la Repubblica, 8 novembre 2022
Dio salvi “The Crown”
Il passaggio di testimone da un’attrice all’altra, nella saga sulla famiglia reale, è il momento più delicato. Nella terza stagione diThe Crown , quando Claire Foy lasciò il ruolo a Olivia Colman, la regina veniva mostrata di spalle mentre stava osservando i nuovi francobolli con la sua immagine, correva l’anno 1964. «Ai servizi postali sono incantati dal nuovo profilo — dice il segretario — che ritengono essere un elegante riflesso della transizione della sovrana da giovane donna a…» «...vecchia befana?», chiede con grande ironia la regina.
All’inizio di questa quinta stagione, la più controversa, Elisabetta è distesa su un lettino: «Apra la bocca, si sdrai, inspiri profondamente, salga sulla bilancia. Accusa ancora dolore agli avampiedi?». Il suo corpo di donna sessantacinquenne è scandagliato dal medico reale; è il 1991 e l’Inghilterra, nel pieno di una crisi economica e di identità, si interroga se sia venuto il momento, per la regina Elisabetta, di abdicare in favore di suo figlio Carlo.
Riparte proprio da questo momento la serie, su Netflix da domani. Dopo sette Golden Globe, otto Emmy e il boom di visualizzazioni dopo la morte di Elisabetta II, lo sceneggiatore Peter Morgan sta preparando al gran finale. Con una nuova interprete: Imelda Staunton, 65 anni, la stessa del personaggio che intepreta. Grande attrice di teatro e cinema, sodale di Kenneth Branagh, Coppa Volpi a Venezia per Il segreto di Vera Drake , una candidatura all’Oscar, per il pubblico più giovane è Dolores Umbridge di Harry Potter ,capelli cotonati e completini rosa confetto. «È stato davvero difficile, non ho intenzione di dire bugie, ma doveva essere difficile — ha confessato l’attrice — Non avevo solo la regina, avevo Claire Foy, Olivia Colman.Nel mio mix ho messo ingredienti diversi di una ricetta ma la torta l’ho dovuta preparare da sola... con il signor Morgan. Senza dimenticare che parliamo di una persona vera ma calata in scene di finzione: è la grande sfida che spero di essere riuscita a vincere, almeno un po’».
La nuova stagione arriva a due mesi esatti dalla morte di Elisabetta e il sentimento degli inglesi è diverso da quello che ha accompagnato le stagioni precedenti. Se nel 1991 ilSunday Times pubblicava un sondaggio per cui il 50% degli intervistati avrebbe visto favorevolmente Carlo come nuovo re, all’indomani del funerale di Elisabetta il 41% degli inglesi tra i 19 e i 30 anni preferirebbe, a un monarca, un capo dello Stato eletto. Al di là delle polemiche, che hanno avuto come capofila la Dama Judi Dench che l’ha definita “una fiction crudele” e gli ex primi ministri John Major e Tony Blair, la quinta stagione arriva nel momento più difficile da quando ha debuttato nel 2016. I critici si sono divisi:Variety ladefinisce la stagione più debole e il
Guardian “poco rilevante”, mentreHollywood Reporter parla di freschezza intellettuale. Promossa, comunque, Imelda Staunton, impegnata in un passaggio delicato come delicato è il momento che racconta: gli anni tra il 1991 e la primavera del 1997, appena prima della morte della principessa Diana.
«Per la prima volta negli anni Novanta gli inglesi hanno iniziato a riflettere e a indagare su cosa stesse succedendo nella famiglia reale — spiega Staunton — da allora le persone sono diventate più invadenti e questo ha rappresentato un problema per la Corona». Al centro c’è Lady D. «La nuova stella della famiglia è Diana e i giornali sono spietati con lei. Penso che la regina abbia riflettuto: “Perché ce l’hanno con questa giovane donna che sta solo cercando di fare il proprio lavoro?”. Lei era più solidale con Diana di quanto ci rendiamo conto. Molti sono convinti che fosse gelosa: niente affatto, Diana aveva fatto un ottimo lavoro riportando in prima pagina la famiglia reale. Questa — continua l’attrice — è una stagione interessante per chi sale alla ribalta, i cronisti sono affamati e finiscono per divorarli». “The new kids on the block”, i nuovi arrivati, sono i figli della regina con i matrimoni agli sgoccioli: Andrew e Sarah Ferguson, Anna e il capitano Phillips ma soprattutto Carlo e Diana. Quest’ultima, a un perplesso John Major, invitato nel castello scozzese di Balmoral, pronostica: “Do a tutti noi massimo sei mesi”. Nei dieci episodi della quinta stagione vediamo compiersi la profezia: il malessere di Diana, che ha il nuovo volto dell’australiana Elizabeth Debicki, l’insofferenza di Carlo (Dominic West), l’arrivo in scena di Dodi Al-Fayed (il somigliantissimo Khalid Abdalla), la situazione che precipita. “Non starò zitta”, dice Diana. Sappiamo che non lo farà.