Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  novembre 02 Mercoledì calendario

Gianni Rolando, il geometra che diventò principe intestandosi un’isola del Mar Rosso

C’era una volta un geometra di Ravenna che voleva diventare principe. Un giorno dal Mar Rosso, tra Yemen ed Eritrea, spuntò una piccola isola vulcanica tutta nuova e allora lui la rivendicò con l’atto di un notaio di San Marino battezzandola San Bernardino. Così il geometra divenne «Sua Altezza Serenissima Gianni Rolando Principe di San Bernardino». Dopo quasi 10 anni, con una novantina di nomine tra ministri, ambasciatori e cappellani, Sua Altezza Serenissima, 69 anni, ex pilota del Motomondiale 500, è sempre lì al vertice del principato «fondato su atti giuridici», retto da una Costituzione, con una sua moneta, il Pax, e sedi diplomatiche. Compreso il Consolato Generale in Italia, via Barberini 11 a Roma.
Siccome è tutto vero, e va avanti dal 2013, siamo andati in via Barberini, ma prima ancora all’origine dei fatti, l’eruzione vulcanica sottomarina. Da lì in poi tra notai veri e atti farlocchi, fondazioni, onlus, donazioni via PayPal, presunti lord e improbabili contesse, si viaggia in un mondo parallelo: una fusione di vero (poco), verosimile (molto) e grottesco (tutto). Già che c’eravamo abbiamo chiesto come ottenere la cittadinanza: si compila un modulo allegando documenti e la ricevuta di una «donazione umanitaria» di 250 euro alla Fias-Fondazione Internazionale Assistenza Sociale sul conto di una banca bulgara. Dopo la nostra telefonata di chiarimenti, sul sito la donazione è diventata «libera».
La storia inizia il 19 dicembre 2011 quando diversi pescatori assistono agli spasmi di un vulcano sottomarino che sputa fuori un’isoletta lavica nel Mar Rosso al largo delle coste occidentali dello Yemen, nell’arcipelago dello Zubair, sul crinale tra la placca africana e quella araba.
Gianni Rolando parte a razzo come quando correva con Giacomo Agostini e Barry Sheene: la rivendica sostenendo che è orfana in acque internazionali. Poi dirà: «Ho fatto come Cristoforo Colombo, ma piantando una bandiera virtuale». Cristoforo il 12 ottobre 1492, Gianni il 30 settembre 2013.
Sostiene che il Principato gode di «immunità giurisdizionali e tributarie», che «i provvedimenti dei Suoi Tribunali hanno natura di provvedimenti giurisdizionali di uno Stato estero». Intanto però Colombo in America c’è stato, Rolando sulla sua isola mai. Ma non è importante perché «avremo territori e commanderie in tutti e cinque i continenti», in sostanza «uno Stato network». Incontri effettivamente avvenuti e suggellati da foto con rappresentanti consolari e funzionari di ambasciata, per lo più di Paesi africani, starebbero a dimostrare l’avvio di relazioni diplomatiche, una sorta di riconoscimento del Principato in fase di formalizzazione. Così come la corrispondenza di cortesia. Quando anni fa Rolando scrisse alla Regina Elisabetta per le feste di fine anno, la collega gli rispose su carta intestata Buckingham Palace tramite il segretario particolare, David Ryan, con lettera indirizzata a «S.A.S. Gianni Rolando Principe di San Bernardino – Ufficio per l’Europa»: «La Regina mi ha incaricato di ringraziarla e le manda i migliori auguri». Un trionfo per il geometra.
Il 24 maggio è festa nazionale nel Principato perché è il compleanno del Principe, convinto di vantare quarti di nobiltà. Della «Real Casa», come si legge sul sito web ufficiale del governo, (esperienza da non perdere) fa parte anche il figlio di Sua Altezza, il Principe ereditario Gianfilippo Nicola Rolando, 43 anni, figlio di Sua Altezza, tecnico installatore alla Master Clima di Faenza e da anni consigliere della Lega al Comune di Ravenna.
Nel video di auguri per il 2022 Gianni I annunciava «rapporti instaurati con una trentina di Stati, tutti disposti a riconoscere il Principato». E ribadiva l’obiettivo: «Aiutare le persone che hanno bisogno». La Costituzione (depositata, chissà perché, a Budapest) indica la strada: 68 articoli uno dei quali afferma che «la Persona del Principe è inviolabile e non è soggetta a responsabilità».Il regno più vulcanico al mondo ricorda altre utopie geopolitiche, micronazioni pop come l’Isola delle Rose al largo di Rimini (1968). Oppure Sealand, la piattaforma della famiglia Bates a poche miglia dalla costa inglese, 27 abitanti, grande come la villa di Berlusconi in Sardegna (parco escluso). Solo che quelle sono state abitate.
Ma la sede della Segreteria di Stato e del Consolato Generale in Italia, in via Barberini a Roma, esiste davvero. Ci apre «S.E. Lord Rocco Milano – Segretario di Stato» (biglietto da visita). Garantisce che stanno gestendo «diverse centinaia» di richieste di cittadinanza. Gli uffici sono condivisi con la fondazione Fias al primo piano di un elegante palazzo. Sulla parete della sala riunioni spiccano lo stemma del Principato e la foto di Gianni Rolando, in tenuta rococò da cerimonia, che ci guarda dall’alto in basso. Su una lavagna grafici e appunti di una precedente riunione dove la Fias, presieduta e diretta dal numero due di San Bernardino, Rocco Milano, viene indicata come tesoreria del Principato. Un legame stretto nato circa 4 anni fa. La Fias è una onlus con sede anche in Romania e un organigramma gigantesco, inversamente proporzionale all’attività svolta (o meglio, dichiarata): 56 professionisti tra cui 6 all’ufficio legale e poi divisione food, ufficio ricerca, divisione assicurativa, centro sviluppo progetti europei ecc. Nonostante quattro revisori, un responsabile tesoreria e due nell’ufficio ragioneria, non vi sono bilanci disponibili né una seria rendicontazione dell’attività. L’asse con il Principato è di ferro. Tant’è che i potenziali introiti per la cittadinanza vanno sui conti Fias mentre le iscrizioni agli ordini ospedalieri di San Bernardino (2.500 euro, con causale «donazione umanitaria») transitano su un conto del Principe presso la banca online tedesca N26. Anche se per ora sarebbe tutto congelato. Sua Eccellenza Milano dice che in quelle stanze sono passati molti ambasciatori di altre nazioni, che «la missione del Principato è operare nel sociale attraverso i corpi di soccorso internazionale», che la valuta ufficiale, il Pax, sarà una criptomoneta e che «la prima cosa che faremo è aiutare l’Italia, priva di autonomia e soggetta all’Europa che ne decide le sorti». Il tutto presumibilmente preceduto da un vertice Rolando-Mattarella.