Corriere della Sera, 4 novembre 2022
Regionali in Lombardia, il Pd punta su Cottarelli
C’è il senatore del Pd, l’economista Carlo Cottarelli, che riguardo a una sua candidatura con il centrosinistra per le Regionali in Lombardia dice: «Se qualcuno venisse con un’offerta, ci penserei». Le condizioni per accettare? «Un’alleanza sufficientemente ampia e un accordo sulle cose da fare». A ruota arriva la sponda di Simona Malpezzi, lombarda e capogruppo dem al Senato scelta da Letta, che chiude su un appoggio a Letizia Moratti («È di centrodestra, espressione del governo che abbiamo contrastato con forza») e sostiene Cottarelli medesimo: «È un nome importante». L’addio alla giunta guidata dal leghista Attilio Fontana da parte della sua numero due ha infiammato la corsa verso il 2023, con i dem che sembrano compattarsi sul nome dell’economista. Ma poi c’è Matteo Renzi che spariglia: «Se fossi segretario del Pd – dice il leader di Italia viva – chiamerei di corsa la Moratti e le direi andiamo insieme, se il Pd avesse voglia di vincere le elezioni, ma il Pd di Letta voglia di vincere...». Mentre Carlo Calenda, riguardo alla candidatura della dimissionaria vicegovernatrice lombarda, ammette: «È un profilo di qualità». Poi frena ricordando che alle Regionali «o si vince o si perde ma al primo turno, per cui c’è un tema di alleanze». Il governatore Fontana si dice intanto certo della sua ricandidatura: «È nei fatti». Scendendo nel Lazio, il quadro sembra più favorevole a un asse tra Pd e Terzo polo: «Ci sono diverse candidature autorevoli ma quella di Alessio D’Amato è l’opzione più solida», filtra dal Nazareno in merito alle Regionali di febbraio. Resta invece, almeno per ora, un tabù il rapporto tra dem e Cinque Stelle.