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 2022  novembre 03 Giovedì calendario

Periscopio



Le tre ore e mezza di discorso di Putin al Valdai Club di Mosca [sono state] un minestrone di rivendicazioni e di accuse, di vittimismo e di arroganza. Più che interpretato andrebbe psicoanalizzato. [...] È arrivato a dire che nessuno meglio della Russia può garantire l’indipendenza dell’Ucraina. Stefano Stefanini, La Stampa.


I sabotatori sono usciti dai boschi e sono penetrati nella base russa, dove nessuno s’aspettava un attacco: l’aeroporto di Pskov dista 600 chilometri dall’Ucraina ed è a poco più di 200 da San Pietroburgo. I commandos hanno piazzato piccoli ordigni sugli elicotteri da combattimento Ka52, i migliori dell’arsenale di Mosca, e hanno filmato la scena, in modo da documentare la beffa nel cuore della Russia. Poi sono scomparsi nella foresta: le sentinelle hanno capito cosa stesse accadendo solo quando quattro elicotteri sono saltati in aria, uno dopo l’altro. la Repubblica.


Diciamo le cose come stanno. I paesi occidentali stanno spingendo il mondo verso una guerra globale. Solo la vittoria completa e finale della Russia è una garanzia [contro la guerra atomica]. Dimitri Medvedev.


Kiev sotto tiro: senza luce né acqua. E l’Iran invia a Mosca anche i missili. repubblica.it.


Papa Francesco ha paura anche solo di nominare, in nome dei valori universali della ragione e della religione cattolica, la questione della libertà civile in Iran, soffocata nel sangue e nella vergogna. È in nome della pace [...] che si cancella la voglia di vivere liberi di giovani e donne. La pace che si celebrerà alle spalle dell’Ucraina, il 5 novembre, è la stessa pace che induce al silenzio sulla santa e laica protesta delle masse iraniane contro l’oppressione dei clericofascisti al potere, antisemiti e suffragatori delle autocrazie sorelle attraverso la fornitura di droni assassini. Giuliano Ferrara, il Foglio.




Le ragazze con l’hijab e il volto scoperto picchiano sull’ingresso dell’università afghana di Badakhshan, interdetto alle impudiche senza burqa, la guardia barbuta le respinge ringhiando d’odio finché schiocca la frusta e colpisce nel mucchio: loro arretrano, gridano in tagiko «l’istruzione è un diritto», sfidano ancora le scudisciate, poi escono dall’inquadratura del video diffuso dalla Bbc che resta fissa sull’uomo nerboruto. Francesca Paci, La Stampa.


Fanfare, bandiere, parate. Uno stupido è uno stupido. Due stupidi sono due stupidi. Diecimila stupidi sono una forza storica [un esercito d’occupazione, per esempio, o la base elettorale d’una maggioranza politica]. Leo Longanesi.


Non si è dovuto attendere a lungo per il primo atto liberticida del governo Meloni. È stato sufficiente inserire i rave party [«pene fino a sei anni di reclusione»] nella già ricca agenda della paura che incatena il Paese. È stato sufficiente [...] manipolarne grossolanamente l’obiettivo. Che non sono solo le feste musicali autoconvocate a smodato contenuto alcolico e psicotropo, ma qualsiasi forma d’«invasione di terreni o edifici commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo d’organizzare un raduno quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica». Dunque anche l’occupazione d’una scuola o d’una università, piuttosto che quella di una fabbrica di sostanze inquinanti, o di una discarica abusiva. [Si gioca] con la grammatica e i principi del diritto penale come fossero caratteri di un tweet da campagna elettorale. Carlo Bonini, la Repubblica.




Il diritto di «rave». La sinistra allo sballo. Titolo di Libero.


La sinistra [finge] di non aver ascoltato le confessioni degli stessi ragazzi [che hanno ammesso di essere] arrivati nel magazzino per farsi d’alcol e stupefacenti con la scusa della musica. Il Pd [sposa] l’ennesima battaglia politica masochista in difesa della libertà di drogarsi e di «occupare». Marta Lima, Secolo d’Italia.


L’errore, l’equivoco della destra, è quello di pensare di garantire la sicurezza attraverso l’inasprimento delle pene, la creazione di nuovi reati e con un sistema carcerario criminogeno come quello che abbiamo. Carlo Nordio, attuale ministro della Giustizia, solo qualche mese fa.


E tutti i professori / medici e dottori / notabili e avvocati / e tutti i capi / dei sindacati tutti! / Tutti quanti in prigione! /in prigione, in prigione / e che vi serva da lezione! Edoardo Bennato.




In Consiglio dei ministri il vicepresidente forzista Antonio Tajani si è esposto con osservazioni critiche al testo delle norme predisposte dal ministro dell’interno convincendo [pare] delle sue argomentazioni la Meloni. Che tuttavia al termine della riunione ha detto di aspettarsi «lealtà» dagli alleati. Francesco Damato, graffidamato.com.


Come valuta quella sua foto travestito da gerarca nazista, viceministro Galeazzo Bignami? «È molto grave. E infatti sento una profonda umiliazione». Appena nominato numero due alle Infrastrutture, 47 anni, bolognese, avvocato, Bignami è vicinissimo a Giorgia Meloni, che lo avrebbe messo lì [pazza idea] per sorvegliare Matteo Salvini. la Repubblica.


Ognuno ha un debole per qualcosa: uno ha un debole per i levrieri; l’altro si crede un grande intenditore di musica; un terzo è maestro in grandi abbuffate; un quarto nel recitare una parte almeno un dito più elevata di quella che gli compete; un quinto, dai desideri più limitati, dorme e sogna di andare a passeggio con un aiutante di campo; un sesto è poi dotato di una mano che sente il desiderio sovrannaturale di piegare un angolino a qualche asso o due di quadri. Nikolaj Gogol’, Le anime morte.


Questo governo dura poco, c’è in arrivo una tempesta perfetta d’inflazione, di tassi d’interesse in crescita, di recessione e di costi dell’energia. Carlo Calenda.


Dura minga. Non Dura. Non può durare. Da un vecchio Carosello.


Composto nella bara, una battuta vorrei mi fosse risparmiata: «Sembra che dorma». Roberto Gervaso.