la Repubblica, 7 novembre 2022
Paolo Zangrillo si racconta
Anticipazione da “Un giorno da pecora”
Quando ho sentito la Meloni che pronunciava il mio nome come prossimo ministro era nella cucina della mia casa a Moncalieri, con mia moglie. Io però sapevo di esser diventato ministro della P.A. E non dell’Ambiente...” A Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il neo ministro della Pubblica Istruzione e senatore di Forza Italia Paolo Zangrillo si è raccontato in una lunga intervista, nel corso della quale ha parlato di sé anche per aspetti meno legati al governo. Cosa ha pensato in quel momento? “Che ci fosse stato un errore di trascrizione, e infatti dopo qualche minuto mi ha chiamato Berlusconi per confermarmi che sarei stato alla P.A.”. Capito che il suo ruolo sarebbe stato quello, cosa ha fatto? “Dovevo esser alle 10 del giorno dopo al Quirinale e quindi ho preso il treno per Roma alle 20.35 e sono arrivato, fresco come una rosa, alle 5 di mattina nella Capitale. Non ho dormito neanche un minuto, un po’ per l’emozione un po’ perché ho dovuto rispondere a tutti i messaggi di complimenti che avevo ricevuto, erano 1400...” Quindi è arrivato al giuramento stanchissimo...”Ero stanco e bollito ma presente a me stesso”. Ed era anche solo. “Sì perché mia moglie si era organizzata da mesi per fare la mezza maratona a Venezia - ha raccontato a Rai Radio1 Zangrillo – è partita il giorno dopo e quindi non ha potuto accompagnarmi”. Non è venuto nemmeno uno dei suoi tre figli. “E mia figlia Carlotta, che è negli States, a Phoenix, per motivi di studio, mi ha molto ’cazziato’”. Come mai? “L’ha saputo solo il giorno successivo alla nomina e quando mi ha chiamato mi ha detto: ’papi, sei uno stronzo, sono venuto a sapere che diventavi ministro con 12 ore di ritardo!’” Ma perché non l’aveva avvertita? “Perché ci sono 9 ore di fuso orario, poi erano momenti concitati: o chiamavo lei o prendevo il treno”. Usciamo fuori dalla politica: è vero che tra le sue passioni principali c’è l’alpinismo? “Amo la montagna e da giovane ho fatto tanta roccia, ho iniziato dalla Dolomiti del Brenta e poi mi sono spostato, a Cortina, sulle Tofane, ho fatto delle vie in Brenta e sulle cime di Lavaredo”. Come mai ha smesso? “Giocavo a rugby e in una partita mi hanno frantumato la clavicola destra, e quindi lì ho dovuto smettere”. In questi giorni si parla molto di rave party: lei ci è mai stato? “Ai rave no ma sono andato a moltissimi concerti, l’ultimo quello di Vasco Rossi, anche se il mio cantante preferito è Zucchero...” A proposito di musica e arte: da ragazzo aveva qualche velleità artistica? “Quando studiavo avevo un sogno: avrei voluto fare l’attore, recitare a teatro. A scuola, ad esempio, recitai Ionesco”. E qual è il suo attore preferito? “Toni Servillo”.