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 2022  novembre 01 Martedì calendario

Andrea Di Carlo racconta la sua storia con Arisa

Laureato in Legge, ha mollato la professione di avvocato appena realizzato che quello che leggeva nei libri di John Grisham non era esattamente ciò che avrebbe vissuto a Piazzale Clodio. Intanto, si era trovato un mezzo lavoretto “pagato bene” come comparsa parlante tra il pubblico di Uomini e Donne – ci andava in pausa pranzo dallo studio legale. Oggi Andrea Di Carlo è il manager di vip del calibro di Zlatan Ibrahimovic, Can Yaman, Wanda Nara, Morgan e molti altri. Accorda e gestisce le loro ospitate tv. Molto chiacchierata la sua liaison con Arisa, di cui è stato manager sia durante la relazione che dopo la rottura a un passo dall’altare. In questi giorni, ha pubblicato un post Instagram in difesa di Memo Remigi, protagonista della polemica di questa settimana: la manata sul lato b di Jessica Morlacchi in diretta tv. Il cantante è stato epurato dalla Rai per via di questo gesto e Di Carlo è stato tra i pochi a schierarsi pubblicamente dalla sua parte. Salvo poi cancellare il post. Come mai? L’abbiamo sentito per farci raccontare come la pensi davvero in merito alla bollente querelle Remigi “molesto” ("non riesco a vedere libido in qualunque cosa possa fare un ottantenne, fa sorridere solo il pensiero") e il discorso non ha potuto che ampliarsi sull’ex fidanzata Arisa (c’è possibilità di un ritorno di fiamma? Chissà? Intanto, pur non sentendosi, continuano a “litigare") fino al tema delle relazioni tossiche: “Quando c’è tanta passione, c’è sempre una relazione tossica”, sostiene il manager dei vip che si definisce non “fluido” perché “mi pare un termine da analisi del sangue” ma “bisessuale”. Certo che “quando ho visto Arisa nuda per la prima volta, pensavo di non farcela… è una bomba sexy! Aveva un paio di scarpe Dior che usavamo soltanto per il letto…”. La parola all’avvocato Andrea Di Carlo.
Ha difeso Memo Remigi via Instagram, ma poi ha cancellato il post. È un dietrofront?
«Cancellare non vuol dire rinnegare, il mio pensiero quello rimane. Però avevo esagerato nei confronti di Serena Bortone che tra l’altro ritengo un’amica».
Sì, nel post l’ha definita “gattara single” ma anche “sciatta” e “peggio di Alfonso Signorini”...
«Le ho mandato un mazzo di fiori molto costoso. Non prendo i fiori dal fioraio, ma dal fiorista. Ci tengo a precisarlo».
Ha ricevuto risposta?
«Per ora no».
Riguardo a Remigi, invece, conferma la difesa?
«Ma certo! Io sono della vecchia guardia ma non dico che si debba giustificare tutto. Però se pensi che anche la legge stabilisce che dopo gli 80 anni non vai più in galera, ci sarà un principio per cui se tocchi il culo a qualcuna magari non per forza devi essere messo alla gogna. Pensare che ci sia stata della libido nel gesto di Remigi mi fa sorridere, ma magari! Mi auguro di arrivare a quell’età potendomi ancora esprimere in tal senso ma certi desideri invecchiano eccome, purtroppo».
Le dispiace per Remigi?
«Sì, soprattutto per la solennità del modo in cui è stato cacciato. Se ne poteva parlare, avrebbero potuto fargli chiedere scusa in diretta in una prossima occasione. Bisogna considerare che una botta del genere su un uomo che ha quell’età non dico possa essere letale ma comporterà certo delle conseguenze».
E le dispiace per la Morlacchi?
«Beh, credo che sia in ripresa dalla pacca».
Se fosse il manager di Jessica Morlacchi cosa le consiglierebbe in questo momento?
«Non saprei, non lavoro con i Nip».
E se invece fosse il manager di Remigi?
«Gli direi “de sta bono"».
Intravede un futuro per lui in Rai?
«Nella vita nulla è per sempre. Non lo è l’amore, figuriamoci la televisione».
