La Stampa, 6 novembre 2022
In morte di un ragazzino fantasma
Si chiamava Hamza, avrebbe compiuto 17 anni il primo dicembre. Senza documenti e fissa dimora, era arrivato dalla Tunisia sognando un futuro migliore: è morto sotto un treno nel tentativo di sfuggire ai carabinieri. È successo venerdì notte a Dormelletto, paese che si affaccia sul lago Maggiore. Era con un amico e per rubare qualche soldo e sbarcare la giornata avevano preso di mira le attività lungo la statale del Sempione subito dopo Arona. Una tragedia di vite ai margini quella avvenuta lungo i binari della linea ferroviaria Milano-Domodossola: Hamza Simmou è stato investito da un treno merci mentre cercava di scappare. Aveva una sola paura, quella di essere arrestato. E poteva trasformarsi in un dramma più grande perché il giovane, nel dimenarsi per sfuggire alla cattura, lanciandosi oltre il binario ha rischiato di trascinare anche i carabinieri contro il convoglio. I militari hanno fatto di tutto per trattenerlo, fino all’ultimo. Ma non c’è stato verso. Già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, proveniva dal Milanese. Ma della sua storia personale si sa poco. Ai terminali solo diversi fotosegnalamenti per precedenti contatti con le forze dell’ordine. Era stato ospite di una comunità di accoglienza per minori non accompagnati in provincia di Savona, dalla quale si era allontanato facendo perdere le tracce. L’amico, un ventiduenne algerino, è stato denunciato per tentato furto. Non ha fornito informazioni sulla loro presenza nel Novarese. Già destinatario di un ordine di espulsione, è stato accompagnato al Centro di permanenza temporanea per il rimpatrio.I fatti intorno a mezzanotte quando vengono segnalati i due giovani. Prendono di mira una sala giochi e una farmacia. Nel locale slot è entrata una sola persona che, per rubare i soldi dalla cassa, ha spintonato un dipendente, scatenando il trambusto: è costretto alla fuga con il complice che lo attende all’esterno. Vagano a piedi lungo corso Cavour dove si affacciano campeggi, bar, ristoranti, locali. Arrivano alla farmacia «Sempione»: lanciano una pietra contro il vetro della porta posteriore, mandandolo in frantumi, e cercano di forzare le sbarre. Anche qui l’obiettivo è arraffare i soldi della cassa. Va male anche questo secondo, scatta l’allarme, scappano a mani vuote. Nel frattempo l’allarme raggiunge la caserma dei carabinieri di Arona. Le pattuglie del Nucleo radiomobile perlustrano la zona e intercettano i due ragazzi. Si avvicinano per capire se sono proprio loro, ne nasce un inseguimento a piedi fino alla massicciata ferroviaria della Milano-Domodossola. Il ventiduenne viene subito bloccato; Hamza si divincola, riesce a scappare. Proprio in quel momento passa un treno merci. È un attimo. Il macchinista frena ma non riesce a evitarlo. Hamza viene travolto sotto gli occhi sgomenti dei carabinieri. Sul posto interviene il 118 che constata il decesso. Parte il lavoro di identificazione, possibile solo grazie alle impronte già presenti nella banca dati. Sul cellulare del ragazzo nessun numero utile per rintracciare famigliari, parenti, conoscenti, amici. La rubrica del telefono è praticamente vuota. Come fosse un fantasma. Sulla tragedia la procura di Verbania fascicolo e i carabinieri stanno visionando le telecamere per avere la certezza che i fuggitivi fossero proprio i due ladri che avevano preso di mira sala giochi e farmacia. —