Avvenire, 28 ottobre 2022
La fiducia delle famiglie italiane cala ai minimi da 9 anni ad ottobre
Mai così bassa da oltre nove anni e più bassa anche dei livelli toccati durante la pandemia. La fiducia dei consumatori rilevata dall’Istat scende ad ottobre (da 94,8 di settembre a 90,1) ai minimi da maggio 2013, registrando una dinamica negativa per il secondo mese consecutivo, dopo essere risalita ad agosto. Non va meglio per le imprese (da 105,1 a 104,5): l’indice diminuisce per il quarto mese consecutivo. Dopo la marcata crescita registrata nel 2021, il ridimensionamento e la stasi nella prima metà del 2022, da luglio è iniziata una nuova fase di calo. Il clima di fiducia dei consumatori non fotografa ancora il sentiment verso il nuovo governo, perché la raccolta dei dati per questa indagine avviene nei primi 15 giorni del mese di riferimento. Il governo Meloni ha giurato il 22 ottobre. E l’esito delle elezioni del 25 settembre, nonostante sia emersa una maggioranza chiara, sottolinea l’Unione nazionale consumatori,
«non ha prodotto un miglioramento della fiducia». Il Codacons parla di “crollo verticale”. Continua a prevalere la preoccupazione per il caro bollette e in generale per l’impennata dei prezzi. Con una ricaduta negativa sui consumi e sulla crescita. Confcommercio segnala come il clima di incertezza di certo scoraggia la spesa e rimarca il rischio di recessione tecnica dalla fine dell’anno: di qui, «l’urgenza di ulteriori interventi» per sostenere imprese e famiglie. Sullo stesso fronte Confesercenti rilancia l’allarme secondo cui da qui alla fine dell’anno il 68% degli italiani preveda di ridurre gli acquisti: una spending review che mette a rischio 5 miliardi di euro sui consumi.