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 2022  novembre 04 Venerdì calendario

I manager che guadagnano di più in Germania

Per i capi delle grandi imprese non vale la legge degli allenatori di una squadra di calcio. Se vincono è merito anche della squadra, se perdono è colpa loro. I manager vengono premiati se va bene, e gli utili salgono, e se va male, lo stipendio e gli extra salgono ugualmente. La colpa è sempre di qualcun altro. Quanto guadagnano i manager delle imprese dell’Indice Dax, alla Borsa di Francoforte? Nel 2021 gli stipendi sono saliti, e di molto. La media tutto compreso raggiunge i 3,9 milioni di euro per i membri dei consigli direttivi. Per i capi, il record è di Steve Angel, che dirige la Linde, e ha ottenuto 19 milioni di euro.






I leader hanno ottenuto nel 2021 un aumento del 24% rispetto al 2020. Gli utili delle società sono aumentati rispetto all’anno di inizio della pandemia: molti membri della direzione si erano tagliati (di poco) stipendio e premi. È salita anche la differenza tra gli introiti del capo e quanto guadagnano in media i suoi dipendenti. Un operaio deve lavorare 53 anni per ottenere quanto il suo capo in 12 mesi. «L’aumento per i manager è dovuto all’esplosione dei profitti nel 2021, ha detto il professore Günther Friedl, dalla Technische Universität, a Monaco, la differenza tra il vertice e la base era rimasta quasi costante negli ultimi dieci anni».


In testa troviamo i membri della direzione della Linde, con 8,8 milioni all’anno. La società si è fusa nel 2018 con la rivale americana Praxair, e sono stati equiparati anche gli appannaggi, che negli Stati Uniti sono più alti che in Germania. I dirigenti delle società quotate in Borsa a New York nel 2021 sono saliti in media del 27,3% in un anno. Nel 2020 rispetto al 2019 l’aumento era stato del 41,3%. Non c’è confronto con l?Europa.




I 19 milioni del capo Steve Angel nel 2021 sono lontani in apparenza dal record dei 40 milioni di Martin Winterkorn, capo della Vw, nel 2011. In quell’anno, la Vw versò ai membri del Vorstand, il consiglio di direzione, oltre 70 milioni di euro, il doppio rispetto all’anno precedente. «Mi merito fino all’ultimo cent», dichiarava con orgoglio Winterkorn.


Se era tutto merito suo il successo della casa di Wolfsburg, che voleva guidare al primo posto nel mondo, poi non poté sostenere, come tentò nel 2015, di non essere al corrente della manipolazione dei gas di scarico delle sue auto negli Stati Uniti. Furono coinvolte oltre cinque milioni di vetture, e chi le aveva comprate ebbe diritto a un risarcimento. La Vw citò per danni lui e altri tre dirigenti, ma Winterkorn se la cavò con un risarcimento di 11, 2 milioni di euro. Ben poco in confronto al danno d’immagine per la Germania. Un caso quasi unico nella storia della grande industria tedesca.




Ma non si tiene conto dei premi legati alla produzione: Angel tutto compreso arriva a 57 milioni di euro, più di un milione a settimana. Difficile calcolare quante azioni abbia avuto come premio, e il loro rendimento.


Oliver Blume, che dirige la Vw, lo segue distaccato con 12 milioni di euro. Per l’industria automobilistica il momento non è facile.


Al terzo posto Christian Klein, capo della SAP, con nove milioni. Seguono il capo della Adidas, Kasper Rorsted, con 8,9 milioni, che supera di un’incollatura Christian Sewing, 8,8 milioni, che ha il compito di far risalire la Deutsche Bank.


Thierry Bernard, capo della Quiagen, arriva a otto milioni e sei. Si tratta sempre dello stipendio ufficiale, a cui si aggiungono i premi legati ai risultati.


In coda troviamo i dirigenti della Zalando con appena 78mila euro, ma la cifra inganna. I membri del direttivo della società di vendita online ricevono anche gli utili delle loro azioni, e in totale hanno ottenuto nel 2021 ben 40 milioni di euro.


È sempre più difficile calcolare gli introiti reali dei capi. Ottengono di più ma in modo poco trasparente. Si prevede che la situazione non migliori, o addirittura peggiori nell’anno in corso, a causa della guerra in Ucraina.


Molte società a causa delle sanzioni contro la Russia hanno visto crollare il loro export. E anche i rapporti con la Cina diventano problematici.