il Giornale, 1 novembre 2022
Ferrero batte Zuckerberg
Che mondo sarebbe senza Facebook? Migliore? Peggiore? Boh.
Che mondo sarebbe senza Nutella? Certamente peggiore.
Vista da questa prospettiva, non è certo strano che il signor Nutella, Giovanni Ferrero, sia un po’ più ricco del signor Facebook, Mark Zuckerberg. A dirlo è la classifica dei ricconi Bloomberg Billionaires Index, che piazza l’italiano al 25esimo posto al mondo mentre il nerd di White Plains è tre posizioni indietro, 28esimo. Ferrero con la sua famiglia è accreditato di 38,9 miliardi di dollari di patrimonio mentre Zuckerberg si deve accontentare – poverino – di 38,2. Va detto che il papà di Facebook viene da un annus horribilis, con il crollo a Wall Street della sua azienda, un -69,34 per cento seguito al cambio di denominazione del social network, che ora si chiama Meta, e alla virata sul Metaverso. E le finanze del signor Facebook ne hanno risentito: un anno fa, il 31 ottobre 2021, era accreditato di un patrimonio più che triplo, 121 miliardi, mentre Ferrero è cresciuto rispetto ai 34,2 miliardi dell’anno scorso. Così la crema alla nocciola si spalma il Metaverso sul pane.
Va detto che entrambi, Giovanni e Mark, impallidiscono di fronte al podio dei paperoni: Elon Musk, il patròn di Tesla e di Space X, si tuffa nel suo deposito in 204 miliardi di dollaroni. Bernard Arnault, presidente della holding del lusso LVMH, assieme alla sua famiglia può contare su un tesoretto di 140 miliardi. Nel pacco di Jeff Bezos, il titolare di Amazon, trovano spazio 127 miliardi in valuta americana. E va detto che l’altro celebre indice dei nababbi globali, la Forbes World Billionaire List, conferma lo stesso podio, con Musk sempre in testa ma Bezos davanti agli Arnault, ma rimescola le posizioni di rincalzo. Qui Ferrero, accreditato di 36,2 miliardi, scende al 36esimo posto in classifica e mangia la polvere dell’ex programmatore, che risale a 67,3 miliardi ed è 15esimo. Una piccola rivincita del cyberspazio sulla merenda.
Giovanni Ferrero, 58 anni, è un uomo che ama tenersi lontano dai red carpet mondani. E infatti sfidiamo la maggior parte di chi ci legge a conoscere il suo volto (problema risolto: c’è la sua foto qui sotto). Nipote di Pietro – l’uomo che fondò la Ferrero nel 1946 ingrandendo un piccolo laboratorio di pasticceria di Alba – e figlio di Michele – l’uomo che inventò nel 1964 la Nutella, cambiando la ricetta e l’immagine della crema spalmabile che in precedenza si era chiamata dapprima Cremalba e poi Supercrema – Giovanni si trovò ad amministrare l’azienda di famiglia dopo il ritiro del padre (morto nel 2015) e la morte per infarto del fratello Pietro nel 2011 durante un allenamento in bicicletta in Sudafrica. Giovanni vive a Bruxelles con la moglie Paola Rossi e i due figli Michele e Bernardo. A differenza di Zuckerberg non ama i social e non ha profili ufficiali e ama la letteratura: ha scritto vari romanzi per Mondadori (Stelle di tenebra), Rizzoli (Campo paradiso, Il canto delle farfalle, Il cacciatore di luce) e Salani (Blu di prussia e rosso di porpora).
Giovanni è alla testa di un impero dolciario tra i più importanti al mondo. Oltre alla Nutella, prodotto iconico celebre in tutto il pianeta con 365mila tonnellate prodotte ogni anno (con la Francia primo consumatore, seguito da Germania e Italia, classico caso di profeta non in patria), la Ferrero produce e commercializza prodotti di successo come la linea Kinder in tutte le sue declinazioni, le caramelle Tic Tac, la bibita Estathè, l cioccolatini Mon Cheri, Pocket Coffee e Rocher. Inoltre negli ultimi anni la società, che ha sede in Lussemburgo ed è articolata in una serie di controllate e subholding che fanno capo a Ferrero International SA, ha acquisito numerose società alimentari in giro per il mondo, tra le quali le attività dolciarie della Nestlè negli Stati Uniti nel 2018. Dolce è la vita dei miliardari, ma davvero.