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 2022  novembre 03 Giovedì calendario

Ferrari, boom di vendite in Cina

La Ferrari va avanti. Mette in cassaforte una trimestrale positiva e ritocca i target di fine anno. Tutti gli indicatori dei risultati finanziari dei primi tre trimestri sono buoni, particolarmente quelli dell’ultimo. Da luglio a settembre Maranello ha consegnato ai clienti di tutto il mondo 3.188 vetture, il 15,9% in più dello stesso periodo del 2021. Ancora meglio sono andati i ricavi netti, passati nel periodo da 1.053 a 1.250 milioni. Di conseguenza il margine lordo è salito a 435 milioni, in crescita del 17,1% rispetto al trimestre del 2021.
DIECIMILA IN NOVE MESI
Nei primi nove messi del 2022 le consegne di auto sono arrivate a sfiorare le 10mila unità (9.894), un risultato che in precedenza sarebbe stato considerato eccellente per un intero esercizio, mentre i ricavi netti sono aumentati di un quinto (+20%) arrivando a quota 3.727 milioni. L’utile netto nel trimestre è ammontato a 228 milioni segnando un 10%, mentre l’utile per azione è cresciuto dell’11% a 1,12 euro. Il free cash flow industriale generato nei tre mesi estivi è di 210 milioni. Le aree geografiche dove il business è più in crescita sono la Cina (+73%) e le Americhe (+28%); Emea resta il principale mercato, ma è sulla linea stabile (-1%).
STRATEGIA SOSTENIBILE
«Gli ottimi risultati finanziari che presentiamo sono un’ulteriore prova della solidità del nostro business. La strategia a lungo termine continua a guidare la redditività, aumentando la resilienza in uno scenario macroeconomico che presenta nuove sfide su scala globale. Oggi continuiamo a gestire un portafoglio ordini straordinario: tutta la nostra gamma è sold out a eccezione di pochi modelli», ha spiegato Benedetto Vigna amministratore delegato di Ferrari.L’andamento dell’azienda a un trimestre da fine anno ha spinto gli uomini di Maranello a ritoccare in alto gli obiettivi per l’intero esercizio.Ricavi netti sono perciò indicati in 5 miliardi dal range 4,7-4,9 miliardi, il margine lordo in 1,73 miliardi da 1,70-1,73 miliardi, l’utile diluito per azione in 5 euro dalla previsione precedente 4,8-4,9 euro. I principali motivi dei rialzi sono dovuti all’attenta gestione di una generosa domanda, dall’arricchimento del mix dei modelli e da un incremento delle attività legate alla Formula 1.«Continuiamo il nostro percorso verso la carbon neutrality al 2030 – ha concluso il ceo – aggiungendo nuovi pannelli fotovoltaici, riducendo il consumo di alluminio e recuperando la dispersione di calore. La sostenibilità è per noi fondamentale e la affrontiamo attraverso un approccio scientifico e olistico lungo l’intera catena del valore».