La Stampa, 3 novembre 2022
L’etilometro non spaventa gli italiani. Una probabilità di controllo ogni 39 anni
Un incidente su dieci è causato da un guidatore sotto l’effetto di alcol o di droga. Nel 2021, gli scontri sulle strade sono stati 151 mila 875, il 28 per cento in più rispetto all’anno precedente, quando però c’erano ancora gli strascichi del lockdown. E comunque, un incidente su cinquanta ha stroncato una vita, dal momento che le vittime della strada nel 2021 sono state 3 mila.
Gli etilometri
Controlli a tappeto o mirati? È questo il dilemma. Ogni Paese ha la propria filosofia. In Europa, agli estremi abbiamo Svezia e Italia: secondo le statistiche, nel Bel Paese un automobilista ha la possibilità di essere controllato ogni 39 anni, nella terra di Alfred Nobel i guidatori soffiano nel «palloncino» ogni due anni. La suggestione del confronto, però, non deve accendere subito il colore della vergogna, perché le differenze sono più d’una. A incominciare dal numero degli abitanti, quasi 60 milioni in Italia e poco più di 10 in Svezia. Poi, c’è l’approccio culturale: fino a qualche decennio fa, i nordici avevano tassi di alcolismo e suicidi altissimi, contrastati con l’aumento del costo delle bevande ad alta gradazione e i controlli a tappeto per gli automobilisti. Questa politica ha portato il consumo pro capite di alcol a 7,1 litri l’anno per gli svedesi, contro i 7,7 degli italiani.
Ma torniamo sulle strade. In Italia, le contestazioni per guida in stato di ebbrezza nel 2021 sono state 31 mila e 22 (11.717 per la Polizia stradale, 13.932 per i carabinieri e 5.373 per la polizia locale) e hanno portato a 31 mila denunce. Più o meno il doppio dei responsabili di incidenti. Molto meno diffusi, però, sono i controlli per individuare tracce di droga nel sangue (4289).
Gli incidenti
Secondo l’Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale (Asaps), nel 2021 i bambini vittime di incidenti stradali in città sono stati 29, uccisi sulle strisce pedonali. Con loro, il numero dei morti travolti a piedi è di 471. In svariati episodi, l’alcol o la droga hanno avuto la loro parte.
Secondo la Polstrada, la maggior parte degli scontri avviene nel fine settimana, quando si scatena la movida. E proprio per questo, le forze dell’ordine intensificano i controlli in quelle serate. Una filosofia diversa dalla «paletta selvaggia», mirata a colpire il fenomeno quando ha più probabilità di essere riscontrato. E di fare vittime.
La normativa
Il codice della strada prevede che il tasso di alcol nel sangue debba essere inferiore agli 0,5 grammi per litro. Superato il limite, il guidatore perde 10 punti sulla patente e rischia una multa dai 500 ai 6 mila euro, la sospensione della patente da 3 mesi a 2 anni, oltre a una pena fino a due anni di carcere.