la Repubblica, 30 ottobre 2022
Golpe in Moldavia, il piano segreto di Putin
Questa settimana il dipartimento del Tesoro americano ha messo sulla lista delle sanzioni un politico della Moldavia, Ilan Shor, e lo ha accusato di partecipare a un piano segreto russo per prendere il controllo del piccolo paese di due milioni e mezzo di abitanti.
Shor è un populista senza ritegno, alle ultime elezioni ha preso circa il sei per cento e in questo momento vive in esilio in Israele perché è accusato di avere rubato un miliardo di dollari nel 2014, quando era sindaco della città di Orhei. In Moldavia un miliardo di dollari equivale all’otto per cento del Pil nazionale.
Dall’estero Shor controlla una folla di supporter, che in queste settimane stanno manifestando nelle strade moldave con modi sempre più aggressivi e chiedono le dimissioni della presidente Maia Sandu. L’obiettivo della folla è rovesciare il governo, installare al suo posto il politico filorusso e bloccare il processo di adesione all’Unione europea.
La Russia può aiutare con facilità i tifosi di Shor e destabilizzare l’intero paese con poco sforzo. La Moldavia dipende al cento per cento dal gas russo, l’inverno sta arrivando e non ci sono alternative.
Gazprom ha già annunciato un taglio alle forniture del trenta per cento e questo ovviamente ha alzato i prezzi e creato nervosismo. Inoltre la Moldavia ha un grande problema di approvvigionamento di energia elettrica. Di solito prende il trenta per cento del suo fabbisogno dalla rete dell’Ucraina, che fino a poco tempo fa produceva energia elettrica in abbondanza e la rivendeva all’estero. Ma adesso la campagna russa di bombardamenti con missili e droni iraniani contro le infrastrutture ucraine fa scarseggiare l’energia e non c’è più un surplus da vendere ai moldavi, anzi.
«Ogni bomba russa contro le centrali ucraine è una bomba anche contro di noi», dicono nella capitale Chisinau.
Il settanta per cento viene invece da una centrale elettrica che però è sul territorio della Transnistria, quindi di quel minuscolo stato cuscinetto tra Moldavia e Ucraina controllato dai soldati russi. Ai quali ora basta schiacciare un interruttore per lasciare la Moldavia al buio.
Il Washington Post venerdì sera ha pubblicato molti dettagli del piano russo per prendere la Moldavia, grazie a documenti ottenuti dall’intelligence dell’Ucraina e verificati in autonomia. A gestire l’operazione è il generale Dmitry Milyutin dell’Fsb, i servizi segreti russi, che con discrezione manda operativi nel paese per gestire l’ascesa politica di Shor.
Milyutin si serve di un businessman russo, Igor Chaika, come “del suo portafogli” per finanziare la manovra. La procura anti-corruzione moldava questa settimana ha arrestato ventiquattro persone, anche del partito di Shor, perché pagavano di nascosto i dimostranti e ha sequestrato venti borse nere con l’equivalente di 180 mila euro in contanti.