Riceviamo e pubblichiamo:, 7 novembre 2022
UN LETTORE SCRIVE A DAGOSPIA: “PER SELVAGGIA LUCARELLI ‘QUALCOSA NON TORNA SUL CASO DI CARLOTTA ROSSIGNOLI’ E FA MOLTO BENE A INDAGARE. LE SUGGERIREI DI METTERCI POI ALTRETTANTA MERITORIA ACRIBIA NELL’INDAGARE, PERÒ, COME IL SUO GIÀ APPREZZATO GIUSEPPE CONTE PASSÒ TRA IL 1998 E IL 2002 DA CULTORE DELLA MATERIA A DOCENTE ORDINARIO, UNA SCALATA IN QUATTRO ANNI MAI RIUSCITA AD ALCUNO. NEL 2002, NEL MENTRE ALL’UNIVERSITÀ LUIGI VANVITELLI DI SALERNO SI TENEVA IL CONCORSO CHE DÀ LA CARICA DI ORDINARIO A CONTE, GUIDO ALPA, PRESIDENTE DI COMMISSIONE, CONDIVIDEVA CON IL SUO PUPILLO CONTE LA STESSA SEDE DI LAVORO IN VIA SARDEGNA, A ROMA…”
Per Selvaggia Lucarelli “qualcosa non torna sul caso di Carlotta Rossignoli” e fa molto bene a indagare. Le suggerirei di metterci poi altrettanta meritoria acribia nell’indagare, però, come il suo già apprezzato (quando era a “il Fatto”) Giuseppe Conte passò tra il 1998 e il 2002 da Cultore della materia a Docente ordinario, una scalata in quattro anni mai riuscita ad alcuno.
Certo, stiamo parlando dell’Einstein del diritto, ma non si è mai visto che si passi da cultore a ricercatore (1998), da ricercatore a associato (2000), da associato a ordinario (2002) nei tempi minimi di legge (due anni ogni volta e da verificare nelle scadenze) e, più o meno, con le stesse pubblicazioni “scientifiche”!
Qualcuno rileva che nel 2002 – nel mentre all’università Luigi Vanvitelli di Salerno si teneva il concorso che dà la carica di ordinario a Conte – Guido Alpa, presidente di commissione, condivideva con il suo pupillo Conte la stessa sede di lavoro in via Sardegna, a Roma. Qui c’è solo quel piccolo problema, che le università non concedono l’accesso agli atti dei concorsi… Un lettore