Lei di lavoro gestisce vip per la tv. Immagino male se penso che le sia capitato di vedere ben di più di una pacca sul culo? O comunque si sarà ritrovato in qualche situazione bizzarra? C’è un aneddoto che ha voglia di raccontarci?
«Anche se avessi visto le peggiori nefandezze, sono un super professionista: non le racconterei nulla. Nemmeno senza nome. Che mi metto a fare? Gli indovinelli di Giuseppe Candela (giornalista di Dagospia, ndr)?».
No no, non glielo chiederei mai anche perché mi pare di ricordare che ci sia della scarsa simpatia tra voi due?
«Beh, siamo a processo».
Come sta andando?
«Sta per iniziare. Parto comunque dal presupposto che io reagii male in quell’occasione. Lo feci perché Candela era andato a toccare, appunto con un indovinello, Arisa che all’epoca era la mia fidanzata. Sapevo che lei era rimasta ferita dalle sue parole. Quindi mandai a lui una serie di vocali in cui gli dicevo, in modo colorito, che... “aveva scocciato"».
Se ne è pentito?
«Sì, ho sbagliato. Soprattutto perché gli ho dato un’importanza che non meritava».
Comunque mi pare lei abbia un carattere bello reattivo, come lo coniuga con la gestione di vip (che sicuramente avranno, pure loro, delle complessità caratteriali)?
«Beh, so come si sta al mondo. Io faccio quello che porta la renna in tv, poi il fuoco lo devono mettere gli autori per fare un buon arrosto. In questo lavoro, l’importante è non innamorarsi mai troppo di quel che si fa, riuscire a mantenere un distacco».
Così mi provoca però...
«Perché?»
Perché lei è stato il manager di Arisa sia quando eravate una coppia, sia dopo la rottura. Ho letto che a Ballando le Stelle c’era questa regola per cui non potevate stare in studio nello stesso momento?
«Tra me e Arisa c’è stato un grande amore. Io ero il suo manager ma senza portafoglio perché figurati se prendevo soldi dalla mia donna. Purtroppo, il nostro rapporto si è chiuso praticamente il giorno prima di arrivare a Ballando e il contratto con la trasmissione era ancora in essere. Non potevo certo piantarla lì. Lei ha preso questa decisione, anche legittima, di tenermi lontano durante le prove. La capii. Però feci di tutto per fargliela pagare».
Per esempio?
«Per esempio, dopo tre settimane cominciai a uscire con un’altra persona. Rosalba ci incontrò alla festa di Federico Fashion Style e non la prese bene. Non ci furono scenate, mi chiese solo: “Chi è questa?” e se ne andò. Il giorno dopo, vidi dai monitor come si muoveva con Vito, e capii subito che cosa avesse in mente».
Una controripicca?
«Quando due anime si incontrano e si conoscono così profondamente, si comprendono al volo. Non c’è nemmeno bisogno di parole».
E come mai queste due anime si sono allontanate?
«A lei non piace essere comandata. Ma un manager dei consigli, delle dritte te li deve pur dare. Rosalba si arrabbiava spesso con me, anche perché non riusciva a vedere questa differenza tra manager e fidanzato. Se, per esempio, le dicevo che una foto che avrebbe voluto postare sui social non era adatta al momento artistico che stava attraversando, veniva giù il mondo».
A proposito di foto, la svolta sexy di Arisa sui social la dobbiamo a lei, Andrea Di Carlo?
«No, quella è successa dopo che ci siamo lasciati».
Un’altra ripicca?
«No no, non credo».
Con quegli scatti “hot” Arisa ha attirato l’attenzione di tutti, perfino quella di Rocco Siffredi?
«Guarda, io quando l’ho conosciuta ci ho messo due minuti a capire che fosse una bomba sexy. Tra l’altro sono molto open mind. Non parlo di “fluidità” perché mi pare un termine da analisi del sangue. Però diciamo che la bisessualità vissuta come tale, significa che ti innamori delle persone a prescindere dal sesso. Ed è quello che faccio io. Però lei è oggettivamente pazzesca, non le si può dire nulla dal punto di visto fisico. La prima volta che l’ho vista nuda ho pensato: “Dio, non ce la farò mai perché questa è troppo per me!”. Poi invece ce l’ho fatta eccome (ride, ndr). Ma questa “soggezione” iniziale c’è stata, non posso negarlo».
