la Repubblica, 5 novembre 2022
I numeri dei migranti
Basta guardare i numeri degli sbarchi in Italia negli ultimi anni, confrontare gli arrivi autonomi con quelli sulle navi Ong, verificare quali Stati ricevono più richieste di asilo, per dimostrare come in Italia non ci sia alcuna emergenza immigrazione. E come, in Europa, ci siano molti Paesi che accolgono più migranti.Quante persone sono arrivate in Italia nel 2022?Il cruscotto del Viminale, al 4 novembre, conta 87.370 persone, il 35% in più rispetto alle 54.373 del 2021: un dato sempre in crescita dal 2018 ma nettamente inferiore rispetto ai 111.401 migranti del 2017.Il governo Meloni ha segnato un’inversione di rotta negli arrivi?No, dal giorno del cambio della guardia a Palazzo Chigi sono oltre 9.000 i migranti che hanno messo piede sul suolo italiano. Un numero molto più alto dei 1.778 sbarcati negli stessi dieci giorni del 2021.Che ruolo ha avuto la flotta umanitaria negli arrivi?Sempre guardando i dati degli ultimi dieci giorni, a fronte di 9.000 sbarcati in Italia, sono solo 1.080 le persone prese a bordo dalle quattro navi umanitarie in missione. Come ha riferito il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, la flotta umanitaria nel 2022 ha portato in Italia appena il 16% dei migranti sbarcati. I dati confermano come la narrazione delle Ong come pull factor,il fattore di attrazione dei flussi migratori, sia infondata.Come sono arrivati allora tutti gli altri migranti?La maggior parte è stata portata a terra da motovedette della Guardia costiera e della Finanza, intervenute per soccorrere grossi pescherecci o barconi partiti dalla Libia, o in arrivo dalla rotta turca, e riusciti a entrare in zona Sar italiana. Ma sono intervenute anche imbarcazioni di Frontex. Gli altri sono sbarchi autonomi. Dalla Tunisia a Lampedusa, su piccoli barchini, nel 2022 sono arrivate 16.873 persone.L’Italia è il Paese europeo che accoglie più migranti?Assolutamente no. Gli ultimi dati dell’Easo, l’agenzia europeadell’asilo, vedono l’Italia quarta. Le richieste di protezione internazionale nel 2021 sono state 648.000, un terzo in più del 2020, ma allo stesso livello del 2018, anno pre Covid. Il Paese europeo che ha accolto di più è la Germania, con ben 191.000 richieste di asilo, quasi un terzo del totale, seguita da Francia (121.000) eSpagna (65.000), mentre l’Italia è quarta, con 53.000. In rapporto al numero di abitanti, il Paese che accoglie di più è Cipro, seguito da Austria e Slovenia.Il patto di redistribuzione dei migranti in Europa dopo lo sbarco funziona?Il patto di solidarietà, firmato a giugno scorso, conta l’adesione di 23 Paesi, 19 Stati membri dell’Ue e 4 Paesi associati a Schengen. Di questi, tredici Stati membri hanno accettato di fornire impegni di ricollocazione per oltre 8.000 persone e finora Danimarca, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Svizzera hanno fornito contributi finanziari. Dall’Italia però sono stati ricollocati solo 112 migranti: 38 in Francia e 74 in Germania.I centri di accoglienza in Italia sono in emergenza?No, il numero dei migranti in accoglienza in Italia al 31 ottobre è di 103.161: 68.962 sono nei centri, 32.397 nel sistema Sai in piccoli appartamenti, 1.802 negli hotspot di Sicilia e Puglia, che sono in sofferenza per i continui arrivi di sbarchi autonomi. Ma nel 2017, i migranti in accoglienza erano più di 180.000.Cosa può fare il governo per impedire l’approdo in Italia delle navi umanitarie?I ministri Salvini, Piantedosi e Crosetto hanno emanato un decreto interministeriale di permanenza in rada per la Humanity 1, che ieri sera si è avvicinata a Catania: la nave può restare in acque territoriali italiane (non in porto) solo per il tempo necessario a verificare le condizioni sanitarie dei naufraghi a bordo e a far sbarcare fragili e minori. Lo stesso trattamento toccherà al le altre navi, a partire dalla Rise Above, ieri sera vicinissima a Siracusa con una tentata rivolta a bordo.Cosa possono fare le navi per riuscire a sbarcare i migranti?Se nessuno dovesse concedere un porto e le condizioni sanitarie o di sicurezza a bordo fossero considerate a rischio, il comandante può dichiarare lo stato di necessità che lo autorizzerebbe a fare ingresso in porto senza autorizzazione. Esattamente come fece Carola Rackete nel 2019 al timone della Sea Watch 3, entrata di forza a Lampedusa speronando una motovedetta che ostruiva l’ingresso. La Rackete, arrestata per quel gesto, venne poi assolta: i giudici ritennero il suo comportamento giustificato dall’obbligo prioritario del comandante di una nave di portare in salvo le persone a bordo.