Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  ottobre 28 Venerdì calendario

Intervista a Guillermo Mariotto

È il veterano della giuria, diciassette anni diBallando con le stellee non sentirli. Sornione e perfido, quando Guillermo Mariotto fu convocato la prima volta per partecipare allo show si presentò apposta con la gamba fasciata. «Pensavo volessero farmi ballare, invece mi spiegarono che dovevo fare il giudice. Meno male».
Nato a Caracas, studi a San Francisco, stilista direttore creativo di Gattinoni, dà i voti con aria beffarda.
Domani su Rai 1 la ballerina per una notte, nella sala stile Non si uccidono così anche i cavalli? sarà Paola Perego.
Come spiega il successo?
«Nasce da un’armonia generale, persino il pubblico mi è sembrato diverso. Il cast è determinante, noi siamo uguali e sempre diversi, più battaglieri. Se no, sai che noia».
Primi anni a “Ballando”?
«C’era un solo microfono, veniva dato in ordine di posizione, c’erano Roberto Flemack, Heather Parisi, Amanda Lear, e ogni volta un presidente di giuria diverso. Ero l’ultimo a dover dire la mia: ripetevano tutti: “Io penso che”, “Io credo che”. Ho detto: “Io ho sentito che...”. Da lì è cambiata la storia».
Il rapporto con Milly Carlucci?
«La conosco da così tanto tempo, c’è affetto e rispetto, è “il capitano mio capitano”. Dipende da dove mi mette e posso remare o fare lo sguattero».
Va bene, ora fa il buono. In realtà lei e Selvaggia Lucarelli siete due iene. In cosa è diversa la cattiveria?
«La sua è femminile, più complessa e feroce. Utilizza un j’accuse come tono, è perentoria, abituata a parlare come scrive, ma certe cose dette a voce suonano diverse. Io ho detto cose anche più forti ma col sorriso.
Non vado dritto: “Prendo e ti sparo”, è uno sparo ragionato».
Sempre sparo è.
«Avendo una mamma e una sorella del segno del Leone capisco il protocollo. Per loro è tutto: “Io dico, io faccio e non mi si deve neanche chiedere perché”. La leonessa difende i cuccioli dal maschio perché non se li mangi, Selvaggia proteggerà il suo cucciolo, in un modo o nell’altro, anche andando a caccia».
Che pensa di Iva Zanicchi?
«La adoro. Ha una squadra di cinesi che giocano a ping pong con i suoi neuroni, la velocità di quella donna è disumana. Da Alberto Matano ho fatto una provocazione: in un universo parallelo dove Iva è in finale il pubblico voterebbe lei o Garko?».
E lei chi voterebbe?
«Mille volte Zanicchi».
La fede è sempre fondamentale?
«Senza la fede la vita sarebbe un piagnisteo. È un dono. Con Padre Sergio domenica a mezzogiorno nella chiesa di San Camillo de Lellis a Roma, portiamo il balletto di Rosanna Banfi sulla battaglia contro il tumore. Ballando con le stelle finisce in parrocchia, io camilliano spingo per l’assistenza dei malati a casa».
Pensa ancora che la bellezza salverà il mondo?
«Va cercata ovunque, è una questione di equilibrio. La bruttezza ha in sé una carica emotiva più forte, la rende di per sé bella. Devi andare oltre, cercare l’altro lato del cuore».
A proposito di altri lati, lei ha inventato la definizione “lato B”.
«Che ridere. Ero giudice a Miss Italia, presidente della giuria tecnica. Le ragazze scendevano le scale tipoZigfield folliese si presentavano: “Vengo dal Veneto e voglio salvare il mondo”. Le prime venti vanno a destra e a sinistra. Presentavano MikeBongiorno e Loretta Goggi. Avendo l’abitudine di fare casting, osservo le donne davanti e dietro. Se avessi detto che bisognava guardare il didietro sarebbe stato volgare, dico: “Ma il lato B?”. Mike, intelligente com’era, prese la palla al balzo».
Quindi?
«L’indomani non c’era Miss Italia ma una partita mi pare, il tempo necessario perché montassero a panna tutti i giornali: “Mica si elegge miss culetto”. Argentini entusiasti: “Gli italiani hanno scoperto che non esistono solo le tette”. Imbarazzo. Ma il modo di dire è rimasto».
Che pensa di Giorgia Meloni?
«È molto decisa a tutto. Vedo nei suoi occhi una Don Chisciotte contro i mulini a vento. Vogliamo che l’Italia migliori, quindi auguri. Quando sottolineano “prima donna al governo” mi fa sorridere. Sono abituato alle donne al potere, i tempi non sono maturi per gli uomini».
Sua madre vive ancora in Venezuela o si è trasferita in Italia?
«Mamma è stata qui sei mesi, è medico. Ha avuto il covid, le è venuta la broncopolmonite e non voleva andare in ospedale.
Per farle la puntura di antibiotico la mattina mi faceva vedere i sorci verdi»,
Quando una donna è elegante?
«Se è gentile nei modi. Non serve essere ricche né comprarsi tanti vestiti, l’eleganza è interiore».
In atelier dice mai alla cliente che un abito non le dona?
«Mica una volta, mille. Sono implacabile. Molto peggio che in giuria».