Lei però sembra non saperlo… Arisa, intendo. Spesso si mostra insicura…
«Ma va, non lo è per niente! Una volta a Sanremo era in bagno all’Hotel de Paris e mi fa, dal nulla: “Ma tu lo sai che stai con una delle dieci donne più belle del mondo?”. Io risi. Invece non stava scherzando. Sa di essere bellissima. L’unica cosa a cui fa fatica a credere è quella di riuscire a instaurare rapporti duraturi con l’altro sesso…».
Sa che me ne parla come se fosse ancora un po’ innamorato?
«Di Rosalba? Beh, l’amore quello vero è per sempre, no? Il fatto che due persone si lascino, non vuol dire che non si amino più. Faccio l’esempio di Marilyn Monroe: lei a 39 anni si è tolta la vita ed è rimasta un mito per sempre. Cosa che magari non sarebbe accaduta se avesse vissuto fino alla vecchiaia. Ecco, per me l’amore funziona così: a un certo punto si ferma, ma non finisce. Difficilmente potrò pensare a Rosalba senza un pensiero gentile. Se fossimo andati avanti probabilmente ci saremmo distrutti perché abbiamo due caratteri particolari. Io sono iperattivo, proprio diagnosticato, mentre lei tende al silenzio e all’introspezione. Comunque nessuno dei due s’è lasciato dicendo “Non ti amo più”...».
Mi sta dicendo che intravede qualche possibilità di ritorno?
«Non lo so. Però posso dirti che frequenta la farmacia sotto casa mia, ci è passata l’altro giorno. Lei non abita in questa zona, com’è che è venuta proprio qui? Sapeva che il farmacista me l’avrebbe detto…».
Ma vi sentite?
«No. Qualche tempo fa le feci gli auguri per il compleanno mentre ero a Formentera con un’altra. Lei non mi rispose personalmente ma fece un post di ringraziamento in cui ringraziava tutti tranne un certo “D. C.” che, guarda un po’, sono le iniziali del mio cognome. Ho provato a chiamarla con l’anonimo e mi ha risposto: “Che vuoi Andrè?”. Come faceva a sapere che fossi io? Sono rimasto in silenzio. E anche lei. La “telefonata” è andata avanti così per 50 secondi in cui sentivamo il reciproco respiro. Poi lei ha attaccato. Questa è l’ultima volta che ci siamo sentiti».
Ma facciamone subito una fiction!
«C’è già chi se ne sta occupando…».
Ah sì?
«Barbara Alberti a cui racconto tutte le mie sventure si sta interessando particolarmente a questa storia. Magari ne esce qualcosa… Anche perché, tra me e Rosalba, ne sono successe davvero tante. Come quella volta ad Amici…».
Cos’avete combinato?
«Ma niente! Io avevo promesso che non l’avrei disturbata durante il programma per lasciarla lavorare serenamente. E così feci, infatti. Però la tartassai di telefonate fino al giorno prima dell’inizio di Amici. La mia promessa, del resto, partiva dal primo giorno della trasmissione. Non ho mancato di parola (ride, ndr). Lei alla fine mi chiamò a pochi minuti dalle riprese per dirmi “Statt’accuort che altrimenti qualcosa te lo combino pure io”, una roba del genere. Intanto però, mi aveva chiamato. Era una cosa positiva. Poi da lì ho mantenuto la mia promessa di non disturbarla. Più o meno...».
Più o meno?
«Beh, non l’ho mai chiamata. Però ho tappezzato il mio Instagram di storie e foto romantiche che avevamo fatto insieme durante la nostra relazione ma che non avevamo pubblicato. Lei non ha avuto reazioni. Un giorno l’ho incontrata in giro e le ho detto: “Scusa, ma perché non mi denunci per stalking?”. Lei mi ha guardato e mi ha fatto: “Perché voglio bene ai tuoi figli!”. Sembrava Filomena Marturano in Matrimonio all’Italiana (ride, ndr)».
