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 2022  ottobre 27 Giovedì calendario

I 70 anni di Roberto Benigni

Tanti auguri a Roberto Benigni che oggi compie 70 anni. Ma niente candeline né celebrazioni pubbliche. L’artista italiano più originale e sorprendente manterrà il consueto riserbo (tradotto: festeggerà con l’amata moglie Nicoletta Braschi) continuando a lavorare al nuovo progetto destinato alla piattaforma Paramount +: Francesco – Il Cantico, un grande show dedicato al celebre testo del Santo di Assisi spiegato, divulgato, trasfigurato dalla leggerezza poetica, dalla cultura e dalla spiritualità «profonda ma intessuta di dubbi» dello stesso Benigni.
IL RECITAL
San Francesco dopo I 10 comandamenti, lo show biblico che nel 2014 inchiodò su Rai1 10 milioni di spettatori. Il Cantico delle Creature dopo Tutto Dante, la Divina Commedia, lo spettacolo dei record esportato nel mondo intero, e La più bella del mondo, il recital spacca-auditel dedicato alla Costituzione Italiana: a chi rimprovera Roberto di aver diradato le incursioni nel cinema (l’ultimo film da lui diretto è La tigre e la neve, 2005, mentre nel 2019 ha interpretato Geppetto nel Pinocchio di Matteo Garrone), l’attore e regista toscano risponde con la sua ispirazione poliedrica che gli permette di conquistare il pubblico rimanendo da solo in scena davanti a un leggìo, mischiando il Vecchio Testamento e il grande spettacolo, i principi fondanti della società italiana e la satira politica, l’attualità e il furore morale del Sommo Poeta. Solo lui poteva passare da Renzo Arbore (RaiMovie in questi giorni ripropone le sue folli recensioni cinematografiche andate in onda all’Altra Domenica) ai sacri testi, da L’inno del corpo sciolto, cavallo di battaglia delle sue prime apparizioni, al ruolo di esegeta e divulgatore della cultura più nobile. Benigni è un mix di libertà e leggerezza, talento mostruoso e umorismo implacabile. Un unicum che tutto il mondo ci invidia. I suoi successi rappresentano il prodotto di una carriera iniziata negli anni Settanta all’insegna della comicità dissacratoria, orgogliosamente popolaresca (è l’epoca di Cioni Mario), passata dall’umanizzazione della politica (nel 1983 Benigni prese in braccio il segretario del Pci Enrico Berlinguer) e proseguita nel nome dei grandi temi come l’Olocausto protagonista de La vita è bella, il film che nel 1999 vinse tre Oscar. Indimenticabile «Robertoooo!», l’urlo di Sofia Loren mentre Benigni andava a prendersi la statuetta camminando sulle poltrone e tutta Hollywood era letteralmente ai suoi piedi. E pensare che l’ammiratissimo giullare italiano è cresciuto in un’umile famiglia di contadini a Misericordia, frazione in provincia di Arezzo. «Ringrazio i miei genitori per avermi fatto il dono della povertà», disse proprio agli Oscar.
TROISI E ALLEN
E dopo aver sbancato nel 1984 i botteghini italiani in coppia con l’amico Massimo Troisi nella commedia-cult Non ci resta che piangere, Benigni viene conteso dai maestri: gira tre film con Jimi Jarmusch (Daunbailò, Coffee and Cigarettes, Taxisti di notte), La voce della Luna con Federico Fellini, Il figlio della Pantera Rosa di Blake Edwards, Asterix e Obelix contro Cesare in Francia, To Rome With Love di Woody Allen. Nel 2021, Roberto vince il Leone d’oro alla carriera a Venezia e lo dedica alla moglie Nicoletta. Con l’innocente sfrontatezza dei bambini Roberto si permette le uscite più spericolate ed esilaranti: in tv si getta a corpo morto su Raffaella Carrà, prende in braccio Pippo Baudo. Non perde occasione per attaccare Silvio Berlusconi, incontra Barack Obama. Papa Giovanni Paolo II decide di guardare con lui La vita è bella perdonandogli il Wojtylaccio, l’infausta battuta pronunciata a Sanremo dall’attore, prima condannato e poi assolto per vilipendio. E Papa Francesco gli fa i complimenti per I 10 comandamenti. Sei anni fa alla Festa di Roma, protagonista di un Incontro con il pubblico, Benigni rivela ad Antonio Monda che Michelangelo Antonioni voleva affidargli il ruolo di San Francesco, mentre Terrence Malick gli ha proposto di fare il Diavolo. Arriva ora il Santo di Assisi secondo Roberto. Tutti scommettono che sarà un nuovo miracolo di leggerezza, poesia. E gioia, un bene di cui oggi abbiamo un disperato bisogno.