Il Messaggero, 5 novembre 2022
Un minestrone sul Van Gogh
Hanno pensato a tutto, persino a preparare in casa la passata di verdure che poi hanno lanciato sul Seminatore, una delle opere più celebri di Van Gogh, esposta temporaneamente a Palazzo Bonaparte, a Roma, in una mostra dedicata al pittore olandese. Quattro giovani attiviste di Ultima Generazione, costola italiana del movimento ecologista tedesco Letze Generation, sono state denunciate a piede libero dai carabinieri per imbrattamento di beni culturali (una nuova fattispecie penale introdotta a marzo) e per aver danneggiato la cornice del quadro, il vetro che fortunatamente lo proteggeva e il muro della sala sul quale era affisso. Ora sarà la Procura capitolina a formulare le imputazioni nei confronti delle ragazze: alcune di loro sono già indagate per aver partecipato ad altri blitz in giro per l’Italia, come i blocchi stradali.
«Attaccare l’arte è un atto ignobile che va fermamente condannato. La cultura, che è alla base della nostra identità, va difesa e protetta, non certo utilizzata come megafono per altre forme di protesta», ha commentato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ieri pomeriggio, subito dopo l’atto vandalico, si è recato nello spazio espositivo di piazza Venezia insieme al generale Vincenzo Molinese, comandante dei carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. «Il nostro patrimonio culturale va tutelato proprio dalle conseguenze del cambiamento climatico – ha fatto notare il Ministro – Questo ennesimo gesto non può passare come legittima espressione di protesta. Il quadro colpito è ritenuto dagli esperti uno dei più espressivi e fondamentali di Van Gogh. Lo conoscevo per averlo visto sui libri di storia dell’arte».
I FATTI
L’atto dimostrativo è stato studiato in ogni dettaglio dalle 4 studentesse universitarie di età comprese tra i 20 e i 25 anni: tre di loro, provenienti da Lombardia e Veneto, dopo un viaggio in pullman sono arrivate ieri mattina nella Capitale (ad attenderle c’era un’altra attivista romana), con l’obiettivo di colpire la tela dipinta nel 1888. «Ho avuto una settimana di lavoro intenso e senza fiato nei campi di grano in pieno sole. Ne sono risultati degli studi di grano, dei paesaggi e lo schizzo di un seminatore». Così Vincent Van Gogh descriveva la sua opera al fratello Théo. Invece le ecologiste ci hanno messo due secondi a imbrattare quel capolavoro con una passata di verdure miste contenuta in due vasetti di vetro, approfittando della calca di visitatori e della distrazione di un anziano volontario addetto alla vigilanza. Subito dopo il lancio, tre di loro hanno incollato le mani al muro su cui era appeso il quadro, mentre la quarta girava il video diventato virale sui social. «Siamo in un momento storico in cui la siccità prolungata, catastrofi e alluvioni stanno distruggendo i nostri raccolti. Questo significa che il cibo verrà a mancare sulle nostre tavole», ha esordito una delle ragazze, tra le proteste dei presenti che urlavano: «Vergognatevi! Ma siete matte?». «Voi oggi siete arrabbiati perché abbiamo sporcato un vetro che domani verrà pulito, ma fra qualche anno i vostri figli non potranno più mangiare. Dovreste essere arrabbiati per questo, non per questa stupidaggine, perché c’è un vetro che protegge il quadro. Non ce l’abbiamo con Van Gogh, stiamo lanciando un messaggio». «Non si lanciano così i messaggi», ha risposto sdegnata una visitatrice. «Sapevamo dal primo giorno che sarebbero venuti a manifestare all’interno della mostra di Van Gogh, eravamo pronti e sapevamo che non si poteva evitare – ha spiegato Iole Siena, presidente di Arthemisia, la società che ha organizzato la mostra in collaborazione con il Kroeller-Muller Museum di Otterlo – L’opera non ha subito nessun danno, ed è quello che conta». Saranno dei periti inviati dal museo olandese ad accertare se ci siano state infiltrazioni. «È stata un’azione stupida fatta da gente stupida, che ottiene l’effetto contrario a quello voluto: identificare gli ambientalisti con i vandali non giova alla loro causa», ha concluso Iole Siena.