Corriere della Sera, 8 novembre 2022
«Cringissimo». Il gergo dei giovani
La lingua è fatta a strati. Anche quella dei giovani. Lo si legge nel volume L’italiano e i giovani. Come scusa? Non ti followo, a cura di Annalisa Nesi, appena pubblicato dall’Accademia della Crusca. Una lingua «sbalconata» ma, a ben vedere, tutt’altro che piatta. Basta qualche esempio. Strato 1) l’italiano colloquiale e scherzoso: «Ci becchiamo domani», «Basta perculare Amanda», «Stai calmo, non svalvolare». Strato 2) la varietà che riconduce alla sfera sessuale: «Marco si è bombato una ragazza russa», «Stanotte l’ho sdrumata». Strato 3) voci di provenienza dialettale o locale (Roma e Lazio in particolare): «Claudio è davvero un infamone», «mi ha accannato per un altro» (mi ha piantato), «non hai capito ‘na cippa o ‘na ceppa» («niente»). Probabile che dai cantanti rap romani provenga il saluto bella!. Lo strato 4) contiene le forme derivate dalle lingue straniere (in particolare l’inglese). È decisamente il più ampio, tant’è vero che i linguisti parlano di «macroarea». Chi ha in casa un adolescente avrà certamente sentito dire che qualcosa, una frase, un comportamento, una situazione è «molto cringe», ovvero molto imbarazzante. La «cringe comedy» è un genere cinematografico, diciamo un filone para-fantozziano (tipo Mr. Bean e Borat…) il cui protagonista è un inetto in perenne disagio con tutto e con tutti. L’aggettivo, attraverso i video YouTube, è dilagato nei social. Ne derivano almeno un verbo (cringiare per esempio: «questa cosa mi cringia…») e un sostantivo («è una vera cringiata»). Cringissime erano le apparizioni dei politici in TikTok durante la campagna elettorale. Da flop, una parola entrata nel vocabolario italiano almeno dal 1983, deriva oggi floppare, nel senso di «fallire» («Ho proprio floppato»). Ugualmente dall’inglese provengono molte altre parole adattate all’italiano: per esempio, il diffusissimo niubbo, un dispregiativo scherzoso che deforma e adatta il new boy per dire «principiante, incapace» (specialmente usato nelle comunità virtuali). Un altro strato (minore) è quello che fa riferimento agli ambiti specialistici: sclerare riprende «sclerosi». Illegale arriva dall’ambito giudiziario e significa «bellissimo, eccezionale», un po’ più di ganzo e un po’ meno di atomico. Che però i tempi sconsigliano di usare soprattutto ai giovani.