Corriere della Sera, 27 ottobre 2022
A chi conviene il contante
Sono anni che cerco controindicazioni al limite ragionevole di utilizzo del contante, ma non ne ho mai trovata una. Il Ministro Salvini invece ne trova molte, visto che propone di alzare il tetto da 2.000 euro a 10.000, e allora gli chiedo: «Per chi è vantaggioso girare con 10.000 euro in tasca?». Sicuramente per gli spacciatori, per chi paga tangenti, per chi lavora in nero (che può anche accedere a tutti i benefici e aiuti previsti per gli indigenti, incluso il reddito di cittadinanza).
Dai dati dell’Ocse, Unione Europea, Tax Research emerge che siamo un Paese molto corrotto, e tutte le inchieste legate al mondo degli appalti dimostrano che le tangenti si pagano in contanti. Non solo: di cash vive lo spaccio di droga, il contrabbando di petrolio, di merce contraffatta. Scoraggiarne l’uso, a favore dei pagamenti tracciabili è un dovere perché si contrastano le attività illecite. È un dovere perché contribuisce a ridurre l’illegalità nel mondo del lavoro. È un dovere perché rende più complicata la vita agli evasori. Vale la pena rinfrescare le tabelle Istat pubblicate nel 2021 sull’economia sommersa: 183 miliardi. Un’economia composta da 3,5 milioni di lavoratori irregolari e «a nero», cioè lavoratori pagati in contanti. Questo significa zero entrate fiscali e zero contributi versati. E coinvolge un’infinità di settori: dall’edilizia alla sanità, dal commercio all’ingrosso alla ristorazione, alla logistica. A questo si aggiungono centinaia di attività che vanno dall’avvocato al medico, dall’estetista al parrucchiere, dal libero professionista all’idraulico, che incassano le prestazioni in contanti e su cui non pagano tasse.
Dunque: alzare il tetto a 10.000 euro quali vantaggi porta e a chi? Tra l’altro è meno rischioso tenere in tasca un bancomat o una carta di credito rispetto al cash. Il vicepremier intende allinearsi ad una «media europea». E cioè quale? In Francia e in Spagna il tetto è a 1.000 euro, in Grecia 500, in Belgio e Portogallo 3.000. In Germania, Austria, Lussemburgo, Irlanda per esempio non ci sono limiti, ma non c’è nemmeno l’evasione e il sommerso che abbiamo noi. Nemmeno negli Stati Uniti c’è un limite al contante, ma se vai a comprare qualcosa sopra i 100 dollari difficilmente accettano contanti, perché nessuno vuole trovarsi a gestire una cassa piena di cash.
Anche nei nostri supermarket la rendicontazione è più facile da quando i clienti pagano per lo più con carta. Negli Usa quando beccano un evasore, l’evasore se lo ricorda per tutta la vita. In Italia siamo meno cattivi. Le ricordo ministro che chi evade ruba i servizi sanitari di cui usufruisce senza aver contribuito a pagarne il costo, come non ha contribuito a pagare la scuola dove manda i suoi figli, o la costruzione delle strade che percorre ogni giorno. Tutto questo lo pagano i soliti, quelli che 10.000 euro tutti insieme fanno fatica a vederli. Loro non si sono mai lamentati del tetto al contante, anzi la vedono come una misura giusta di contrasto. La premier Meloni ha dichiarato che è una discussione ideologica, che non c’è correlazione fra economia sommersa e limite al contante. A dire il vero un recente studio di Bankitalia la correlazione l’ha dimostrata.