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 2022  ottobre 24 Lunedì calendario

DEL FANTE DI DENARI – IL CEO DI POSTE È RIUSCITO NELL’IMPRESA DI RENDERE LA SOCIETÀ UNA POTENTISSIMA MACCHINA DA GUERRA, A SUON DI OPA E ACQUISIZIONI. ORA, LUI È DIVENTATO ANCHE NUMERO UNO DELL’AGENZIA GIUBILEO 2025, CHE DOVRÀ GESTIRE I MEGA APPALTI PER L’ANNO SANTO – GLI INIZI A JP MORGAN, L’ESPERIENZA IN CDP E TERNA, E LA PRIVACY CHE LO TIENE LONTANO DAI SALOTTI ROMANI: IL RITRATTO... -

Due Opa, una grande acquisizione e una presidenza prestigiosa. Non è poco per un 2021 che è stato in generale avaro di operazioni in Italia. Stiamo parlando di Poste e di Matteo Del Fante, ceo della società. Di lui si sa poco, anche perché non frequenta i salotti romani.

In pochi, ad esempio, si ricordano che è stato nominato numero uno della società che gestirà una parte importante degli appalti per il Giubileo del 2025. Il governo Draghi ha deciso, tramite decreto, la governance e i finanziamenti stanziati per l'Anno Santo. Una cifra considerevole: oltre 1,3 miliardi di euro. La newco è stata chiamata proprio Giubileo 2025.

La sede sociale è a Roma e durerà fino al 31 dicembre 2026, salvo scioglimento anticipato. Giubileo 2025 è stata capitalizzata dal Tesoro con cinque milioni in azioni prive del valore nominale. Al decreto è allegato lo statuto che disciplina il funzionamento affidato a un consiglio nominato dall'esecutivo, scavalcando gli enti territoriali. I soci della newco sono la Fondazione Cariplo, Cdp, Intesa Sanpaolo e Investire Sgr.

La squadra e i progetti Oltre a Del Fante, alla guida operativa è stato indicato Marco Sangiorgio, condirettore generale di Redo sgr. Nel consiglio d'amministrazione sono presenti anche Alessandro Tonetti, vicedirettore generale di Cdp, Nunzia Vecchione, ispettore capo della Ragioneria generale dello Stato e Ivana Guerrera, dirigente del Mef.

Certo, gestire i fondi per il Giubileo non è un compito facile. Si tratta di un lavoro enorme specialmente se si considera che manca poco tempo per realizzare infrastrutture che Roma attende da decenni. Prima di tutto ci sono le cinque tramvie che sono state inserite nel Pnrr e in parte erano già finanziate. Un altro intervento riguarda il Tevere. Si tratta di un vecchio progetto che consiste nell'eliminare le rapide all'altezza dell'Isola Tiberina, con banchine ripulite e approdi per le barche. C'è poi da fare il sottopassaggio piazza Risorgimento-Vaticano.

E infine il potenziamento della linea Termini-Fiumicino, la chiusura dell'anello ferroviario, la riqualificazione delle stazioni e nuove strade pedonali. Insomma, un vero stress test per la Città Eterna sia sul fronte della gestione finanziaria che della mobilità sostenibile.

Ma chi è Del Fante? Chi lo conosce bene lo descrive come una persona riservata, che difende con forza la sua privacy. Sposato con due figli, non ha grandi hobby. Ama il tennis e il tabacco. Il ceo di Poste possiede però quelle doti che caratterizzano i bravi banchieri: il riserbo e la capacità di decidere. Nato a Firenze, ha lasciato la città vari anni fa per andare a vivere prima a Milano, poi a Londra e ora a Roma.

Il suo curriculum parla chiaro. Nel 1991 è stato assunto da JP Morgan e dopo otto anni è stato nominato managing director a Londra. Nel 2003 è tornato in Italia alla Cdp dove è diventato direttore generale. Poi l'incarico a Terna e infine l'approdo alle Poste come amministratore delegato.

I nuovi territori Da ceo Del Fante ha costruito una potente macchina da guerra che è diventata la vera novità della finanza italiana. E la nomina a presidente di Giubileo 2025 non sembra averlo distratto. Le Poste rappresentano la più grande infrastruttura che opera nel recapito, nella logistica, nel risparmio, nei servizi finanziari e assicurativi.

