1 – COSI’ IL GOVERNO STRONCA IL SUPERBONUS 110%, 11 novembre 2022
E TANTI SALUTI ANCHE AL SUPERBONUS – DOPO IL REDDITO DI CITTADINANZA, IL GOVERNO RIVEDE ANCHE IL SUPERBONUS 110%, UN’ALTRA DELLE BANDIERE DEL M5S – IL MINISTRO GIORGETTI: “MAI VISTA UNA MISURA CHE COSTASSE COSÌ TANTO A BENEFICIO DI COSÌ POCHI” – GIORGIA MELONI SPERNACCHIA CONTE: “A CHI DICEVA CHE SI POTEVA ‘GRATUITAMENTE’ RISTRUTTURARE IL PROPRIO CONDOMINIO, RICORDO CHE È COSTATO ALLO STATO 60 MILIARDI, CON UN BUCO DI 38…” – DAL 2023 L’INCENTIVO SCENDERÀ DAL 110 AL 90%. MA RONZULLI E CATTANEO DANNO UNA STILETTATA ALLA MELONI: “FORZA ITALIA PRESENTERA' UN EMENDAMENTRO PER PROROGARE DI UN MESE IL SUPERBONUS” – VIDEO -
Giampiero Maggio per www.lastampa.it «Mai vista una misura che costasse così tanto a beneficio di così pochi». Con poche parole il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti stronca il Superbonus 110%, una delle misure bandiera del governo giallo rosso e in particolare del Movimento Cinque Stelle. Poche parola, ma già prima la premier Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa che ha presentato il Dl Aiuti quater non aveva usato mezzi termini, parlando una di misura concepita in modo bizzarro.
«Sul Superbonus – ha sottolineato la presidente del Consiglio – voglio dire che nasceva meritoriamente come misura per aiutare l'economia ma il modo in cui è stata realizzata ha creato molti problemi. Chi diceva che si poteva gratuitamente ristrutturare il proprio condomini ricordo che costava allo stato 60 miliardi, con un buco di 38, diciamo che il concetto di gratuità è bizzarro».
L’aumento dei prezzi. Favorite le fasce medio alte Secondo il governo la misura del Superbonus al 110% che ha messo in moto il mercato dell’edilizia nel corso del dopo pandemia da Covid ha creato non poche storture. A cominciare da una bolla specultativa legata all’aumento dei prezzi delle materie prime. «Il Superbonus non ha funzionato – ha ancora sottolineato la premier – , la copertura ha creato una deresponsabilizzazione: non ci si è chiesti se il prezzo dei lavori era congruo e questo ha portato a un aumento dei prezzi delle materie prime. Inoltre il beneficio è andato prevalentemente a favore dei ceti medio-alti. Abbiamo deciso di correggere alcune distorsioni, per questo il bonus passa al 90%».
Cessione dei crediti: non è un diritto L’altro capitolo, non di poco conto, è quello della cessione dei crediti e dei cassetti fiscali ormai pieni che sta mettendo in forte difficoltà moltissime famiglie e tantissime imprese. Già il governo precedente, con l’introduzione, nel novembre 2021 del decreto antifrode e con le modiche successive, aveva di fatto bloccato il passaggio legato alla cessione dei crediti. E questo vale, tuttora, anche per chi, ad esempio, ha usato lo strumento dello sconto in fattura.
Non a caso è stato uno dei problemi individuati e affrontati nel nuovo dl aiuti approvato ieri dal Consiglio dei ministri: «Ci sono aziende che non riescono più a cederlo, Giorgetti ha lavorato per una soluzione perché è un tema molto sentito. Questo tema era necessario da affrontare nel minore tempo possibile ecco perché lo abbiamo messo nel decreto energia e non nella legge di bilancio» ha spiegato la premier nel corso della conferenza stampa.
La ricetta del governo è quella di lavorare ad una via d’uscita, ma non sarà semplice. «Cercheremo di intervenire perché è un problema reale di molte imprese, rispetto allo stock esistente cercheremo e stiamo definendo una via di uscita rispetto alla situazione attuale» sottolinea Giorgetti. Il ministro ha però precisato che «la cessione del credito è una possibilità, non un diritto», e «tutti coloro che da ora ne vogliono usufruire hanno la certezza di poterli detrarre dai redditi ma non possono avere la certezza che si trovi una banca o istituzione che accetti i crediti».
Come cambia il Superbonus E allora la misura che ha rilanciato l’edilizia nel corso degli ultimi due anni sarà rivista e cambierà faccia. Come? «Favorendo i redditi più bassi» ha sottolineato la premier. «C'è stato ampio dibattito sul superbonus. La misura continua per chi non può permettersi di sostenere quelle spese, è stata targettizzata per i redditi più bisognosi» sottolinea il ministro dell'Economia. «La copertura al 110% - ha continuato Meloni - ha deresponsabilizzato chi la usava: se uno non era chiamato a contribuire non si chiedeva se prezzo era congruo. Questo ha portato distorsione sul mercato a beneficio prevalentemente dei redditi medio alti. Abbiamo scelto di intervenire e si passa al 90%, salvo per chi ha già deliberato a oggi l’intervento e presentato entro il 25 novembre la nota di inizio lavori. Ma con i risparmi abbiamo deciso di riaprire alle unifamiliari, a patto che si tratti di prima casa e redditi medio bassi». E si pensa a due passaggi: la necessiità che si tratti di prima casa e che i redditi Isee siano inferiori a 15 mila euro.
2 – SUPERBONUS: FI, EMENDAMENTO PER SPOSTARE DI UN MESE FINI 110% (ANSA) - "Era doveroso intervenire sul Superbonus per motivi di contenimento della spesa pubblica e per correggere distorsioni. È altrettanto doveroso dare certezze agli operatori del settore e non cambiare continuamente il quadro. Per questo, rispetto all'accesso al Superbonus 110% come conosciuto finora, FI lavorerà per spostare la data di scadenza delle agevolazioni almeno di un mese per chi ha già deliberato in assemblea di condominio e ha già stipulato contratti". Così, in una nota i capigruppo di FI, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, annunciando "un emendamento ad hoc, anche per garantire un tempo di transizione adeguato".