ItaliaOggi, 3 novembre 2022
Tubercolosi, più casi e morti in tempo di Covid
Una recrudescenza di tubercolosi (Tbc), malattia infettiva polmonare contagiosa, tra le 10 principali cause di morte nel mondo, si è manifestata durante la pandemia di Covid-19, nel 2021. Per la prima volta dopo anni sono aumentati sia il numero dei malati (+4,5%), arrivati a quota 10,6 milioni, che quello dei decessi: 1,6 milioni (187 mila tra i sieropositivi), secondo il Rapporto globale sulla tubercolosi 2022 dell’Organizzazione mondiale della sanità pubblicato il 27 ottobre 2022. Cresciuti anche i nuovi casi di tubercolosi in forme resistenti ai farmaci: 450 mila (+3%) in un anno (2020-2021). La maggior parte dei casi di Tbc, infezione polmonare provocata dal batterio Mycobacterium tuberculosis (bacillo di Koch, dal nome del medico tedesco che lo ha scoperto), sono stati registrati soprattutto nel Sud Est Asiatico (in particolare India e Cina), nel Pacifico Occidentale e in Africa, in luoghi con scarse condizioni igieniche dove ha colpito persone malnutrite e cattive condizioni di salute. Se non trattata la malattia, che è curabile (26,3 milioni di persone lo sono state tra il 2018 e il 2021) e prevenibile, porta al decesso: durante la pandemia in molti Paesi i sevizi di prevenzione e trattamento Tbc sono stati interrotti. Inoltre, ad aggravare la situazione tra le popolazioni vulnerabili sono stati i conflitti in corso in Europa orientale, Africa e Medio Oriente. Tedros Adhanom Ghebreyesus, d.g. dell’Oms, ha reso noto che la spesa globale per i servizi Tbc è scesa nel 2021 a 5,4 miliardi di dollari (6 mld nel 2019) e ha invitato a investire nella ricerca di nuovi vaccini (vertice in programma nel 2023) con lo scopo di eliminare la Tbc entro il 2030.