Corriere della Sera, 3 novembre 2022
Rinvio della Cartabia, primo effetto in un processo
Si profilano due mesi in cui tutti gli indagati chiederanno il rinvio delle loro udienze. Il primo effetto del posticipo della riforma Cartabia, infatti, si è visto ieri a Brescia, dove il gup Colombo doveva decidere se rinviare o no a giudizio il numero 2 della Procura di Milano, Fabio De Pasquale, per omissione d’atti d’ufficio nel non aver depositato al processo Eni-Nigeria prove favorevoli agli imputati segnalate dal pm Paolo Storari. Dopo una udienza-fiume di interrogatori, De Pasquale (con l’avvocato Katia Malavenda) ha chiesto di essere giudicato non con la regola di giudizio vigente (per la quale il gup manda a processo se ravvisa elementi «idonei a sostenere l’accusa in giudizio»), ma con la regola più favorevole agli imputati spostata dal decreto legge del governo dall’1 novembre all’1 gennaio (quando il gup ordinerà il processo solo se gli elementi «consentono una ragionevole previsione di condanna»). E il gup concede il rinvio: al 18 gennaio.