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 2022  novembre 12 Sabato calendario

Come cambia il Superbonus

1 Quanto è costato finora il Superbonus al 110% per le casse dello Stato e di quanto è salito l’importo rispetto alle stime iniziali?
Al 31 ottobre l’esposizione dello Stato per gli interventi di efficientamento energetico ammonta a 60,5 miliardi e nei soli primi dieci mesi dell’anno il valore delle detrazioni ha invece toccato i 42,7 miliardi. Si tratta di un conto superiore per 37,8 miliardi rispetto alle stime preventivate nel 2020 quando fu il primo governo Conte a istituirlo. Un incentivo che secondo l’Agenzia delle Entrate ha portato a frodi per «falsi crediti fiscali» per 5 miliardi.
2 Di quanto scenderà l’aliquota e da quando? Ha effetti retroattivi?
Il governo ha cambiato l’aliquota con effetto immediato visto che il correttivo è stato inserito nel decreto legge Aiuti-Quater. Il Superbonus nei condomini scende così dal 1° gennaio dal 110 al 90% per tutto il 2023. Siccome nelle agevolazioni fiscali vige il criterio di cassa significa che la nuova aliquota riguarda i pagamenti che saranno effettuati l’anno prossimo ma con un’eccezione: rimarranno al 110% i lavori per cui è stata presentata un Cila, ossia la comunicazione di inizio lavori asseverata, prima dell’entrata in vigore del decreto, e quindi la norma non impatta sui cantieri già avviati.
3 L’agevolazione proseguirà anche per le villette? C’è un vincolo di reddito?
La proroga riguarda chi al 30 settembre 2022 ha presentato almeno uno stato avanzamento lavori al 30%. L’aliquota per le spese pagate nel 2023 rimane al 110% (ma fino a marzo 2023). È possibile usufruire del superbonus al 90% per le case indipendenti anche per i lavori iniziati nel 2023, ma solo se si tratta di prima casa non di lusso posseduta da contribuente con reddito massimo di 15 mila euro.

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1 I datori di lavoro potranno concedere bonus esentasse ai lavoratori?
Sì il governo, nel pacchetto Aiuti-quater, concede la facoltà ai datori di lavoro di riconoscere ai dipendenti un premio fino a 3 mila euro per affrontare i danni dell’inflazione senza pagare tasse e imposte. Dovrà essere rispettato un unico requisito: concedere il beneficio ai lavoratori entro dicembre 2022, in aggiunta alla retribuzione già concordata dal contratto.
2 Il governo ha garantito un bonus contro il caro-energia?
Tra giugno 2021 e settembre 2022 sono stati stanziati 62,8 miliardi, come ha certificato di recente l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), per finanziare misure anti-inflazione per aziende e famiglie. All’interno di questo ammontare sono compresi i bonus una tantum da 200 euro destinati ai dipendenti e ai pensionati che avevano un reddito inferiore ai 35 mila euro nel 2021.
3 Come funzionava finora?
Un’indennità fino a 3 mila euro pagata dai datori di lavoro e esentasse è una novità assoluta. Finora questa tipologia di premi godeva di una tassazione ridotta al 10% se viene corrisposta in busta paga ed è prevista da contratti collettivi nazionali o di settore. Le uniche possibilità per non essere soggetti a tassazione avvengono quando: 1) il lavoratore sceglie di convertire il premio in prestazioni di welfare; 2) l’azienda raggiunge determinati obiettivi e, quindi, opta per il welfare premiale puro, decidendo di erogare beni e servizi.
4 Finora quanto toccava l’asticella esentasse per i fringe benefit?
Per il 2022 il decreto Aiuti bis aveva già portato la soglia di esenzione da tassazione per beni e servizi forniti dall’azienda al dipendente da 258,23 a 600 euro. Ora questa ultima soglia è ancora innalzata a 3.000 euro.