo trapianto al mondo effettuato proprio grazie a una donatrice ultracentenaria. È accaduto a Firenze e la donna aveva 100 anni, 10 mesi ed un giorno. Il prelievo, che non ha precedenti in letteratura scientifica, è stato effettuato all’Ospedale San Giovanni di Dio la scorsa settimana sulla donna deceduta: il suo fegato, con il via libera dei coordinamenti operativi del Centro regionale trapianti della Toscana e del Centro nazionale trapianti, è stato giudicato idoneo e trapiantato con successo in una persona in lista d’attesa presso l’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa. In precedenza la donatrice di organi più anziana mai registrata in Italia era una donna deceduta a Fabriano a 97 anni e 7 mesi a fine ottobre scorso, un caso che aveva affiancato altri quattro prelievi da persone 97enni realizzati nel 2003, nel 2008, nel 2018 e nel 2019. «A livello internazionale non risultato donazioni di organi solidi da persone decedute oltre il secolo di vita – conferma il direttore del Centro nazionale trapianti Cnt, Massimo Cardillo –, ma solo alcuni rari prelievi di tessuto, come le cornee. Siamo in presenza di un evento eccezionale che però testimonia ancora una volta la capacità tecnica e organizzativa della rete trapiantologica italiana di valorizzare tutte le donazioni, anche quelle di persone molto anziane, in modo da dare risposte efficaci all’attesa di trapianto di oltre 8mila pazienti nel nostro Paese». Nell’arco di 24 ore, spiegano Daniele Cultrera, coordinatore ospedaliero del San Giovanni di Dio dell’organizzazione toscana trapianti e Alessandro Pacini, responsabile donazioni organi e trapiantati rete ospedaliera Ausl Toscana centro, «il nostro ospedale è stato sede di due eventi di donazione di organi assolutamente eccezionali: oltre al prelievo del fegato dalla paziente ultracentenaria
abbiamo avuto anche la nostra prima donazione multiorgano controllata a cuore fermo». Risultati raggiunti grazie al grande impegno dei sanitari: molti, pur non essendo in turno, sono stati presenti per molte ore, in particolare gli infermieri e i medici della rianimazione. Questo trapianto, dichiara inoltre Paolo De Simone, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia epatica e trapianti di fegato dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa, «è stato realizzato dopo aver implementato tutte le procedure previste per garantire la massima sicurezza del ricevente. L’intervento è riuscito e il paziente è in buone condizioni». Un risultato, rileva Adriano Peris, coordinatore del Centro regionale trapianti della Toscana, «frutto di una organizzazione che ha affidato al lavoro in rete l’esito di un processo così complicato». Nel 2021 sono stati 188 i donatori di organi ultraottantenni, il 13,6% del totale, ai quali si sono aggiunti 461 donatori deceduti tra i 65 e i 79 anni: quasi un donatore su due, lo scorso anno, era over 65, mentre l’età media dei donatori utilizzati si è attestata a quota 60,4 anni. Permane tuttavia una maggiore diffidenza delle persone anziane nel dichiarare il consenso alla donazione degli organi, fuorviate dalla convinzione errata di non poter donare per ragioni anagrafiche: nel 2021 il tasso di opposizione è stato del 31%, percentuale che però sale al 45,5% tra i 70-80enni e oltre il 61% tra gli over 80.