La Stampa, 6 novembre 2022
Incidente
Due piloti esperti, un medico che aveva appena finito il turno di notte e una famiglia di turisti sloveni con i figli di 13 e 14 anni. Il papà era direttore tecnico di una delle più importanti tv del Paese. Tutte vite spezzate nello schianto dell’elicottero della compagnia Alidaunia, partito ieri mattina dalle Isole Tremiti e diretto a Foggia. All’origine dell’accaduto potrebbe esserci il maltempo, proprio quell’allerta che li aveva spinti a cambiare i programmi. Maurizio De Girolamo, professionista 64enne in forza al 118, doveva rientrare a casa, a San Severo, dopo il lavoro. Ma le condizioni meteo marine avverse lo preoccupavano e aveva scelto l’elicottero. E anche i turisti stranieri, che sarebbero dovuti rientrare nel capoluogo dauno venerdì sera, avevano scelto di posticipare il viaggio al giorno dopo. Erano tutti su quel volo che non ha lasciato scampo. Nessun sopravvissuto. A bordo c’erano anche il pilota, Luigi Ippolito – comandante 60enne di lungo corso che tutti chiamavano «Gigi» – e il suo vice, Andrea Nardelli di 39 anni, entrambi di Foggia. E poi la famiglia Rigler che, da Lubiana, aveva scelto la Puglia per le vacanze: Bostjan, di 54 anni, MatejaCurk, di 44, e i piccoli Liza e Jon.
La procura ha aperto un’inchiesta per disastro aviatorio colposo contro ignoti, mentre il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dice: «Momento terribile che ci lascia sgomenti». Tra le ipotesi, non si escludono neppure un guasto tecnico o una possibile rotta anomala compiuta dal mezzo. Mai accaduto nulla di simile. La ditta privata, da decenni in convenzione con la Regione, effettua servizi di linea giornalieri per il trasporto pubblico da Foggia verso l’arcipelago e ritorno con più collegamenti, coprendo una distanza di circa 70 chilometri. Inoltre, in varie parti d’Italia, assicura anche il servizio di eliambulanza e il supporto alla Protezione civile. «Siamo profondamente scossi – commenta l’amministratore delegato di Alidaunia Roberto Pucillo – non abbiamo ancora una chiara visione di cosa sia potuto accadere».
Ieri il velivolo A109 era decollato poco dopo le 9 del mattino. Ma poi aveva perso i contatti radio ed era scomparso dai radar nella zona di Apricena. Proprio lì dove, ore dopo, sono stati ritrovati i resti. Tra i boschi, in aperta campagna.
Decine di soccorritori sono stati impegnati nelle ricerche, via cielo e via terra, in questo luogo impervio, con pioggia, vento e nebbia. Intanto, per il disastro aereo anche l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto un’inchiesta con l’invio di un team investigativo. Determinanti saranno gli accertamenti tecnici sulla scatola nera.
«Un professionista sorridente che amava il suo lavoro» così un collega ricorda il dottor De Girolamo, «sempre disponibile con tutti». E poi, sui social, un’amica ricorda Andrea: «Un bravissimo ragazzo», mentre un amico di Luigi scrive: «Sono senza parole».