Corriere della Sera, 24 ottobre 2022
Tutte le donne intorno a Giorgia Meloni
La descrivono come eccezione alla regola di un partito di maschi, ma Giorgia Meloni attorno ha una squadra rodata di donne. Collaboratrici fidatissime e amiche. A partire dalla sua portavoce, Giovanna Ianniello. Con Giorgia da sempre, ha condiviso tutto il percorso in salita della nascita di Fratelli d’Italia. E ora si appresta a seguirla a Palazzo Chigi. La voce che gira è che farà la capufficio stampa del governo, la figura che coordina tutta la comunicazione di Palazzo Chigi. E a lasciare il ruolo di portavoce a un outsider. Ma nulla è certo.
Poi c’è Patrizia Scurti, la sua ombra. È la sua assistente personale. Le scandisce i tempi e le tiene l’agenda degli appuntamenti. La segue ovunque. Anche al Quirinale, nella Fiat Cinquecento della futura premier c’era lei ad accompagnarla.
Assieme, naturalmente, alla sorella maggiore, Arianna: un’altra donna chiave nella vita politica di Giorgia. Classe 1975, di due anni più grande, ha introdotto lei Giorgia alla politica e la affianca con consigli, critiche e supporto emotivo. Come ha scritto lei stessa in un post: «Quando avevi bisogno di riposare, di piangere, di rilassarti o di un consiglio, io c’ero. Se solo sapessero». Sposata con Francesco Lollobrigida, conosciuto durante la militanza giovanile quando lui era già un dirigente, sabato era al giuramento nella doppia veste di moglie del ministro delle Politiche agricole e forestali e della Sovranità alimentare e di sorella della presidente del Consiglio dei ministri.
Un’altra donna del «dream team» di Giorgia è Sara Kelany, avvocato di Formia (Latina), colonna dell’ufficio studi di Fratelli d’Italia: il think tank nato da un’intuizione di Giovanbattista Fazzolari che analizza ed elabora proposte, prepara i dossier e gli interventi per Meloni. Quando si dice che la neo premier ama arrivare preparata è lì che attinge. Quarantadue anni, tre figli, Kelany ha raccontato sui social la propria storia che infrange lo stereotipo della destra xenofoba: «Mio padre era un immigrato egiziano e mia madre è italiana, io sono la “seconda generazione” che si è integrata. Sono cresciuta nella consapevolezza della mia identità e nel rispetto per le differenze, in una famiglia dove il Corano e la Bibbia erano sullo stesso scaffale. E papà non ha mai obiettato sul fatto che frequentassi la parrocchia».
Il dossier sullo Ius Scholae di FdI è frutto anche del suo contributo, convinta che occorra «un ciclo di studio di dieci anni». Militante del partito, è stata candidata alle ultime elezioni ed è diventata deputata nel Collegio plurinominale Lombardia 2 – P02 per FdI, venendo proclamata il 10 ottobre. Vicina a Meloni viene descritta anche Chiara Colosimo. Classe 1986, della generazione successiva a quella di Meloni, è stata con lei prima in An, poi nel Pdl e quindi in FdI dove è diventata consigliera regionale. Sempre in prima linea nel coordinamento degli eventi e delle manifestazioni romane come Atreju, la Festa dei giovani di Fratelli d’Italia. Anche lei, ora, è neo deputata.