E pensare che avevate pure fissato la data delle nozze… È vero che sono saltate “a causa” di un’ospitata di Arisa da Mara Venier?
«Allora, due presupposti: il primo è che io non ero molto d’accordo col fatto di annunciarlo già in tv e lei lo sapeva. Poi lo fece dire lo stesso al giornalista Santo Pirrotta al programma della Volpe e la notizia uscì su centinaia di testate, va bene. Il secondo presupposto è che non amavo guardala quando stava in televisione…».
Come mai?
«Non mi andava di mischiare il personaggio tv con la persona che conoscevo… Magari partiva un siparietto con Rudy Zerbi e…».
E insomma, lei è gelosetto.
«Sì, molto».
Ma quindi cosa successe davvero dalla Venier?
«Allora, Rosalba si era comprata un paio di scarpe di Dior e io le dissi subito che quelle le avremmo usate solo nel letto. Quel giorno, mi scrisse per dirmi di guardarla dalla Venier perché si sarebbe messa proprio quelle scarpe. Caddi nella trappola. Mara mandò una clip di due minuti, un tempo televisivo lunghissimo, dove non venni citato. Poi neanche Rosalba disse il mio nome. Qualcuno lo vide come un gesto di riservatezza, quasi gentile nei miei confronti. Io andai fuori di matto. Lei, una volta a casa, cercò di calmarmi e ce la fece anche. Solo che poi alle quattro del mattino si svegliò e mi disse che voleva tornare a casa sua. Io venivo da un Sanremo in cui avevo portato sia lei che Ibra e che era stato veramente stressante, come solo il Festival sa essere. Ero spossato. In quel momento, mi dissi proprio: “Io non voglio stare con qualcuno che mi pianta una scena alle quattro del mattino e mi scombussola la vita dal nulla”. Così Rosalba prese la porta e io scrissi subito un post su Instagram. Qualcosa tipo: “L’amore è per i coraggiosi, arrivederci e grazie, il matrimonio non si fa più”. Questa fu la cosa più sbagliata del mondo, non avevo calcolato la potenza mediatica di quanto avevo scritto. Tutti quanti riportarono: “Arisa lasciata all’altare” ecc ecc. Non avevo pensato potesse succedere, mi è spiaciuto farle del male».
Comunque per stronzo è passato lei, eh? Non si preoccupi…
«Eh ma questa cosa le si rivoltò contro in modo molto feroce. Si prese una bella botta. Andai a trovarla qualche giorno dopo ed era molto giù. Potessi tornare indietro, non lo rifarei, lo ammetto».
E adesso?
«Adesso mi faccio bastare che va dal mio parrucchiere e si fa le stories, va dalla mia estetista e si fa le stories, va dal mio farmacista e quello me lo riferisce…».
Non vorrebbe qualcosa di più?
«Credo che Rosalba voglia stare con qualcuno, ma anche che avere qualcuno che la ami vada al di fuori della sua comfort zone. E io sono in grado di amarla tantissimo, per questo l’ho destabilizzata. Ai tempi d’oro potevano succedere cose tipo mi manda un messaggio scrivendomi: “Mi manchi” e io – che allora ero ancora un’anima innocente – le rispondevo: “Anche a me, da morire! Quando ci vediamo?”. Lei: “Ho detto che mi manchi, non che ti voglio rivedere” (ride, ndr). Rosalba è così. Ci siamo conosciuti prima che la sua relazione precedente, con Lorenzo, finisse. Ho assistito all’epilogo di questo amore – tanto si vedevano una volta l’anno – e fu una separazione molto fredda, un ciao ciao praticamente amichevole. Insomma, non ho mai visto Lorenzo arrampicarsi fino alla stanza dell’hotel di Roma in cui stavamo e dire: “Mò t’ammazzo!”. Sarebbe stato quasi più sano così, no?».
Si è parlato di relazione tossica tra voi?
«Tutte le relazioni dove c’è tanta passione sono relazioni tossiche, sai?»