Sono diffuse su tutto il territorio con circa 12.800 uffici e 37.500 sportelli. Una piattaforma dove si possono acquistare polizze, fondi, mutui e contrarre prestiti, anche se il vero piatto forte restano i libretti postali e i buoni fruttiferi.

Dal punto di vista societario le Poste sono una specie di piovra. Nel 2015 sono state privatizzate, ma la maggioranza del capitale è pubblico. Il controllo statale a sua volta si divide tra Mef (29,6%) e Cdp (35%): il governo rappresenta le nomine e la Cassa la cogestione tra pubblico e privato.

L'organizzazione prevede quattro aree e due canali commerciali. La direzione Posta comunicazione e logistica è rimasta nelle mani di Massimo Rosini, Vladimiro Ceci è diventato il responsabile del marketing, Camillo Greco guida la finanza, Marco Siracusano segue PostePay, Guido Maria Nola sovraintende il Banco Posta mentre Poste Vita è affidata ad Andrea Novelli.

Il suo braccio destro, nonché condirettore generale, è Giuseppe Lasco. L'offerta di prodotti e servizi è molto ampia. Per quanto riguarda il risparmio, l'azienda vende libretti postali a zero spese, buoni fruttiferi che assicurano in qualsiasi momento la restituzione del capitale investito.

Sul fronte bancario viene proposto un conto corrente in versione standard o pensionati e poi il conto BancoPosta. Numerose sono le carte offerte per fare acquisti sia in negozio che per lo shopping online o per prelevare cash. Sfuggita l'occasione Pioneer, Del Fante si concentrò per consolidare la raccolta postale. Ma il settore resta importante.

Secondo varie indiscrezioni, Poste valuterebbe l'opzione di aumentare la quota in Anima. Il gruppo è già il secondo azionista della sgr con una partecipazione dell'11%, dopo Banco Bpm che controlla più del 20%. Una mossa preventiva che, oltre a consolidare la presenza nel risparmio gestito, potrebbe evitare offerte d'oltreconfine.

A maggio la francese Amundi ha acquistato il 5,1% di Anima. Secondo Reuters , un'offerta estera è stata discussa tra i vertici della sgr e i funzionari del Tesoro. Senza trascurare che un mese prima il Crédit Agricole era diventato il maggior azionista (9,18%) di Banco Bpm. Polizze Tabacchi C'è poi il ricco capitolo previdenziale dove Poste, con 16,9 miliardi di premi nel 2020, rappresenta uno dei principali competitor italiani. Un settore su cui Del Fante e la presidente, Maria Bianca Farina, puntano molto.

Il gruppo, attraverso Poste Vita, ha lanciato un'Opa su Net Insurance, assicurazione controllata da Ibl. Obiettivo: assumerne il controllo con il 60% del capitale e toglierla dal segmento Star. L'attività di Net Insurance non sarà legata solo ai clienti di Poste. La compagnia serve già molte banche, a partire dall'azionista Ibl che aumenterà la propria quota dal 26 al 40 per cento.

Lo scopo è rafforzare la presenza nelle polizze legate alla cessione del quinto. Inoltre, il gruppo non poteva distribuire prodotti assicurativi al di fuori dei propri uffici. Con l'acquisto della compagnia potrà avvalersi del suo brand e usare gli accordi commerciali già in essere con altri istituti. Postepay ha anche perfezionato l'acquisto per 700 milioni di Lis, la rete per pagamenti in tabaccherie, edicole e bar. Con quest' ultima operazione «affianchiamo - ha detto Del Fante - i nostri uffici con 55mila nuovi punti di contatto che hanno circa cinque milioni di visite giornaliere». Lis offre servizi come il pagamento di bollettini, carte prepagate, ricariche di telefonia e vouchers, con un fatturato di 228 milioni.

C'è poi l'Opa su Sourcesense che svilupperà soluzioni cloud nella pubblica amministrazione, in particolare della Sanità. Infine, Poste è la più grande realtà del comparto logistico. Nel 2021 sono stati gestiti 249 milioni di pacchi, di cui 80 milioni consegnati dai portalettere mentre i ricavi sono aumentati a 1,4 miliardi. Il fatturato da corrispondenza è cresciuto a 2,1 miliardi e i volumi sono aumentati di oltre il 12%. Insomma, tanta la carne al fuoco. Ma c'è chi assicura che Poste non sia il traguardo finale per Del Fante. Per lui sarebbero già pronte sfide ancora più stimolanti.