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 2022  novembre 04 Venerdì calendario

La casa dei bimbi asmatici rimasta con un solo paziente

Rischia di finire in mano agli speculatori, per essere trasformato in appartamenti per vip o in un lussuoso albergo in vista delle Olimpiadi invernali di Cortina 2026, lo storico istituto «Pio XII» per bambini asmatici, già residenza estiva dei Savoia, affacciato sul lago di Misurina, nell’incantevole scenario ampezzano, a poco meno di 1.800 metri di quota.
Un gioiello che ricorda il sanatorio di Davos che ispirò La Montagna Incantata di Thomas Mann, ma è anche stato e resta un punto di riferimento per generazioni di piccoli asmatici così come un’ex colonia estiva per bimbi di famiglia non abbienti. Presto, a meno di un «salvataggio, l’istituto «Pio XII» di Misurina chiuderà i battenti, schiacciato da costi insostenibili e un deficit che sfiora il milione di euro. Potrebbe essere il 31 dicembre 2022 l’ultimo giorno di attività della struttura «se non riusciremo a trovare un piano B», ha di recente annunciato con amarezza Roberto Arduini, presidente dell’Opera Diocesana San Bernardo degli Uberti, della Diocesi di Parma, proprietaria dell’immobile comprato all’asta nel ‘45 con l’aiuto dei Barilla. Interpellata dal Corriere, la Curia di Parma precisa: «La Diocesi crede nel Pio XII e spera in un piano di rilancio della mission dell’Istituto, la cura dell’asma, allargando la convenzione con la Regione Veneto ad altre Regioni o ad imprenditori attivi nella sanità, anche in un connubio sport-salute valorizzato dalle Olimpiadi di Cortina del 2026. Stiamo curando anche i bambini con sindrome ADHD, i ragazzini iperattivi e con deficit di attenzione. Abbiamo 100 posti letto su 7 piani». Il deficit però pesa: «Da gennaio ad agosto abbiamo avuto un solo paziente», ha dichiarato Arduini. Lo scrittore-alpinista Mauro Corona durante «Cartabianca» si è appellato al governo: «Ho fiducia in Giorgia Meloni, salvi quell’ospedale». Un ex dirigente Parmalat, Angelo Sacchi, fratello di don Sergio Sacchi, storico direttore del Pio XII, spiega al Corriere: «Già mio fratello, ricevette pressioni affinché la Curia di Parma accettasse un’offerta miliardaria. Ma ora la voglia di vendere in vista delle Olimpiadi è forte, pure se la Curia di Parma è molto ricca. Anche Christie’s e Sotheby’s si sono dette pronte a metterlo all’asta, ma va salvato». La Regione Veneto fa sapere: «Siamo aperti al dialogo, ma i bimbi asmatici li curiamo bene anche altrove».