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 2022  novembre 01 Martedì calendario

Intervista a Licia Ronzulli. Dice che i medici no vax non dovrebbero essere reintegrati

Dieci e mezzo di sera, sabato. In sottofondo i piatti del ristorante. Il dialogo con Licia Ronzulli è complicato. Ma il problema non è il rumore. Ha detto di no a un’intervista a voce, ma ha accettato di rispondere a domande scritte per poi eventualmente precisare quello che serve con una breve telefonata. Non è il massimo, ma va bene così. È da settimane al centro di un dibattito feroce a proposito del suo rapporto con Giorgia Meloni, che si è rifiutata di accoglierla nel governo scatenando i vaffa di Berlusconi. E si parla di lei, capogruppo al Senato di Forza Italia, per le tensioni dentro al suo partito, dove la considerano una specie di Zarina (parola scivolosa) che fa e disfa a suo piacimento, mettendo a disagio Tajani e in allarme Marina e Pier Silvio, i figli del Capo. Ronzulli nega, abbandonandosi a un ingannevole senso di fiducia e considerando in malafede chi pensa a Forza Italia come alla mina che farà saltare il governo.La diffidenza istintiva non le impedisce di rispondere a tutto, accettando di integrare le domande fino a lunedì pomeriggio. Con poche eccezioni: i rapporti del Cavaliere e della Lega con Putin, sui quali diventa vaga. Le frasi di La Russa sul 25 aprile, la bocciatura tra i sottosegretari di Mangiavalori (un suo uomo). E il ruolo ambiguo delle donne nell’universo Berlusconi. 
«Non è un’intervista per Chi».
Senatrice Ronzulli, perché Meloni non l’ha voluta nel suo governo?
«Bisognerebbe chiederlo a chi decideva consultando i trend-topic».
Non mi è chiaro. Era Meloni a decidere.
«Mi è stato detto che la rete (la minoranza No Vax) si è scatenata. Ma la cosa che più mi ha fatto star male, non tanto per me quanto per quello che la mia famiglia è stata costretta a subire, è la violenza mediatica usata nel costruire un caso inesistente».
Perché parla di violenza?
«Sono stata il capro espiatorio per coprire un disegno che non mi riguarda e non conosco. Ma non è molto importante ora: sono stata indicata e poi eletta per svolgere un lavoro bellissimo, quello di capogruppo al Senato. Cercherò di farlo al meglio, come sempre».
Pensa anche lei che Meloni sia supponente, prepotente, arrogante e offensiva?
«Io certamente no. Il presidente Berlusconi ha spiegato bene cosa fossero quegli appunti. Penso che il presidente Meloni sia una donna capace e tenace, diversamente non sarebbe dove siede ora».
Lei provò a nascondere il biglietto incriminato, magari Berlusconi voleva farlo vedere.
«Sono interpretazioni utili solo a riempire le pagine dei quotidiani. Sicuramente eravamo in una fase complicata. C’erano le trattative aperte. Certe frizioni sono fisiologiche, soprattutto se in ballo ci sono emergenze come quelle che siamo chiamati ad affrontare. Volevo evitare quello che poi è accaduto».
Perché Meloni, una volta saputo del biglietto, disse: «Si è dimenticato di aggiungere una cosa, che io non sono ricattabile»?
«Dovrebbe chiederlo a lei. Una cosa è certa: nessuno dentro a Forza Italia ha mai pensato o provato a farlo».
C’è anche un virus che vi divide. La cito: se il Covid non fa più paura è solo grazie ai vaccini. Non è esattamente la posizione del governo.
«La posizione di Forza Italia sulla gestione del virus è stata fondamentale per far ripartire il Paese e la rivendichiamo orgogliosamente. Il Covid è stato un’emergenza globale che la maggioranza degli italiani ha affrontato con spirito di unità nazionale. Spirito che anche il presidente Mattarella ha ricordato, sottolineando l’importanza della campagna di vaccinazione».
Il governo strizza l’occhio ai No Vax?
«No, ma è il messaggio che potrebbe passare rivedendo di punto in bianco le norme che regolano la somministrazione dei vaccini. È anche per questo che auspico un processo graduale per il superamento delle misure anti Covid. La delegazione di Forza Italia su questo non getterà la spugna».
Giusto reintegrare i medici non vaccinati?
«Forse si sarebbe potuta attendere la scadenza naturale della misura, il 31 dicembre, così da evitare che la maggioranza silenziosa di chi, onorando il camice, si è responsabilmente vaccinato si sentisse sconfitta dalla minoranza chiassosa dei No Vax. Ma se lo chiede a me, chi è No-Vax e quindi va contro la medicina e la scienza non dovrebbe operare in campo sanitario».
