ItaliaOggi, 9 novembre 2022
I piloti australiani possono farsi crescere la barba
La barba dev’essere ben curata. Non troppo lunga, non troppo folta, senza velleità da hipster di provincia. Ordinata, ecco. Così sì: i piloti della Royal australian air force possono farsi crescere i peli sul viso. La decisione della Raaf, l’aeronautica militare australiana, è a suo modo storica. Tanto che il manuale di abbigliamento, una sorta di Costituzione dell’apparenza, è stato modificato per permettere ai top gun australiani di mantenere baffi e barba sotto la maschera di ossigeno.
Il comandante della Raaf, Rob Chipman, in qualità di capo dell’aeronautica militare australiana, ha informato il personale che i peli sul viso sarebbero stati consentiti a partire dall’1 novembre, a condizione di essere in linea con i requisiti di salute e sicurezza e che fosse mantenuto un aspetto pulito e professionale.
«Come forza aerea dobbiamo assicurarci di continuare a evolvere e modernizzare le nostre pratiche», ha spiegato Chipman. «Ciò include la possibilità di prendere scelte più ampie per le nostre persone, in armonia con le norme sociali, dove siamo in grado di farlo e quando lo riteniamo appropriato. Questo cambiamento non influirà sull’importante capacità che forniamo o sugli standard elevati che ci imponiamo come organizzazione».
Uno può pensare: in che modo la barba potrebbe influire sulle abilità dei piloti di caccia? Il punto non è tecnico o militare. Ma etico. Discutibile? Retrogrado? Può essere. Il fatto è che sino a pochi giorni fa gli aviatori della Raaf dovevano avere il viso rasato, in ordine, visibile. Non è un caso che Chipman abbia parlato di evoluzione e modernizzazione.
Le politiche sui peli del viso differiscono tra l’aviazione, la marina e l’esercito australiano. Il personale della Royal australian navy può farsi crescere la barba solo se ha il permesso. Inoltre, i marinai devono rispettare le normative che richiedono che le barbe siano pulite, tagliate a stretto contatto, con un volume minimo che va da 4 millimetri fino a un massimo di 50.
Le barbe hanno una lunga storia in marina. La politica dei peli sul viso è cambiata nel 1879 per consentire a tutti gli ufficiali e agli uomini di avere la barba. Il rischio che i capelli venissero catturati e agganciati ha spinto ad apportare modifiche. Nel 2019 anche l’esercito australiano ha annunciato che stava rivedendo la sua politica sull’uso dei peli sul viso.
Anche negli Stati Uniti, dallo scorso agosto, è in discussione una proposta che consentirebbe agli aviatori di sfoggiare barbe non più lunghe di un quarto di pollice.
Sinora la United States air force ha vietato la barba a tutti, tranne a coloro che hanno esenzioni mediche di cinque anni per irritazioni cutanee, peli cronici da rasoio o esoneri religiosi per i culti secondo i quali la barba è al centro dell’osservanza, come sikh, ebrei, musulmani e pagani norvegesi.
Se la proposta venisse approvata, gli aviatori americani con la barba diventerebbero oggetto di un progetto di ricerca i cui dati potrebbero convincere funzionari di alto livello del Pentagono a consentire una maggiore flessibilità sui peli del viso. Il concetto è sempre quello: evoluzione. In fondo anche lo scienziato evoluzionista Charles Darwin aveva la barba.