Il governo ha appena introdotto un nuovo reato per limitare i rave party, ma ha lasciato che a Predappio sfilassero 4.000 persone con il braccio teso.
«È giusto che il governo si sia occupato subito dei rave party. Lo Stato non può guardare dall’altra parte quando ci sono eventi abusivi in cui non è garantita alcuna misura di sicurezza e dove, quasi sempre, si crea un contesto di assoluta illegalità. Basti pensare all’enorme quantità di droga che viene spacciata durante queste feste».
Predappio?
«Francamente, non credo che si possa fare un paragone con altri tipi di manifestazioni, soprattutto considerando la pericolosità evidente dei rave».
Senatrice, ha bevuto anche lei un po’ di vodka di Putin?
«Non ero presente quando il presidente Berlusconi ha pronunciato la frase a cui si riferisce, ma dall’audio si capisce che era solamente una battuta».
Chi ha dato l’audio incriminato all’agenzia Lapresse?
«Qualcuno che non vuole il bene di Forza Italia e del suo presidente: si è macchiato di un reato e ha offerto il fianco a chi voleva danneggiarci».
Chi lo fa il coordinatore di Forza Italia?
«Non è un argomento all’ordine del giorno. E se vogliamo fare chiarezza, la stampa mi attribuisce un incarico da me mai richiesto. Nessuno vuole aprire questo capitolo. Il coordinatore di Forza Italia è il vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, che lo ha fatto benissimo in questi anni».
È vero che agenda e telefono del Capo sono nelle sue mani?
«È una delle tante leggende metropolitane che sono state dette e scritte sul mio conto. Il presidente gestisce il suo tempo, al meglio e ben da prima di conoscere me, decidendo da solo cosa fare e chi incontrare. Ma come sempre accade, le persone che non ricevono telefonate o incarichi da parte sua preferiscono dare la colpa a me. Più facile».
Nega che il partito sia spaccato in due?
«Lo nego. Forza Italia per la sua stessa natura non può essere un partito diviso: c’è un leader forte che ascolta tutti e poi decide».
Lei è favorevole al tetto del contante a cinquemila euro?
«Sì. È una vecchia proposta di Forza Italia. Quindi la sosterremo. Chi paga in contanti non è necessariamente un ladro o un evasore. Forse non l’avrei ritenuta la priorità del nuovo governo».
Qual è la priorità?
«C’è una crisi energetica che richiede un intervento immediato da parte dell’esecutivo. E poi dobbiamo concentrarci sulla riduzione della pressione fiscale. Daremo a famiglie e imprese le risposte che si aspettano e lo faremo in tempi rapidi, di pari passo con le misure e le iniziative che si stanno definendo a livello europeo».
Davvero ha detto: sono un soldato nelle mani di Berlusconi?
«Assolutamente sì. È la verità. Il presidente Berlusconi è il leader di Forza Italia, che senza di lui non esisterebbe. Tutti noi gli dobbiamo moltissimo, anche se in molti, troppe volte, se ne dimenticano e antepongono ambizioni e interessi personali a quelli del partito».
Le dà fastidio che si parli di lei più per il legame col Capo che per le sue idee?
«Sì. Ma quando si ha l’onore di essere al fianco di uno statista come il presidente Berlusconi si portano consapevolmente anche gli oneri di questo impegno».
Figli alle coppie gay, sì o no?
«La priorità deve sempre essere il bene dei minori. Io penso che abbiano il diritto di avere una mamma e un papà».
Sull’aborto decide solo la donna?
«Sono per la libertà di scelta di ogni donna. Una conquista che non può essere in nessun caso messa in discussione o archiviata. La difenderò sempre».
Senatrice, quanto dura il governo?
«Cinque anni, nei quali sono certa che farà benissimo».
Il presidente del Consiglio ha più paura dell’opposizione di Conte o della sua e di Salvini?
«Non scherziamo. Ho aspettato undici anni per vedere tornare il centrodestra al governo e secondo lei sarei così masochista da fare opposizione?».
No?«Forza Italia sarà il garante del programma che abbiamo presentato agli italiani».
Tra un anno sarà ancora lei il centro della destra di governo o Tajani assieme a Renzi e a Calenda?
«Antonio Tajani è tra i fondatori di Forza Italia che è e resterà unita. Porteremo a termine gli impegni presi con gli italiani. Gli elettori, come era ovvio, non si sono lasciati ingannare da chi ha provato in malo modo ad imitarci. Non saremo certo noi a commettere questo errore».